CAPITOLO 20

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POV SOLE

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POV SOLE

I giorni passarono, la partita contro la Lazio si concluse nei migliori dei modi, con il terzo gol di Christian in seria A. 

Tra me e lui era tutto okay. Dopo che gli avevo dato buca, la sera in cui io ed Achille scoprimmo che la nostra migliore amica Lara si era ufficialmente fidanzata con Matteo, non avevamo più organizzato niente, però ci vedevamo a lavoro e non posso negare che ogni tanto passava nel mio studio a farsi controllare come scusa i polpacci in fiamme. Non mi ero mai così tanto divertita a fare controlli. Ovviamente per ora eravamo fermi a dei semplici baci. Okay che erano molto passionali, ma erano baci, niente di più. Anche se a dire la verità avevamo già provato ad andarci fino in fondo, quella lontana notte di settembre a Bologna . Ma questa volta era meglio andarci con calma. Non sono neanche sicura sia veramente quello che voglio. È che dopo quello che è successo con Gabriel non sono più uscita con un ragazzo, escludendo Tommaso ovviamente, ma lui lo vedevo più come un amico. Christian mi è difficile vederlo come amico. Quando sono con lui sento una forte attrazione fisica, ma anche emotiva. Mi piace parlare con lui, anche se quando siamo insieme c'è imbarazzo, più da parte mia che da parte sua.
Questo è evidente, è così dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti.
Il fatto che questo ragazzo mi metta una particolare agitazione addosso è una novità per me, non sono mai così particolarmente tesa davanti a qualcuno.
Chris è diverso, anche se faccio quasi fatica ad ammetterlo, e le cose successe tra noi nei giorni passati non mi aiutano di certo a mostrami meno imbarazzata ogni volta che mi guarda. È in casi come questi che mi sento davvero una ragazzina.

Mentre avevo gli occhi chiusi, quei pensieri mi sfioravano la mente.

Ad un tratto sentí la mano di qualcuno posarsi sulla mia spalla. Istantaneamente aprí gli occhi. Mi girai verso la mia sinistra e notai che era la persona che avevo al mio fianco da sta mattina presto. Era Edoardo.

"Sole siamo arrivati. Se non vuoi scendere puoi pure aspettarci qui fino al nostro ritorno tra due giorni" scherzò il mio compagno di volo alzandosi e recuperando le sue cose da sopra il sedile.

"Scherzi? Avrete sicuramente bisogno di me" lo imitai dopo che mi fece spazio nel corridoio dell'aereo che ospitava tutta la squadra rossonera.

Quando fummo tutti a terra ci avviammo verso l'interno dell'aereoporto di Dortmund in Germania.
Ovviamente era un aereoporto come tutti gli altri, l'unica cosa che trovai diversa furono i controlli che ci fecero. Ero abituata a mettermi in coda e aspettare che la fila si riducesse, ma questa volta non ci impiegai molto con i controlli, dato che sembrava fossimo in un'area riservata a persone di certa fama. Ecco cosa si prova ad essere privilegiati e volare in prima classe.

-Sunshine- Christian PuliscWhere stories live. Discover now