CAPITOLO 33

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POV CHRISTIAN

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POV CHRISTIAN

Mi trovo a casa mia insieme a Sole. È strana. Tiene lo sguardo basso e sembra orecchio pensierosa. Vederla così silenziosa, con lo sguardo perso nel vuoto e completamente assente, non è di certo una visuale piacevole. È un po' come se la solita Sole, quella sorridente e sempre con la battuta pronta, avesse lasciato spazio ad una
ragazza più triste e ammutolita.
Anche Lara ultimamente mi ha detto che la trova parecchio assente, ma lei usa sempre la solita scusa, ovvero quella che è stanca per il lavoro e sovrappensiero per Achille, anche se il ragazzo è uscito da pochi giorni dall'ospedale, nonostante sia richiamato ogni settimana per diversi controlli.

Comunque tornando a Sunshine, oggi è uguale. Silenziosa e, con ogni probabilità, piena di pensieri. Però, per fortuna, non ha rifiutato quando le ho chiesto di poterla accompagnare e passare a prendere dal lavoro. È una cosa positiva, credo. O meglio, lo sarebbe ancor di più se non si mostrasse ancora così silenziosa.
Siamo a casa mia, già da qualche ora, immersi nella vasca con la sua testa poggiata sul mio petto. Non si è opposta nemmeno quando le ho proposto di fare un bagno rinfrescante, ma continua a non parlare. Mi sta vicina il più possibile, il che mi rende più tranquillo, ma non riesco ad esserlo del tutto se so che c'è qualcosa che non fa stare tranquilla lei.
Con i corpi nascosti sotto l'enorme quantità di schiuma nella vasca, continuo ad accarezzarle il braccio con le dita giocherellando con l'acqua. Il suo respiro è calmo, profondo, ed in una situazione normale mi rilasserebbe.
Il problema, però, è che non riesco ad essere rilassato se lei, per prima, non lo è.

"Com'è andata al lavoro, oggi?" domando, a voce bassa, per sciogliere il ghiaccio.

Sole non si muove con il corpo, fa solo un piccolo movimento delle spalle sollevandole.
"Solite cose. Lo sai"

Lei fa sempre in modo che il suo umore, qualunque sia, non influisca sul lavoro. Quindi, quando dice che a lavoro è andata bene, le credo. Tuttavia, però, sono quasi certo che anche a lavoro sia stata parecchio silenziosa e chiusa all'interno della sua bolla proprio come lo è adesso.
Resto fermo per qualche secondo, fin quando non stringo un po' di più le braccia attorno al suo corpo.
Le bacio la tempia a lungo e, con la coda dell'occhio, noto che mentre lo faccio lei chiude gli occhi.

-Sunshine- Christian PuliscKde žijí příběhy. Začni objevovat