sei...

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<<apri la porta>>
Dice sempre con una mano davanti agli occhi.
Annuisco, dimenticandomi che lui non mi può vedere e apro di fretta la porta.
Lui si fionda in quella piccola cucina e mette la faccia sotto l'acqua corrente.
Prendo, intanto, del ghiaccio dal frigo, spero possa essere utile in qualche modo, magari se lo mette palpebre... mi sento dannatamente in colpa.
Come mi è saltato in mente? Bhe avevo paura quindi... dai! Sono giustificata! Mi ha spaventato a morte!

<<perché mi seguivi? >>
Lo raggiungo sul divano dove intanto si era spostato e gli porgo il ghiaccio.
Se non mi sbaglio sento un grazie molto molto sottile, quasi inesistente, credo di essermelo immaginato, lo conosco da poco ma so per certo che non è una persona da ringraziamenti.

<<perché avevi paura>>
Risponde con gli occhi coperti dal ghiaccio.

<<io non avevo paura>>dico inutilmente.

<<infatti... lo spray al peperoncino lo usi per le tonsille>>
AH AH... DIVERTENTE.

<<ho detto che mi dispiace, okay?>>

<<come faccio a crederti. .. ti scusi sempre>>

<<ogni volta che mi scuso sono sincera>>
Sbuffo<<comunque potevi dirmi che mi stavi proteggendo, non sarebbe accaduto questo!>>
Lo indico mentre lui solleva il ghiaccio per squadrarmi.

<<non ti stavo proteggendo>>

<<qualsiasi cosa stessi facendo, potevi farti vedere>>
Poi capisco <<o forse ti vergognavi a far capire che eri preoccupato>>

<<figurati>>
Sbuffa.
Ammettilo... un po' ci speravi.

<<okay>>
Sono dopo noto che si sta togliendo la maglietta... non guardare... non guardare... non guard- oh mio dio.

<<ti piace quel che vedi?>>
Sì... eccome.

<< perché ti sei tolto la maglietta?>>

<<è fradicia... me ne vai a prendere un altra?>>

<<non hai le gambe?>>

Lo vedo che fa il labbruccio.

<<mi hai gravemente infortunato, questo è il minimo>>

<<poi sono io quella che rinfaccia le cose>>
Borbotto e lo sento sogghignare mentre vado in camera sua.
Apro svariati cassetti.
Calze buttate all'aria, pantaloni completamente sgualciti che probabilmente per lui "vanno portati cosi",la canottiera della Sera senza chiavi, l'unica canottiera che ha e che tra parentesi odio, gli sta male.
Perché ti importa?
Uff, ho espresso un parere.
E finalmente una maglietta pulita, nera semplice.
Apro qualche altro cassetto,magari vista l'ora vorrà andare a dormire, trovo il pigiama forse.
Aprendo un cassetto trovo 3 pacchetti di preservativi.
Non mi fermo sui dettagli e chiudo subito, tornando a velocità razzo in soggiorno.

<<t-tieni, non ho trovato il pigiama>>
Gli lancio la maglietta.
Sono imbarazzata.
Sento un ennesimo sogghigno.

<<pigiama? Io non ho un pigiama, dormo o in boxer o nudo, d'estate di solito nudo>>sorride <<che hai sembri traumatizzata>>

<< 3 scatole! >>
Dico sconcertata ridendo.

<<di che?>>
Mi chiede perplesso con un sorriso sghembo.
Lo guardo con sguardo accusatorio.

<<oh, quelli, da quando ci sei tu li uso molto meno, non ne ho mai occasione>>
S

buffa.
Ma che peccato...
Mi lascio scappare un piccolo sorriso e lui se ne aggorge.
<<la cosa ti fa piacere, vedo>>

<<assolutamente, non ho ancora avuto la sfortuna di sentire i gemiti di quelle povere ragazze>>

<<ancora con questa storia? Io non le definirei povere semmai fortunate >>

<<poco modesto, mi dicono>>
Poi mi sorge una domanda <<ma se dormi in boxer, a che ti serve la maglietta?>>

<<adesso riesco, volevo vedere se arrivavi viva a casa per poi ritornare indietro>>
Dice alzandosie progendomi il ghiaccio.

<<quindi, torni alla festa? Domani non hai i corsi?>>

<<no, non torno alla festa e si, domani ho un corso... più o meno>>
Lascio stare il "più o meno" e faccio un ennesima domanda.

<<dove vai?>>

<<sei davvero assillante, lo so che sei chiuriosa, ma dio! Sei terribile >>

<<non hai risposto >> sbotto infastidita per quello che mi ha detto.

<<vado in un posto, ma per te è tardi, sei ancora troppo piccola, domani devi svegliarti presto>>

<<ho 19 anni, non sono piccola!>>

<<sembri proprio una bambina>>si dirige verso la porta e poi si gira verso di me come se si aspettasse qualcosa<<allora? Vieni o no?>>
Sì... si vai...
Domani ho i corsi presto, non devo distrarmi dallo studio.
Dannazione, Jen! Lo hai visto?!

<<si... si arrivo>>

Stiamo in silenzio fino a quando non arriviamo davanti ad una macchina.
Una Jeep enorme nera opaca.

<<sali>>
Ordina.

<<dove mi porti?>>

<<lo scoprirai solo salendo, sali>>
Mi convinco e salgo su quella dannata Jeep... è davvero enorme.

<<diciottesimo compleanno>>
Dice come spigazione a quella macchina costosa.

<<peró>>
Esclamo sbalordita  mentre lui fa partire l'auto e inizio a vedere che usciamo dal campus.

<<sei mai stata a New York, intendo Manhattam?>>
Chiede senza mai distogliere lo sguardo dalla strada.
Possibile che sia sexy pure mentre guida?!
Perché penso certe cose?!
Peró ha ragione.
Sguardo sicuro, mascella serrata, una mano sul volante e l'altra sui jeans... wow.
Smettila!

<<allora?>>
Chiede interrompendomi.

<<no>>
Nella mia voce si sente chiaramente l'imbarazzo.

<<la cosa non mi stupisce>>

<<cosa vorresti dire con questo?>>

<<niente>>

<<Caleb, cosa intendevi?  Perché non ti stupisce?>>

<<se te lo dico prometti di non arrabiarti>>

<<promesso>>

<<e solo che, sai sembri la ragazzina da liceo sfigata che non ha mai visto niente del mondo e pensa solo a studiare, probabilmente al liceo non avevi amiche e se c'è le avevi erano con l'apparecchio gli occhiali un po bruttine, ti piaceva il più figo della scuola ma lui non ti cagava minimamente, o peggio ti sfruttata facendoti fare i suoi compiti promettendoti un appuntamento che non hai mai avuto e per finire, scommetto i gioielli di famiglia,  che sei vergine... sicuro al 100 per cento>>
La cosa che mi fa arrabbiare non è come lo ha detto... è il fatto che ci ha azzeccato su tutto.

<<ci ho preso in pieno vero?>>

<<non... non parliamone>>

<<lo sapevo...un giorno di questi ti porto a New York... la vera New York>>

<<ti devo fare i compiti?>>
Dico scocciata.
Lui ride.
<<no bambinetta, non devi>>
Il resto del viaggio lo passiamo in silenzio, ci siamo allontanati un sacco dal campus e non ho la minima idea di dove siamo.
Sono le 3:00 e le palpebre pian piano iniziano a farsi pesanti.

Quel Coinquilino Snervante - DAL 18 APRILE IN LIBRERIA!Where stories live. Discover now