CAPITOLO 11

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Quella mattina a svegliarmi fu il suono del campanello

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Quella mattina a svegliarmi fu il suono del campanello. L'unico giorno in cui avrei potuto dormire fino alle 11 ecco che qualche rompiscatole doveva interrompere il mio sonnellino. Sarà stato sicuramente qualche corriere che spediva uno dei soliti pacchi di Zalando ordinati da Lara.
Presi coraggio poggiando i piedi a terra, mi misi la vestaglia e camminai strusciando verso il salotto. Erano le 9:30 e Lara era già uscita per andare a lavoro. Feci con calma, giusto il tempo di far sì che il corriere lasciasse il pacco davanti alla porta e se ne andasse. Se fosse stato carino non avrei voluto mi vedesse in quelle pessime condizioni. Afferrai la maniglia sbadigliando e aprí molto lentamente la porta. Guardai a terra e non vidi nessun pacco, ma delle scarpe. Oh no, non se n'era ancora andato. Spostai il mio sguardo verso l'alto e notai che non era un corriere ad essere davanti a me.

"Andrea" urlai saltando addosso al ragazzo, che sembrava altrettanto felice di vedermi "quanto mi sei mancato" gli stampai un bacio sulla guancia.

"Anche io sono felice di vederti sorellina, ma cosí rischi di farmi perdere l'equilibrio e cadere a terra con me" mi strinse forte finché non appoggiai i piedi per terra.

"Che ci fai qui?" Domandai ancora sulla soglia della porta.

"Sono venuto a trovarti. Ero in zona per lavoro e allora avendo la mattina libera ho pensato di venirti a salutare" saltellai per la gioia "allora mi vuoi fare entrare o vuoi farmi rimanere qui per tutto il giorno?" Chiese ironico.

"Certo entra spilungone" Andrea era già venuto parecchie volte nel mio piccolo appartamento, anzi a dire il vero era stato proprio lui a far sì che io e Lara lo trovassimo. Ai tempi aveva trovato un'ottima offerta, considerato che ora gli affitti a Milano costino un'esageratezza.

"Lara non c'è?" si guardò intorno, per poi seguirmi in cucina.

"No. È a lavoro" schiacciai la macchinetta del caffè per servire entrambi.

"Fa ancora quel lavoro? L'assistente?"

"Già. Spera sempre gli diano posizioni più alte"

"Alte come le tue?" Sorrise

"Ti ricordo che per ora sono lì solo per un tirocinio"

"Ma non è esclusa la possibilità che tu continui a lavorare li un giorno. Dopo la laurea ovviamente. Com'è li?"

"Mi piace molto. Anche i miei colleghi sono molto disponibili e simpatici. Mi piace il clima che c'è. Posso dire di non aver trovato ancora nessuno da odiare" ammisi senza ripensamenti.

"Beh ci credo. Lavorare con soli uomini è una cosa completamente diversa. Specialmente se sei l'unica donna. Come sono i calciatori? Ti trattano bene?"

"Ohh benissimo. Davvero Andre dovresti conoscerli"

"Wow, chi l'avrebbe mai detto" rise perdendosi con lo sguardo in aria.

-Sunshine- Christian PuliscWhere stories live. Discover now