CAPITOLO 1

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07/08/2023

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07/08/2023

Oggi era il grande giorno, quello che aspettavo con impazienza da ben 2 mesi. Milano era soleggiata e nonostante il caldo afoso di questa città nel mese di agosto, questo giorno sembrava avermi dato il buongiorno con suo fare delicato e un lieve venticello che entrava dalla finestra di camera mia. Con un movimento rapido mi stiracchio la schiena portando le braccia verso l'alto e subito dopo poggio i piedi nudi per terra pronta per questa giornata insolita.
Oggi sarà il mio primo giorno di lavoro come medico sportivo all'AC Milan ed io non stavo più nella pelle, anche se pervasa da un brivido di ansia.
Mi preparai aprendo l'armadio e prendendo una semplice t-shirt bianca, pantaloni in lino beige e le mie solite all star bianche. Mi pettinai i miei lunghi capelli biondi, mi misi un filo di trucco, giusto per coprire qualche brufoletto o rossore ed eccomi pronta. Dopo aver preso la borsa scivolai di corsa giù dalle scale del palazzo in cui vivevo e presi la mia Yaris bianca, la prima macchina che comprai dopo un duro lavoro come cameriera in uno dei costosi ristoranti nella galleria Vittorio Emanuele II.
Misi il navigatore con indirizzo centro sportivo di Milanello, girai la chiave e sfrecciai via come un fulmine e l'adrenalina a mille.

Durante il tragitto mi arrivó una chiamata da Lara, evidentemente si era appena svegliata.
"Ehi tesoro. Scusami se non ci siamo salutate, ma mi sono appena svegliata" disse con voce assonnata.

"Ehi Lara, buongiorno. Sono quasi arrivata a Milanello e non nego che mi sto cagando sotto" ero nervosa.

"Eddai Sole. Non è quello che hai sempre desiderato? Devi solo essere contenta, andare lì dentro e fare vedere chi sei" mi incoraggiò la mia migliore amica.

"Si, hai ragione"

"Come sempre no? E poi guarda il caso sembra che ti abbia letto nel pensiero. È proprio la squadra per cui tifavi fin da piccola, con cui guardavo le partite con tuo padre e tuo fratello"

"E non dimenticare Achille" risposi ridendo, uscendo dall'autostrada.

"Ovvio anche lui. Chissà come sarà invidioso di te e tutti quei calciatori intorno" sembrava quasi più eccitata lei che io.

"Oh glieli descriverò per filo e per segno dopo averli visitati uno per uno" se sentisse questa conversazione probabilmente inizierebbe a parlare di sesso. Anzi senza il probabilmente, ne sono sicura al cento per cento.

"Si, se non sarai la prima a cadere nella trappola di uno di loro" disse con fare ammiccante.

"Peccato che sono lì per lavorare e non per cercare un partner. Lo sai che l'amore non fa per me Lala"

"Ancora con questa storia. Non è che perché uno stupido coglione imbecille ti ha mollata tu devi pensarla così"

"Peccato che io lo amavo, come una stupida tredicenne amava un poster di Justin Bieber" era proprio vero, amavo un uomo che non mi rispettava, che non mi apprezzava per quello che ero veramente e che dopo diversi anni mi ha mollata per mettersi con un'altra. Non ho mai saputo la verità sul fatto che mi abbia tradita o meno o se conoscesse questa ragazza prima di lasciarci, ma poco importava ora che non stavamo più insieme.

-Sunshine- Christian PuliscWhere stories live. Discover now