Capitolo 35

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Ho passato la metà della giornata di oggi con Blanca e Drake, che, a dirla tutta insieme sono una vera e propria tortura. Ma comunque adoro passare il tempo con loro, anche se non lo ammetterei mai davanti a loro, okay, forse solo davanti a Blanca.
Comunque adesso sto uscendo per incontrare Grayson, il quale non vedo da praticamente tre giorni circa, è sparito senza dire niente e io, sinceramente, ho provato a rintracciarlo e tutto, ma niente da fare, poco fa si è degnato di farsi vivo.
Perciò sto andando al suo appartamento adesso, in realtà mi sta accompagnando Drake e le mie intenzioni non sono proprio buone, diciamo.

《Okay, siamo arrivati. Fatti valere e qualsiasi cosa, chiamami.》mi raccomanda Drake, che in questo momento sembra mio padre.

《Grazie.》gli dico soltanto, perché non posso fare altro.

Esco dalla sua auto e con grande fatica, faccio tutti i piani fino al suo appartamento, a piedi, visto che odio gli ascensori e non se ne parla di prenderne uno da sola.
Prima di bussare prendo un respiro enorme e quando lui viene ad aprirmi la porta a petto nudo, scalzo e con dei miseri jeans sbottonati, il mio cuore impazzisce così come il mio sangue che arriva dritto alle guance.

Accidenti, il mio buon senso così rischia di andare a farsi benedire.

Grayson non mi da il tempo di fare niente, mi trascina in casa sua e in men che non si dica la sua bocca è sulla mia, prepotente e piena di passione, mi tocca mantenere un'autocontrollo minimo, messo duramente alla prova.

《Aspetta, Grayson, fermati.》riesco a dire tra un bacio e l'altro, visto che sta cercando di togliermi la maglietta.

《Che succede?》

《Me lo stai chiedendo sul serio?》 gli chiedo, un po' confusa e molto arrabbiata.

《Non iniziare a girarci in torno con questo tipo di domande inutili, Arya, sai che te lo sto chiedendo sul serio.》taglia corto come sempre lui, mentre toglie le mani da sopra ai miei fianchi e si allontana un po' da me.

《Beh, vediamo, possiamo iniziare con il fatto che non ti vedo e non ti sento da tre fottuti giorni? Che fine hai fatto?》gli chiedo incrociando le braccia al petto.

《Avevo delle cose da fare.》risponde lui, secco e conciso.

《Tutto qui? Avevi delle cose da fare? È questa la tua patetica spiegazione?》

《Non che io debba darti delle spiegazioni ma comunque si, tutto qui.》

《Non puoi essere serio.》mormoro guardandolo impassibile 《Sai cosa? Va bene, non devi darmi spiegazioni, lo trovo giusto. Ma almeno potevi avvisarmi, dirmi che saresti mancato per un po' perché avevi delle cose da fare. Io, a differenza tua, mi preoccupo per te.》 e prima che possa ribattere, conoscendolo, lo interrompo 《E lo so, cazzo, lo so che magari non devo, che non me l'hai chiesto tu. Ma io mi preoccupo, mi preoccupo perché...》

《Perché?》mi chiede e io non rispondo 《Continua la frase, Arya. Perché ti preoccupi per me?》mi chiede ancora e io non posso più trattenermi.

《Oh, al diavolo tutto.》borbotto tra me e me 《Mi preoccupo perché ci tengo a te, caspita, molto più di questo. Mi dispiace, Grayson, ma non posso più mettere ciò che sento a tacere.》inizio a dire guardandolo dritto negli occhi, i suoi di occhi impassibili, i miei pieni di lacrime che tento di non far scendere sulle mie guance《Sono stanca Grayson, davvero tanto stanca. Mi sono innamorata di te.》e finalmente lo ammetto, lo ammetto a me stessa e a lui, che rimane fermo immobile come una statua greca 《E prima che tu possa chiedermi come sia successo, ti rispondo, non lo so. Non lo so. Non l'avevo previsto, non so perché è successo o come, è la prima volta per me.》continuo a parlare, adesso che ne ho il coraggio《E sono davvero stanca, stanca di fingere, stanca di accontentarmi. Non posso più farlo, non posso continuare a venire a letto con te fingendo che sia un passatempo come credo sia per te, non posso continuare a guardarti facendo finta che il tuo sguardo non mi faccia tremare il cuore, non posso continuare a fingere che non m'importa se ti allontani, perché non è così, m'importa anche troppo. E io ci provo a prendermi tutto ciò che sei capace di darmi, è ciò che sto cercando di fare. Ma non ne posso più, davvero. Ho bisogno anch'io di certezze, di sicurezze.》concludo il discorso stringendo le mani in due pugni, conficcandomi quasi le unghie nei palmi.

《Non credo di poterlo fare.》dice lui, dopo qualche minuto eterno di silenzio.

Credo che il cuore mi sia arrivato in gola, tanta è l'agitazione.

《Cosa?》

《Mi dispiace, Arya. Non posso darti sicurezze, tanto meno certezze, perché la mia vita stessa è un'incertezza e insicurezza continua, ho una vita incasinata e non voglio incasinare anche la tua.》lui è serio, come sempre, ma mi guarda negli occhi e mi stordisce.

《Davvero? Adesso ti accorgi di non voler incasinare la mia di vita? Mi dispiace, arrivi tardi, l'hai già fatto.》gli sputo contro ogni singola parola.

《Credo che dovremmo prendere le distanze.》

《Cosa?》gli chiedo confusa, che sta succedendo?

《Mentirei se dicessi che non mi ha fatto piacere ciò che hai detto. Ma non posso darti ciò di cui hai bisogno Arya.》le sue parole sono come una secchiata d'acqua gelida per me.

《Non ci hai neanche provato.》sussurro distogliendo lo sguardo per non scoppiare a piangere come una cretina davanti a lui.

《Mi dispiace.》mi dice e la cosa è reciproca.

《Dispiace più a me, credimi.》mormoro infatti.

《Ti riaccompagno a casa.》 mi dice, avvicinandosi un po', tanto da farmi girare la testa comunque.

《No, ci vado da sola, grazie.》rifiuto la sua offerta, non voglio più stare qui, voglio solo tornare a casa mia, sola nella mia stanza.

《Arya.》mi riprende lui, come è solito fare quando non gli sta bene qualcosa di ciò che dico.

《Cosa? Cosa vuoi? Adesso vuoi farmi credere che ti preoccupi per me?》

《Mi preoccupo per te, troppo, ed è un lusso che non posso permettermi, non voglio altre debolezze, ho già troppe persone di cui preoccuparmi.》mi dice lui con tutta la serietà di questo mondo 《E non lo dico solo per fare scena o cose del genere, credimi Arya, sto cercando di essere il più sincero possibile con te, ho sempre cercato di esserlo.》

《Beh, da questa sera in poi avrai una preoccupazione in meno, buona vita.》gli dico prima di voltarmi per andarmene.

《Arya, aspetta.》lui mi ferma prendendomi dal braccio e questa cosa fa scattare qualcosa in me.

《Non toccarmi, okay? Torno a casa, lasciami in pace. Non sono una fottuta bambina okay? E non sono più un tuo problema. Mettiti l'anima in pace.》gli urlo contro togliendomi le sue mani di dosso.

Detto ciò mi volto e me ne vado, più velocemente che posso, mentre con le lacrime agli occhi scrivo un messaggio a Drake chiedendogli di venirmi a prendere e fortunatamente, Grayson, ha il buonsenso di non fermarmi e non seguirmi. Non che mi aspettassi che lo facesse, comunque.

E alla fine avevo ragione, ne sono uscita distrutta, in mille pezzi.

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