quarantacinque

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Capitolo più lungo del solito... scusate se sono inattiva, quindi per farmi perdonare questo è il doppio... niente... ciao... viva i coccodrilli.

Okay.
Sono le 18:30... ho mezz'ora per prepararmi all'appuntamento con Caleb,che ovviamente è già vestito e pronto, ha avuto la bella idea di non svegliarmi e di lasciarmi dormire invece di mezz'oretta, un'ora.
Apro velocemente la valigia ed estraggo il primo reggiseno e le prime mutande coordinate che trovo, accorgendomi solo dopo che è il completo che mi ha regalato Lyla, non ho tempo per pensare alla biancheria quindi prendo quella.
Cerco il vestito nella seconda valigia insieme a dei collant neri semitrasparenti... li guardo un attimo incerta... gambe scoperte o gambe coperte?
Scoperte.
E se poi ho freddo?
Scoperte.
Io li metto.
Sai una cosa? Ci rinuncio!
Butto sul letto i vestiti e la biancheria che devo indossare e mi precipito in bagno.
Mi spoglio molto velocemente, entro in doccia e apro l'acqua.
<<Nononononono! Troppo calda ... decisamente troppo calda!>>
Mi metto all'angolo della doccia, che fortunatamente è grande, cercando di schivare il più possibile il getto di acqua/lava e intanto di regolarla.
Non riusciró mai a regolarla al primo colpo...
Dopo aver combattuto, e insultato, diverse volte contro la doccia sono riuscita a raggiungere la temperatura giusta.
Metto uno shampoo qualsiasi sperando che non sia quello di Caleb e poi il balsamo, giusto per non sembrare una pecora.
Lavo il corpo ed esco dalla doccia.
Saltello per il marmo freddo fino all'asciugamano e lo avvolgo intorno al corpo prendendone poi uno più piccolo per i capelli.
Continuando a saltellare arrivo fino al letto e mi inizio ad asciugare bene il corpo: ho sempre odiato quella senzazione di umidità sulla pelle, per questo odio mettere la crema solare o qualsiasi altro tipo di crema.
Indosso la biancheria e mi guardo allo specchio.
Non è per niente il tipo di intimo che indosso di solito... ma per niente proprio.
Mi da un aria talmente sensuale.
Ma ci pensate? Io? Sensuale?
È impossibile pure pensarlo...
Sono la goffaggine fatta a ragazza.
Mi chiedo come possa Caleb trovarmi attraente.
Me lo chiedo anche io...
Questo si che mi conforta.
Sicuramente non guarda il carattere...
Lascio perdere e indosso il vestito bordeaux a giro.
Le maniche sono lunghe e lo scollo è a V allacciato da dei bottoni dello stesso colore del vestito.
Poi mi volto e guardo le scarpe...
Maledico il giorno in cui ho deciso di comprarle.
Sono degli stivaletti neri in camoscio dal tacco dieci con della specie di lana intorno... non chiedetemi cosa sia... non ne ho la più pallida idea...
So solo che ci ho messo due ore per imparare a starci in equilibrio.
Facciamo che quello le metto per ultime...
Vado i bagno e prendo il beauty.
Mi lavo i denti e poi passo al trucco... cerco di fare del mio meglio grazie all'insegnamento di Lyla e alla fine arrivo ad un risultato non troppo penoso.
Parla per te.
Un filo di mascara, matita interna nera solo nella palpebra superiore, ombretto leggermente rosato ed opaco, un poco di fard e un rossetto leggero rosso.
Mi lego i capelli in una coda e vado verso quegli strumenti di tortura... cioè... volevo dire... e vado verso le scarpe.
Praticamente lotto per farmele entrare ma alla fine ci riesco.
Mi alzo in piedi e cerco di camminare avanti e indietro per la stanza cercando di non cadere.
Inciampo un paio di volte ma poi ci faccio l'abitudine.
Guardo l'ora: 19:15.
Ma brava, sei in ritardo, come al solito...
Vuoi stare zitta una buona volta?
Perché dovrei? Io sono te, sono la tua coscienza, quello che dico e quello che tu pensi...
Adesso ti sei messa a fare la filosofa?
Ehi, sono le 19:16.
Okay vado.
Esco dalla stanza e cammino sicura verso l'ascensore, che mi porterà al ristorante.
Mi sto praticamente torturando le mani, non dovrei essere nervosa come ho già detto... lui è Caleb: il ragazzo scorbutico, lunatico, prepotente, che dice quello che pensa e che mi ha trattato male dal nostro primo incontro del quale ho completamente perso la testa.
Momento,momento,momento: ti sei dimenticata di dire che è sexy, con degli addominali da urlo, alto come un grattacielo, protettivo, intelligente, che ti aiuta a studiare perché con il tuo cervello da scimmia non c'è la fai?
Ti prego vattene.
No.
Le porte del ascensore si aprono ed io esco così da interrompere la conversazione tra me e la mia coscienza.
Sono ancora qui.
<<Jennifer...>>
Sento il mio nome essere pronunciato dalla mia voce preferita, mi volto e lo vedo: Caleb.
Il suo sguardo è smarrito, quasi incantato e credo il mio lo sia altrettanto.
Sembri un idiota...
Indossa dei pantaloni neri, delle scarpe anch'esse nere in cuoio ed una camicia bianca aperta nei primi bottoni con le maniche tirate su fino al gomito, i capelli sono ordinati con il gel e sono tirati indietro.
Il mio cuore sta rischiando di esplodere... è talmente bello.
È talmente sexy...
<<Caleb...>>
Mi avvicino a lui e sento i suoi occhi che mi scrutano, il suo sguardo mi sta bruciando dentro.
<<sei bellissima>>
Dice una volte che sono vicino a lui.
Ah, perché di solito faccio schifo?
So di essere diventata rossa ma cerco di non farlo notare.
Mi prende per mano e andiamo verso i tavoli.
<<Avete una prenotazione?>>
Chiede un signore vestito in smoking.
Sembra un pinguino...
<<si, a nome Evans>>
È tutto talmente elegante qui, non mi sento a mio agio... anche Caleb sembra essere della mia stessa idea ma lui da l'apparenza di essere quasi abituato a questo genere di cose.
Ho voglia di un hamburger.
Non credo che qui li facciano.
<<oh, ma certo mi segua>>
L'uomo ci fa strada tra i tavoli fino ad arrivare ad un tavolo per due con sopra un cartellino con scritto "Evans".
Ci fa sedere e ci porge due menú.
Tra me e Caleb ci sono sempre stati momenti di silenzio ma mai imbarazzanti, invece adesso vorrei sprofondare...
Diglielo.
Cosa? No, non posso...
Si, si che puoi, fallo.
No.
<<Caleb?>>
E invece quella dannata ha preso il comando.
<<si?>>
O la va o la spacca.

Quel Coinquilino Snervante - DAL 18 APRILE IN LIBRERIA!Where stories live. Discover now