CAPITOLO 18

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La fine di un percorso scolastico è sempre una fase importante, un momento di passaggio in cui passano tutti gli studenti, la chiusura di un ciclo che ti lascia tanti bei ricordi, esperienze indimenticabili con i tuoi compagni ma anche le fatiche ...

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La fine di un percorso scolastico è sempre una fase importante, un momento di passaggio in cui passano tutti gli studenti, la chiusura di un ciclo che ti lascia tanti bei ricordi, esperienze indimenticabili con i tuoi compagni ma anche le fatiche degli esami e delle lunghe giornate passate sui libri.
Le esperienze vissute in questa università mi hanno aiutata a crescere e vedendo dove sono arrivata ora sono ancora più fiera di me stessa.
Ho sempre pensato che la strada da percorrere per raggiungere i propri sogni fosse lunga, ma finalmente posso dire di averla raggiunta.
Ripenso al primo giorno in cui arrivai come matricola: ammetto che avevo paura per quello che mi aspettava. Era un mondo del tutto nuovo, che ancora non conoscevo.

L'anno scorso mi sono impegnata tantissimo e alla fine ho ottenuto ottimi risultati e quest'anno cercherò di fare la stessa cosa, anche se sarà molto più dura. Però ho in testa un obbiettivo, ovvero quello di laurearmi.

Quella mattina non avevo nessun impegno lavorativo e per questo mi decisi di seguire una delle lezioni in università, anche se ero giustificata per via del tirocinio che mi era stato offerto per quell'ultimo anno.
Feci colazione e dopo essermi cambiata e preparata presi la metro verde e scesi alla fermata di San'Ambrogio. Dopo 3 minuti di strada a piedi arrivai davanti all'entrata. Passai il badge e mi fermai in uno dei chiostri, consultando dal telefono il mio orario di quello mattina.

"Ehilà" sentì una voce attirare la mia attenzione al mio fianco. Alzai lo sguardo e notai una ragazza dai capelli rossi, occhi azzurri e carnagione chiara. L'avevo già vista molte volte negli anni precedenti. Frequentavamo lo stesso corso di laurea di scienze mediche motorie.

"Ciao" risposi guardandola e ricambiando il sorriso.

"Posso sedermi?" Disse indicando il posto del chiostro affianco al mio.

"Certo. Accomodati" gli feci spazio spostando la borsa, nonostante ce ne fosse già a sufficienza.

"Comunque sono Viola Ricci" mi porse la mano.

"Mariasole Villa. Ma puoi chiamarmi Sole" gli strinsi la mano.

"Siamo nello stesso corso. Non so se mi hai mai notata"

"Si mi ricordo di te"

"Ah wow. Ho saputo invece che tu sei riuscita a farti inserire come tirocinante all'interno di una squadra sportiva. Il Milan giusto?"

"Ehm si, giustissimo" vedo che la mia fama mi precede.

"Oh scusami, non volevo sembrare una stolker, ma qui sei molto famosa. Non è da tutti riuscire in questa cosa" si giustificò pensando di essere di troppo.

"Beh si. Devo dire che sono stata molto fortunata. Scusa se cambio discorso, ma tu per caso riesci a trovare l'aula per la lezione di fisioterapia? Io non riesco a trovarla" sbottai spegnando il telefono e rinunciandoci.

"Si certo. Aula 021. Possiamo andarci insieme se ti va"

"Mi farebbe molto piacere"

Ci alzammo in piedi prendendo le nostre borse e raggiungendo l'aula di quella mattina. Ringraziai di aver trovato una persona meno sbadata di me nell' utilizzare la tecnologia.
Prendemmo posto in una delle file davanti e dopo esserci presentate meglio arrivò il professore.
In quella lezione ci venne spiegata l'anamnesi, ovvero la scheda del paziente che accede al nostro servizio di fisioterapia. Esistono diversi tipi di anamnesi come quella fisiologiaca, quella familiare o quella patologica. Fortunatamente riguardo a quella fisiologica avevo già avuto a che fare con i ragazzi del Milan.

-Sunshine- Christian PuliscWhere stories live. Discover now