trentasette

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<<non puoi obbligarmi>>
Gli dico incrociando le braccia la petto.
<<cosa vuoi fare? Stare con i punti per sempre?!>>
Mi urla contro aprendo le braccia.

<<è un'idea da valutare!>>
Rispondo a tono.
<<vorrei vedere te! Ti metto dei fili sulla pancia e poi te li tolgo! Non è bello!>>
La situazione è la seguente... siamo in sala d'attesa al ospedale, devono levarmi i punti alla pancia, e si, mi sto lamentando perché non voglio, farà male e io non sopporto il dolore...
È passata una settimana da quella discussione accesa con Caleb e nessuno dei due ne parla più, ne di sua sorella, ne di Scott, ne del fatto che ogni volta che ha un problema di famiglia sparisce e torna a casa ubriaco.
<<okay, siamo ancora in tempo a scappare, vedi quella vecchietta? Secondo me ci regge il gioco, su, fai finta di stare male e di che dobbiamo andare a casa>>
Suggerisco cercando un piano di fuga.
Lui sbuffa e mi guarda.
<<primo: siamo in un ospedale, che senso avrebbe stare male in un ospedale? Secondo: non è il caso di importunare delle povere anziane.
Terzo: fra cinque minuti tocca a noi... a te...>>
Gli faccio la linguaccia e metto il muso.
Lui ridacchia e torna a sedersi lasciandosi scivolare sulla sedia.
Dovrei essere felice, tolgo i punti, ciò vuol dire che non sarò più imbacciata come prima, ma vuol dire anche che avrò una cicatrice sulla pancia lunga venti centimetri...
In quel momento la dottoressa pronuncia il mio cognome.
Sbarra gli occhi e guardo Caleb che intanto mi ha già preso di forza e mi spinge verso lo studio medico.
Sono sempre stata affascinata da tutti gli attrezzi medici e mi piace vedere l'espressione di terrore sui bambini dal dentista, per questo ho scelto la facoltà di medicina...
Ma odio fare le visite mediche.
<<Allora, signorina, si sdraio pure sul lettino e si tolga la maglietta>>
Fortunatamente è donna, tutti i miei dottori sono sempre state donne, mi imbarazza farmi visitare da un uomo, è una cosa che mi ha messo in testa mia madre.
<<vuole che resti?>>
Chiede la dottoressa riferendosi a Caleb.
Annuisco.
<<okay, si siede pure su quello sgabello>>
La dottoressa si avvicina a me con un paio di forbici e delle pinze.
<<soffre il solletico?>>
Chiede.
<<si, è importante?>>

<<abbastanza, quando toglieró il filo sentirà un po'di bruciore, nient'altro>>



<<le hai tirato una cinocchiata i faccia!>>
Si lamenta Caleb stando sempre attento alla strada...
<<le avevo detto che soffro il solletico! Se mi tocca la vita non è colpa mia! È un istinto! E aveva le mani fredde!>>

<<indossava dei guanti...>>

<<allora i guanti erano freddi!>>
Sbuffo e torno e guardare fuori dal finestrino.
Quando la dottoressa mi ha toccato la vita per tenermi ferma ho iniziato a ridere e PER SBAGLIO le ho tirato una ginocchiata in faccia... odio il solletico.
Alla fine ha fatto più male lei che a me.
Siccome ho tirato un urlo quando sono uscita in sala d'attesa mi hanno guardato tutti malissimo, compresa la vecchietta che faceva parte del piano di fuga... soprattutto la vecchietta...

<<è stato tanto terribile?>>
Chiede alla fine guardandomi quando si è fermato al semaforo.

<<si...>>
Sbotto.

<<sei sempre la solita bambinetta... comunque... hai bisogno di aiuto per studiare?>>
Chiede ripartendo con la macchina ma fermandosi subito dopo ad un ennesimo semaforo.
In quel momento accade il peggio.
No... non un altro incidente...
Scott, si, quello Scott, attraversa la strada e mi saluto con un cenno della mano.
Faccio finta di non averlo visto.
Caleb mi guarda cagnesco.
E io faccio finta di niente.
<<è verde>>
Dico in un sussurro indicando gli il semaforo.
Ma lui non parte.
<<Come mai conosci Scott?>>
Chiede tenendo la voce calma.
<<chi?>>
Fingo.
<<non mentire... di certo non stava salutando me... quindi la domanda sorge spontanea: Come mai conosci Scott?!>>
Le macchine dietro iniziano a suonare ma lui non se ne preoccupa.

<<è il fratello di Veronica...>>

<<da quando tu è Veronica siete migliori amiche?!>>

<<non siamo migliori amiche, semplicemente non ci odiamo più>>
Ed era vero, anzi, in questi giorni ci siamo fermate perfino a prendere una bibita quando ci siamo incontrate fuori da lezione.

<<non voglio che tu parli con Scott!>>
Spiega, i suoi occhi sono sofferenti e posso comprenderne la ragione.
Il semaforo intanto è ridiventato rosso.
<<non parlo con Scott, so che tipo di persona è, mi credi così stupida?>>

<<no>>

<<no...>>
Cerco di fargli continuare la frase.

<<no, mi diaspiace>>
Finisce lui.
In quel momento un ragazzo scende scende dalle auto dietro e viene verso di noi bussano al finestrino.
Caleb lo tira e giù e squadra il ragazzo da testa a piedi.

<<pensi di partire o no, razza di imbecille?hai creato coda>>
Caleb lo guarda e non risponde.

<<quindi?>>
Continua il ragazzo.

<<dovresti spogliarti>>
Afferma Caleb.
Lo guardo stranita.

<<come?>>
Chiede il ragazzo.

<<potresti avere caldo così coperto di ridicolo...è verde>>
Caleb parte e lascia in mezzo alla strada i ragazzo che ci guarda ancora male da lontano.

<<quindi, fammi capire, adesso tu e Veronica siete amiche?>>

<<amiche è una parola grossa... ma siamo sulla buona strada>>

Quando arriviamo al dormitorio scendo dalla macchina.

<<ho fame>>
Dico.
<<strano>>

<<spiritoso>>

<<vuoi la pizza?>>

<<assolutamente si>>

Lo so é corto! Scusateeeee
E scusate anche se non pubblico da tanto ma non sapevo cosa scrivere, vi prego perdonatemi, cercherò di pubblicare il prima possibile♡


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