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Da bambina avrai sempre sognato di vivere in un castello, avere delle fatine che ti aiutano a superare i problemi facendo qualche magia e rendendo tutto più semplice, diventare una principessa e sposarti con un principe.

I tuoi genitori cominciano a riempirti la testa di frottole facendoti credere che tutto questo diventerà realtà.
Crescendo peró ti rendi conto che tutto questo è solo fantasia, e non esiste e non esisterà, nessun principe e nessun castello, dato che i tuoi piani andranno in fumo per un'ingiusto trasloco.

Nelle fiabe avranno scordato questo piccolo, grande particolare.

Posso dire che la mia vita sia perfetta.
Proprio come nelle favole. Ma in versione diversa.
Ho una bella casa, degli amici, un fidanzato, ottimi voti e un lavoro a due passi.

Ops..dimenticavo... fino ad adesso.

Scendiamo dal tram e riprendiamo il nostro viaggio con l'ultimo mezzo di trasporto per arrivare a destinazione.
Vivo con mia madre. Mio padre ci ha abbandonate per motivi sconosciuti quando io avevo 10 anni.

7 anni che non lo vedo. Non so che faccia abbia, come si chiami, quanti anni aveva e soprattuto perchè ci ha lasciate sole. Perció queste domande rimarranno incognite, dato che mia  madre non vuole toccare l'argomento "papà" per nessun motivo.

Ricordo vagamente il suo sorriso, i suoi occhi verdi...come i miei. E una voce calda che è rimasta impressa nella mia mente.
Salgo nel taxi e il tassista mi apre la portiera rivolgendomi mezzo sorriso.

Sono infuriata con mia madre per tutto quello che mi sta facendo.
'Il lavoro è più importante' dice sempre.
Lei è una persona dinamica e molto diligente e pretende che prima cosa si deve pensare al lavoro per il bene della
famiglia.

Non gli ho rivolto la parola per tutto il viaggio. Sono sconfortata,distrutta... e molto triste. È duro sapere che il giorno prima di partire dovrai lasciare tutto.

La tua casa, i tuoi amici, la tua scuola, i parenti... tutto e tutti.
Mi scende una lacrima sul viso e guardo il finestrino.

Vedo già i grandissimi grattacieli. È già sera e un groviglio di luci, parchi immersi nel verde, taxi gialli, limousine, tacchi a spillo e pettinature perfette, ti danno il benvenuto a Los Angeles.

Abbiamo viaggiato tutto il giorno.. 3ore di aereo,2 ore di autobus, 1 ora di treno e ora il tram.
Ció equivale a 6 ore e mezza di tristezza.

"Tesoro,guarda che bella città! Ti farai sicuramente nuovi amici, conoscerai persone nuove..." dice mia madre sorridendomi.
"No mamma. Ti prego smettila! Sai che niente sarà come prima! Lo sai benissimo! Non voglio farmi degli amici, nè tantomeno conoscerli!" La interrompo.

Non si puó immaginare il vuoto che ho dentro. È come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo della mia vita che non potró più riprendere.
Metto le cuffie al massimo cercando di spegnere i pensieri.

"Tesoro, svegliati, siamo arrivati!" Dice mia madre dandomi dei colpetti sul braccio. Mi sono addormentata.
Apro lentamente gli occhi e scendo. La schiena mi fa male e ho le gambe a pezzi.
Abbiamo acquistato una nuova casa vicino al centro come piace a mia madre. Infatti trova sempre una scusa per scambiare qualche parola con qualcuno. Il mio esatto contrario.

Entriamo e la casa è certamente il doppio di quella che avevamo prima...
Rimango stupita, mando un messaggio a Daisy, alla mia migliore amica, per dirle che sono arrivata.

Mia madre butta lo scatolone per terra facendomi sobbalzare.
Sale velocemente le scale... sembra caricata a molla.

"Guarda la tua camera, è ancora più bella delle foto su internet!" Urla.

Scende e comincia ad aprire i cassetti, porte,armadi e fa delle foto.
"È come la ricordav..." noto che si pente di averlo detto.

"Sei già stata qui?" Dico perplessa.
"No... no... la ricordavo dalle foto..." dice agitandosi.
Aggrotto le sopracciglia.
"Hai visto quanto è grande qui?" Cambia discorso.

Non so dove trovi tutta questa energia dopo tante ore di viaggio.
Spinta anche io dalla curiosità, mi catapulto nella mia camera.
Apro la porta e rimango stupita.
È una camera mozza fiato.

Le pareti sono di un azzurro chiarissimo,quasi trasparente, c'è una grande parete a muro con un grande acquario.

Nell'altra parete delle cartine di tutta l'europa, il pavimento bianco lucido, il letto grandissimo e un bellissimo armadio.

Vedo una figurina appiccicata a esso. È di Cenerentola perciò deduco che questa camera era di una bambina.
Mi viene in mente di quella volta che per avere la bambola di cenerentola ho dovuto implorare e torturare mia madre per 2 mesi affinchè cedesse e andasse in quel benedetto negozio a comprarmela.

Sfioro il mobile con il dito camminando fino alla grande vetrata.
Credo di aver trovato il mio posto preferito. Si possono ammirare i maestosi grattacieli, ed essendo all'ultimo piano, siamo abbastanza alti per vedere tutta la Metropoli.

Le luci dei negozi e i grattacieli danno un'ondata di luce,illuminando lievemente la stanza in penombra.

Sembra di essere in un altro mondo. Resto immobile a pensare di cosa potrebbe succedere in questa nuova città, come mi troveró e molte altre mille domande che inondano la mia mente.

Bussano alla porta, entra mia madre.
"Posso entrare?" Dice con un tono di voce calmo e rilassante.
"Sei già entrata." Le faccio notare.
Fa un respiro e si siede a terra accanto a me.
Mi guarda attentamente negli occhi.

"Guarda. Questo posto, la tua casa, il quartiere... tutto è perfetto." dice.
"Ma io non sono felice." sussurro quasi sull'orlo di piangere.
"Potrai costruirti qui la tua felicità, guarda questo luogo ad esempio. Potrai farti degli amici,potrai andare in un vero e proprio college e in futuro avrai un lavoro assicurato." dice premurosa.

"Questo è condizionale mamma. Non è detto che mi troveró bene." Ribatto.
Distoglie lo sguardo.
"Mi mancheranno i miei amici.." dico appoggiando la testa sul suo petto.
Mi accarezza la testa e mi da un bacio.
"Adesso dormi tesoro, domani è un'altro giorno." dice.

Si alza e mette le lenzuola nel letto.
"Andrai a lavoro domani?" Chiedo.
"No."
"Ma il direttore ha detto che devi andarci per prendere le tue...."
"Domani e domenica e voglio godermela esplorando la città, riposandomi...." mi interrompe.
Annuisco.

"E naturalmente tu verrai con me." aggiunge poco dopo.
"Cosa?" io odio queste cose... camminare interrottamente,andare in giro senza una meta e soprattutto uscire con lei che non perde occasione per portarti a visitare tutta la città in un solo giorno.
"Si a domani!" mi da un bacio ed esce.
Faccio un respiro profondo e mi butto sul letto come un sacco di patate.

Cosa dovró aspettarmi di questa nuova vita a Los Angeles?

Non eri nei miei piani.Where stories live. Discover now