quarantadue

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Per la prima volta in assoluto sono felice che la sveglia suoni.
Apro lentamente gli occhi e mi guardo attorno cercando la sveglia.
Scorgo prima di tutto il petto di Caleb e poi il suo viso imbronciato.
<<spegni quel aggeggio>>
Sì lamenta.
Gli do retta ma subito dopo accendo la luce.
<<BUONGIORNO MONDO!>>
Urlo stiracchiandomi felice.
<<chiudi quella fogna, è ancora presto!>>
Sì rivolta con la faccia contro il cuscino e sbuffa rumorosamente.
<<si va a Manatthan! Alzati!>>
Gli tolgo il piumone in uno scatto e mi rimedio un occhiataccia.
<<dai Caleb svegliati...>>
Mi lamento.
<<ti prego... taci e ridammi il piumone...>>
Non rispondono e porto il piumone in soggiorno.
Non riesco ancora pensare che stiamo andando a Manatthan.
In uno dei più lussuosi Hotel, ho provato a convincere Caleb a farmi pagare una parte ma lui ha insistito per far da solo dicendo che è il bello di avere dei genitori avvocati e "schifosamente" ricchi.
Sono ancora dell'idea che devo trovare un lavoro.
Ripenso alle parole di Lyla e che per lei probabilmente Caleb mi sta portando in quel albergo perché si aspetta qualcosa in cambio.
Non credo sia così.
Disse la ragazza fidanzata con Caleb ilsessochecammina Walker Evans.
Sta zitta.
<<sto iniziando a cambiare idea sul fare dei viaggi con te: diventi più iperattiva >>
Caleb mi distrae dai miei pensieri entrando in cucina e scompigliandomi i capelli.
<<buongiorno>>
Dice infine e prende il caffè dalla mensola alla quale non arrivo per poi passarmelo.
<<ci stavo per arrivare!>>
Credici.
Mento.
<<dovresti alzarti un po'... ho sentito che la pallavolo è uno sport che fa alzare...>>

<<non è colpa mia se sei una dannata giraffa!>>

<<si, ma devi alzarti comunque... mi verrà la gobba a forza di baciarti... e poi mi piacerebbe vederti con quei pantaloncini aderenti...>>
Sì avvicina a me e si china per darmi un piccolo bacio mattutino.

<<pervertito>>
Sussurro e sorrido prima di andare verso il bagno.
<<mi prepari il caffè?>>
Lui annuisce sottomesso e si cimenta fare ciò che gli è stato chiesto.

<<pronta>>
Chiudo la portiera della macchina e mi allaccio la cintura.
<<trenta minuti>>
Sussurra Caleb con la testa sul volante.
<<ci sono voluti trenta minuti per scendere...>>
Nella sua voce c'è qualcosa di esasperato.
<<eh... non trovavo la spazzola...>>

Siamo partiti ormai da dieci minuti, il vaccino dura circa mezz'ora, quindi arriveremo tra venti minuti se non troviamo fila-
Appunto.
La strada è intasata dalle macchine e dai Taxi con all'interno persone esasperate per la lunga attesa e i Taxisti che se net fregano altamente.
<<domani sera ho prenotato una cena in albergo... se ti va... tecnicamente dobbiamo ancora avere il nostro appuntamento>>
Lo guardo.
Sembra arrossito.
<<grazie... >>
Dico.
Lui si volta con stupita.
<<perché?>>

<<per tutto questo... grazie...>>

Sorride leggermente.
<<prego>>

<<OH MIO DIO! OH MIO DIO!>>
stridulo in preda all' entusiasmo.
Le insegne colorate mi illuminano gli occhi, talmente tanti colori.
In lontananza scorgo l'Empire State Bulding e mi riprometto che domani ci saliró.
<<siamo a Manatthan!>>
Urlo.
Vado contro Caleb e mi ci butto praticamente addosso facendolo cadere insieme alle valige che stava portando.
Mi ritrovo sopra di lui a qualche centimetro di distanza.
<<calmati, mocciosa...>>
Ride.
Instintivamente lo bacio senza farmi problemi del fatto che siamo per terra sul marciapiede.
Lui mi mette un braccio intorno alla vita e mi bacia a sua volta.
<<ti amo>>
Dice.

<<ti amo>>
Rispondo con un sorriso.

<<forse dovremmo alzarci>>
Mi ricorda.

<<forse...>>
Mi tiro su e quando mi giro dietro di me c'è un ragazzo in divisa con una targhetta: Toby.

<<oh... scusi...>>
Dico arrossendo per la figuraccia.

<<si figuri signorina... vuole che le porti le valige?>>
È gentile.
I suoi occhi sono verdi e i capelli di un castano chiaro in ordine tirati indietro con il gel.
<<no, non preoccuparti c'è la faccio da solo>>
Sbuffa Caleb tirando si in piedi.
Prende le tre valige enormi e le trascina.
O almeno ci prova... dopo qualche secondo ne fa cadere una, così Toby si affretta a raccoglierla.

<<aspetti, la aiuto>>
Dice in tono pacato.
La sua voce è più alta rispetto a quella di Caleb che è più roca.

<<ci riesco benissimo da solo, grazie!>>

<<scusalo... è molto cocciuto...>>

Non si sa come Caleb arriva alla reception.
Seguito da me e Toby, il quale mi chiede sempre se ho bisogno di qualcosa.

<<Sono Caleb Walker Evans... ho prenotato una stanza...>>
Sta parlando con una donna sui quaranta, molto elegante, sarà lei a gestire il tutto.
Dopo aver consegnato un documento Caleb è praticamente obbligato a dare due delle valige a Toby per far si che le porti in stanza.
Intanto ci fa strada.

<<la 124, ecco le chiavi signore>>
Consegna le chiavi a Caleb e poi si volta verso di me
<<signorina, a rivederla...>>
Quando si è allontanato abbastanza Caleb lo manda a quel paese con il dito medio.
<<cosa ti ha fatto?>>

<<signorina, a rivederla... ridicolo>>
Sbotta.
Poi mi guarda.
<<chiudi gli occhi>>

<<come?>>

<<chiudi gli occhi ho detto>>
Obbedisco e chiudo gli occhi.
Per sicurezza peró lui mi mette una mano davanti per coprirmi la visuale e con l'altra apre la stanza.
Mi spinge leggermente in avanti fino a farmi entrare e chiude la porta alle sue spalle.
Pian piano inizia a darmi dei piccola baci sul collo.
<<posso aprire gli occhi, ora?>>
Lo sento annuire e togliere la mano.
Mi tiene stretta in vita e continua a baciarmi sul collo.
Apro gli occhi... la stanza è enorme e moderna.
Il letto è bianco e pieno di cuscini neri.
Il pavimento è di legno nero e i muri sono bianchi tranne uno che è porpora.
<<Caleb...>>

<<shhh...>>
Mi zittisce e fa salire i suoi baci fino ad arrivare alla mandibola.
Mi giro verso di lui e i nostri occhi si incontrano per un secondo, prima che elimini del tutto la distanza che c'è tra noi due.
Non voglio ancora... non ancora... non è tutto perfetto.

<<Caleb...>>

<<si?>>

<<tu vuoi... intendo... pensi...>>

<<intendi se voglio far l'amore con te? Naturale... ma non avevo intenzione di farlo adesso... almeno che tu non voglia...>>
Abbasso lo sguardo leggermente in imbarazzo.
<<... Jen... non voglio obbligarti... non sono venuto qua con te per avere qualcosa in cambio, lo sai questo vero?>>
Mi vergogno solamente ad averlo pensato anche per un secondo.

<<non lo sai?>>

<<si, solo che... Lyla mi ha messo in mente tutte queste cose contorte e poi si è aggiunto Mick e io->>
Non finisco la frase che mi bacia ancora.

<<sono stanco, mi hai svegliato presto questa mattina: vuoi dormire con me, tra le mie braccia o aspettare che mi svegli?>>










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