CAPITOLO 25

539 26 2
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il lunedì é sicuramente il giorno più detestato dalla maggior parte delle persone, ma per me ha sempre rappresentato l'inizio di un nuovo capitolo, di nuova settimana da vivere a pieno

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il lunedì é sicuramente il giorno più detestato dalla maggior parte delle persone, ma per me ha sempre rappresentato l'inizio di un nuovo capitolo, di nuova settimana da vivere a pieno. Sono le sette del mattino, gli impegni da assolvere sono talmente tanti da annebbiarmi la mente, già solitamente sovraccaricata dalle mille attività giornaliere: il lavoro, la casa, le uscite con Lara e Achille e Christian. Oggi, però, mi basta un fugace sguardo al cielo terso per dimenticare la frenesia della mia vita. Sono passati quattro mesi da quando ho conosciuto il calciatore americano, che piano piano mi sta facendo perdere la testa. Ricordo ancora la prima volta che i nostri sguardi si sono incrociati: ero imbarazzatissima, mentre lui era in campo a riscaldarsi, lanciandomi occhiatine. E poi quella volta, la mia primissima visita a Milanello era proprio con lui. Sembrava quasi una coincidenza.

Arrivo nella sede di Milanello in un batter d'occhio, percorro la scalinata e raggiungendo gli uffici medici: da questa distanza mi sembra di intravedere Edoardo in corridoio. Di solito è sempre puntuale come l'orario dei treni ma mai così in anticipo. Lo saluto con un cenno della mano quando sono abbastanza vicina da riconoscerlo.

"Sei balzata giù dal letto stamattina?" mi chiede sorpreso, cercando di scrutare i lineamenti del mio viso

"Potrei dire la stessa cosa di te" risposi sorridente

"Questa è la seconda volta che ci becchiamo così d'anticipo. Comunque questa volta non l'ho deciso io" mi spiegò sbadigliando.

"In che senso?" Chiedi confusa, non capendo la sua affermazione.

"Ho dormito qui stanotte. Il custode mi ha chiuso in infermeria ieri sera ed è venuto poco fa ad aprire tutti gli accessi"

"Oddio, ma davvero?" Per poco non gli scoppiai a ridere in faccia.

"Tranquilla. Ho dormito sul lettino, non è la prima volta che succede.. purtroppo Sebastiano ha il vizio di stare con le AirPods dalla mattina alla sera" roteò gli occhi al cielo.
Ride, arricciando il naso poi si ferma di colpo
"Che hai? Sei strana"

"Che vuoi dire?" Dissi sistemandomi i capelli credendo di avere qualcosa fuori posto.

"Sei più raggiante. Hai conosciuto qualcuno e non me lo hai detto?" Mi diede dei colpetti con il gomito.

-Sunshine- Christian PuliscDove le storie prendono vita. Scoprilo ora