CAPITOLO 32

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 È venerdì e quella sera io, Chris e altri giocatori eravamo stati invitati ad un incontro calcistico, con vari giornalisti, calciatori delle squadre di Milano, imprenditori di società calcistiche, allenatori e lavoratori di queste squadre

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È venerdì e quella sera io, Chris e altri giocatori eravamo stati invitati ad un incontro calcistico, con vari giornalisti, calciatori delle squadre di Milano, imprenditori di società calcistiche, allenatori e lavoratori di queste squadre.

Ora mi trovo a casa di Christian. Abbiamo deciso che quella sera saremmo andati insieme e avremmo finalmente svelato la verità a Marco e Stefano Pioli.

Lara decise di farmi indossare per quell'occasione un abito realizzato da lei stessa. Praticamente indossavo solo due creazioni. È un abito lungo, a sirena, sulle tonalità del verde acqua, con ricami e decori semplici, ma che rendevano il vestito ancora più dettagliato. E per concludere delle piume dello stesso colore nella parte finale. Rimasi a bocca aperta quando lo vidi per la prima volta.

Getto una rapida occhiata allo specchio: questo vestito mi sta parecchio bene. Per la prima volta mi trovai a mio agio con addosso qualcosa di aderente.
Chissà cosa ne penserà Christian.

Sto finendo di prepararmi. Questa sera voglio divertirmi perché sono trascorsi giorni da quella chiamata e questi ultimi sono stati davvero impegnativi: tra esami, lavoro e vedere Achi in ospedale. Ho cercato di mettere da parte la confusione che regnava nella mia testa per dedicarmi totalmente al lavoro e ovviamente a Chris.

"Sunshine hai finito? Sono due ore che ti aspetto!" Esagerato. Chris mi sta aspettando in salotto.

"Eccomi" dico comparendo da camera sua.

Un sorriso compare sul suo volto, è sorpreso
Ridacchio: "Ti piace quello che vedi?"
Faccio una giravolta in modo da dargli una visione completa del mio corpo.

Lui annuisce con la testa, senza dire una parola. E come paralizzato. Sorrido e mi dirigo verso di lui che è appoggiato al mobiletto del soggiorno, dove teneva le foto con la sua famiglia. La mia camminata lenta e seducente gli sta piacendo, lo noto dal suo sorriso che si fa sempre più malizioso.
I suoi occhi ricadono lungo il corpetto e poi li rialza verso i miei.
"Oh mio Dio" respira a bassa voce adesso che ha riacquistato la capacità di parlare.

"Che c'è" chiedo, prendendogli la mano preoccupata.

"Abbiamo un problema" afferma.

Spalanco gli occhi "Che problema?"

-Sunshine- Christian PuliscWhere stories live. Discover now