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Venerdì
È mattina, stanotte non ho chiuso occhio per niente. Cameron non si è fatto più sentire a parte quel messaggio, il che mi lascia molto in pensiero, non ci andrà a questa festa allora?
E se ci andrà con chi?

Sto diventando un po' troppo problematica, devo stare più tranquilla e non stressarmi troppo a causa sua. Si, io tengo molto a lui, ma non credo che lui a questo punto sia interessato.

"Jenny?! Allora? La colazione è pronta!"
Urla mia madre dal piano di sotto.

Sembra una vera e propria routine ormai,per mia madre, urlare alle 7:00 di mattina!

"Tra 5 minuti.. mamma." Dico girandomi dall'altra parte. Guardo distrattamente l'orologio e salto in aria come una cicala, vedendo che sono le 7:50 e alle 8:00 devo essere a scuola, non contando i 5 minuti di autobus, mi rimangono soltanto 5 minuti per vestirmi, mangiare, lavarmi e preparare la borsa con i libri.

Sono proprio una confusionaria.
"Oh mio dio, mamma!!!! Perché non me lo hai detto che era così tardi!" Dico piagnucolando.
Lei sbuffa e si mette una mano sulla fronte, esasperata.

"Ti ho chiamato mezz'ora fa, ricordi? Mi hai detto che ti stavi vestendo. Ma non era così effettivamente..."

Adesso ricordo. Avrò dormito ancora invece di alzarmi!
"Mamma mia..." mormoro.
Prendo i primi pantaloni che trovo, una felpa dell'Adidas e le mie Vans, pronta per uscire.

Scendo e salgo le scale minimo 10 volte, prendo un cornetto e lo mangio mentre faccio i capelli e mentre metto le scarpe, lavo i denti.
Come odio fare ritardo, poi sono costretta a fare la pazza per arrivare puntuale.

Varco la soglia, quando inciampo e cado a terra, facendomi malissimo al ginocchio.
"Ahiiiaaa, uuuffa.." dico restando a terra, a riflettere sul senso del mio essere incapace anche a camminare.

"Ma cosa è stato..." biascico girandomi verso la porta.
"Eh?" Aggiungo.
Vedo un pacco gigante, di fronte a me, intestato a mia madre.

La voglia di aprirlo e scoprire cos'è, freme dentro di me, so che non sarebbe affatto giusto, so anche che se lo apro arriverò in ritardo, so anche qualunque cosa ci sia lì dentro non sono fatti miei, ma voglio, devo aprirlo.

"Delle rose rosse?"
Dentro questo misterioso pacco ci sono delle rose. Le guardo in modo strano, come mai sono dentro un pacco? Cerco qualche bigliettino per capire chi gliele abbia mandate, ma niente, quando sotto al gambo del fiore, noto un foglietto:

*Perché niente io chiamo questo immenso universo
tranne te, mia rosa; in esso tu sei il mio tutto. Possono essere milioni e milioni i chilometri che ci separeranno, ma mia cara Alice, io continuerò ad amarti come quella volta..*

"Aww, che romanticone, ma chi è?" Dico sorridente, cercando qualche nome o qualche altro biglietto.

"Uffa.. che delusione. Ma comunque interessante..." dico facendo un sorrisetto.
Guardo l'orologio e mi alzo subito, sistemo le rose al loro posto e il suo biglietto per poi chiudere il tutto, cercando di non lasciare tracce.
*
"Signorina. È di nuovo in ritardo, sta diventando ormai una moda per voi giovani?" Dice la prof. In tono seccato.
"Mi scusi... ho avuto un contrattempo.."

"Vuole spiegarcelo?" Dice facendo un sorriso falso.
"Ehm..."
"Fammi indovinare un contrattempo amoroso? Ormai per voi giovani è così" Mi interrompe.

Non eri nei miei piani.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora