undici

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<<mi spiace... se io non ne ne fossi andata... tu non saresti stata con lui e non sarebbe successo>>
Faccio avanti e indietro per la mia camera mentre "ascolto" Lyla che si scusa.
<<non è questo il modo per far zittire le persone!>>
Urlo infine gesticolando come una pazza.
Dopo l'accaduto non ho più parlato per tutto il viaggio di ritorno e ovviamente non siamo andati a New York... non me la sentivo di andarci con quel aria.

<< è un puttaniere... conosce solo questo modo per far zittire le persone>>
Continua.
Tutto questo discorso lo stiamo facendo da quando lui se ne è andato ovviamente.
Avevo già raccontato tutto a Lyla quando abbiamo fatto una sosta in un benzinaio perché lui doveva andare in bagno o con le sue testuali parole "doveva pisciare".
Quando la mia amica è entrata in casa lo ha squadrato da testa a piedi con aria di superiorità e lui, dopo averla guardata stranito, le ha risposto col dito medio alzato e un sorriso tutt'altro che amichevole.
<<senti Jen... che ne dici se sta sera resto a dormire qui?>>

<<fammi indovinare... la tua coinquilina ha visite?>>
Lei sorride scusandosi e sappiamo entrambi che quel tipo di visite non sono visite da pigiama party tra amiche.
<<e poi... sarà dirvetente, una serata solo tra donne>>

<<oh si! E il maniaco che sta nella stanza accanto che bacia le persone per farle stare zitte>>
Lei ride e annuisce spegnendo pian piano la sua risata per poi tornare a guardarmi.

<< allora? Ci stai?>>

<<va bene! Ma non andiamo a dormire tardi ti prego... >>

<<questo non posso promettertelo>>

Studiamo tutto il pomeriggio, facendo una pausa qua e là mangiando il burro di arachidi col cucchiaio e ridendo.
Il mio coinquilino, o come lo chiama Lyla "l'amico delle ragazze disperate" , restó fuori tutto il pomeriggio.
Presto si sono fatte le 6:00 e Lyla è andata a prendere a casa le sue cose.
In quel momento mi inizia a suonare il telefono:

<<pronto?>>
Chiedo.
<<parla il tuo migliore amico... quei che non hai avvisato dopo la tua prima vesta... QUELLO CHE PENSAVA FOSSI MORTA!>>
<<Ciao anche a te Micheal...>>
<<sei morta?>>
<<qualcosa del genere>>
Gli racconto tutto:del tizio che vi ha provato, la fuga del precipizio, il pranzo, il bacio e di Lyla che viene a dormire qui da me.
<<lo devo ammazzare?>>
<<smettila>>
<<sul serio, dimmi dove abita e lo uccido>>
Ops... forse potrei aver dimenticato di dirglielo... non è così grave vero? Oh si, lo è... sei nei guai fino al collo.
A salvarmi in quel momento è proprio Lyla che rientra con i suoi bagagli (non scherzo, ha una valigia! Una cavolo di valigia!) urlando<<ehi Jen! Che pizza vuoi tu?>>

<<scusa Mike... devo andare>>
E metto giù... non se la sarà presa.

<<chi è Mike?>>
Chiede fomentata.
Ridacchio nel vedere la sua eccitazione.
<<il mio migliore amico>>

<<quel tipo di amico?>>

<<se per tipo di amico intendo il tuo ex vicino di casa che conosci da quando sei nata con cui a 5 mesi hai fatto il bagnetto insieme e le vostri madri anno le foto che fanno vedere a OGNI singola riunione o festa di famiglia per metterti in imbarazzo più di quanto tu non ci riesca da sola... allora si... è quel tipo di amico... ma tu non sei fidanzata?>>

<<GUARDARE MA NON TOCCARE>>
dice severa come scusa.

<<okay... questa è buona... comunque Margherita>>

<<uff... vai sul semplice tu...>>
Scegliamo un film romantico strappalacrime... serata tra donne...
Ci ingozziamo di pizza e verso le nove finiamo sia il film che il cibo disponibile.

<<ho ancora fame>>
Sì lamenta completamente spparanzata sul divano.

<<ma quanto mangi?>>

<<è un modo gentile di dire che dovrei mettermi a dieta?>>

<<è un modo gentile per pregati di non finire la mia dispensa di cibo>>

<<dai... Jen... so che hai altro cibo>>

<<ci serve per domani a colazione>>

<<mangeremo allo Starbucks del campus!>>

<<assolutamente no!>>

<<ma io ho ancora fame!>>
In quel momento qualcuno bussa alla porta e io guardo Lyla come per dire: dai vai ad aprire.
E lei con il suo sguardo dice: no, è casa tua.
Sbuffo e mi dirigo verso la porta.
Andrew?

<<ehi... ciao Jen... disturbo?>>
Lyla si fionda come una scheggia alla porta.

<<se hai del cibo non disturbi affatto>>
Lui fa emergere un pacchetto di biscotti e sorride, io lo faccio entrare sotto le minacce di Lyla.

<<Lyla giusto?>>
Chiede Andrew.

<<si...Andrew Collins,giusto?>>

<<sono tanto famoso?>>
Sorride... uno di quei sorrisi da far seionociogliere il cuore.
Ma non il tuo... quel sorriso sarà bello... ma non è raro come quello di Caleb... le cose rare sono quelle che più attirano.
<<eccome: sei il numero 3 nella
CRNYCU>>

<<che sarebbe?>>

<<Classifica dei Ragazzi della New York Central Universit->>

<<Lyla! >>
La rimprovero.

<<cosa?oh... giusto... è segreta... non dirlo a nessuno>>

<<croce sul cuore>>
Le ore passano in fretta si fa mezza notte.
Andrew torna a casa mentre io e Lyla ci mettiamo a dormire.
1:00...2:00..3:00..4:00..4:01...4:02...
Niente... non ci riesco... non riesco a dormire.
Lyla é già in fase Rem... è perfetta anche quando dorme... non mi stupisco sia fidanzata.
Fidanzata... chissà come deve essere... solo una volta sono stata fidanzata... ma solo per un giorno... alle elementari.
È stata una storiella stupida con... ma poi ci siamo trasferite pernproblemi di lavoro.
Il quel momento sento la porta do casa aprirsi.
<<Jennifer>>
Sussurra una voce dal soggiorno .
Caleb è tornato.


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