Quattro

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Vi ho già raccontato quanto odi la sveglia? Ecco.
Mi alzo come sempre di malumore e vado in cucina, Caleb sta ancora dormendo... beato lui.
Questa notte ha tossito e starnutito tutto il tempo, altro motivo per cui sono stanca.
Mi preparo la mia solita colazione e gliela preparo anche a lui, anche se gli fa schifo... ieri abbiamo legato per la prima volta, potremmo essere amici e riuscire a sopportarci.
Dopo 15 minuti finisco la colazione e vado in bagno, dove mi faccio una doccia fredda e mi vesto.
a proposito, Caleb è un disordinato pazzesco... davvero è imbressionante come riesca a mettere in disordine il bagno, ma non solo le sue cose, anche le mie.
Se avessi tempo di sgridarlo adesso lo farei ma mi sono ricordata adesso che devo fare colazione con Andrew... che stupida che sono!
Fa niente, cibo in piú non fa mai male.
Scendo velocemente le scale perchè l'ascensore si è rotto.
Andrew mi aspetta per andare a fare colazione.
Gli racconto che non sono riuscita a dormire e che ieri sono rimasta chiusa fuori, lui mi ha detto che la prossima volte devo tornare a casa sua.
Il resto della mattina è passato molto lentamente, tranne il corso di scrittura, quello è stato velocissimo, ma solo per me, Lyla si è lamentata tutto il tempo di quanto la lezione fosse noiosa e del fatto che ieri il suo ragazzo ha avuto la bella idea di proporle un appuntamento galante... per poi portarla al MC.
Ho riso per mezz'ora durante il corso di fisica.
Adesso invece sto tornando a casa, sta volta peró ho le chiavi.
Cosí apro la porta... mio dio.
È esplosa una bomba qui dentro?!
La colazione è stata mangiata e il piatto è ancora lì con vicino un cartone di pizza.
Per terra c'è un piumone, il suo piumone e in giro ci sono dei libri, alcuni universitari altri sono dei romanzi.
Sbatto la porta e corro in camera di Caleb.
<<CAL->>
mi interrompo subito.
Sta dormendo?
Si, si ne sono sicura.
È completamente di disteso sul letto con un braccio che cade su fuori da esso, è solo in mutande... ormoni...ormoni ovunque... dice la fastidiosa vocina.
Poi passo al viso.
E poggiato sulla guancia destra e questo fa si che tutta la parte destra del viso sia deformata... sembra un bambino.
Noto solo dopo il mucchio di fazzoletti sul comodino.

Te lo avevamo detto.

Sta volta sono d'accordo con la vocina... glielo avevo detto che si sarebbe preso un raffreddore.
Mi avvicino lentamente a lui e gli poggio il palmo della mano sulla fronte... è rovente.

<<che fai?>>
Sussulto... la sua voce dopo aver dormito è così roca e piú profonda... Wow.

<<sei rovente>>
Rispondo in imbarazzo.
Lui per tutta risposta si gira dal altra parte e si mette a dormire.

<<capito... metto io a posto il casino che hai fatto>>
Sussurro.

<<stupido!>>
Borbotto.
<<idiota!>>
Riborbotto.
Sto finendo di mettere a posto il casino che ha messo LUI! Per quanto lo odi, sta male e sono un'ordinatrice paranoica!
<<babbano!>>
Borbotto ancora.

<<con questa mi hai offeso davvero!>>
Mi giro di colpo.
È appoggiato allo stipite della porta di camera sua con fare accigliato.

<<vai a riposarti! Subito! Ora!>>
Vado verso di lui e lo spintono in camera... senza risultati ovviamente.

<<calmati sto ben->>
Interrompe la frase per uno starnuto.
Alzo un sopracciglio con aria di sfida e anche per ripuntalizzare che lui ha torto.

<<la smetti di guardarmi cosí? Sei inquietante>>
Mi mette una mano davanti alla faccia e mi tira indietro, ha delle mani che sono il doppio delle mie, infatti mi prende tutta la faccia.

<<e sei anche bassa, marmocchia>>

<<punto primo: non sono bassa! Sono ben 1.60!>>mima un Wow con il labbiale, ovviamente sarcastico <<punto secondo: mi chiamo Jennifer, puoi chiamarmi Je, ma non in altri modi, chiaro?>>

<<chiarissimo, pidocchietta>>
Sbatto un piede a terra e lui si mette a ridere rumorosamente.

<<se vuoi stare in piedi almeno aiutami a ripulire il TUO disordine>>
Sbotto.

<<e per che mai? Se non lo faccio tu lo fai comunque>>
Dice con non chalance.

<<io...no!>>

<<io no? Che razza di risposta è io no?... sei proprio una bambina>>

<<non è vero!>>

<<si lo sei!>>

<<no!>>
Lui annuisce.

<<una bambina non si sarebbe presa la responsabilità di curarti! Secondo te chi te l'ho ha messo il panno freddo sulla fronte?! Eh?! Eh?! Eh?!>>
Lui non cambia sguardo, sempre imbassibile.

<<hai finito?>>
Chiede dopo un po.

<<si... si ho finito>>

<<bene>>
E con questo mi ritrovo a fissare a testa in giù la sua schiena.
Mi ha preso come un sacco di patate!

<<Caleb mettimi giú!>>
Ordino tirandogli dei pugni sulla schiena.

<<ahia... che dolore immenso>>
Dice calmo per prendermi in giro.
Poi mi ritrovo sul mio letto.

<<non farlo mai piú! >>
Urlo.

<<finisco io di là... cosí la smetti di rinfacciarmi le cose>>
Ha ragione... che nervi.

<<e cucino io, oggi sono stato male solo per la tua colazione>>

<<peró l'hai mangiata>>

<<mi facevi pena>>
Sì difende.

<<prima o poi ammetterlo che cucino bene>>

<<le uova erano bruciate e mi hai dato del bacon scaduto>>

<<io oggi ho mangiato bene>>

<<se ti cucini sempre tu, è ovvio che sei abituata a mangiare da schifo>>
Sta per uscire ed io esco con lui.

<<stai qui, ci penso io>>
Dice bloccandomi.

<<non rinfaccio... promesso>>

<<odio le promesse.>>

<<scusa>>
Mi fulmina con lo sguardo e poi se ne va in silenzio a mettere a posto mentre lo aiuto.

Passano dieci minuti e abbiamo quasi finito, quando trovo un piccolo diario rosa peloso.
La curiosità vince anche qui. Mi siedo dul tappeto.

Caro diario, oggi mio fratello Caleb mi ha portato al luna park... sembra stupido ma mi sono divertita tanto.
Oggi in piú ha allontanato il ragazzo che mi piaceva... ma non ci posso fare niente è molto protettivo nei miei confronti.
Tua-

<<che diamine fai?!>>

<<scusa... io>>

<<fammi indovinare, la curiosità?>>
Annuisco.
Lui si china su di me e mi guarda dritto negli occhi.
Siamo a un palmo di distanza.
<<non azzardarti mai piú a toccare le mie cose>>



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