venticinque

231K 11.6K 3.3K
                                    

Apro lentamente gli occhi aspettando mi di trovare davanti a me Caleb in tutta la sua bellezza e la sua, a dir poco favolosa, seminudità.
Tutt'altro.
Ovviamente Caleb e la sua seminudità non mancano, ma davanti a me è posizionata una schiera di donne.
In fila per ordine di età.
Sorridono, tutte, è inquietante.
<<che diavolo state facendo qui?!>>
Chiedo tirandomi su facendo attenzione a non svegliare Caleb.

<<allora, cuginetta, cosa è successo?>>
Chiede Clary.

<<dite che se gli metto un dito nel naso si accende?>>

<<non è successo niente! E Keira per l'ultima volta, Caleb non è un robot!>>

<<tesoro>>si intromettersi la nonna riferendosi alla piccola rossa <<il pulsante di accensione di un uomo non è il naso>>

<<quale è allora?>>

<<ecco->>

<<nonna!>>
La zittisco.
I miei tentativi di non svegliare Caleb falliscono miseramente.
Apre pian piano gli occhi e si stiracchia.
Tutte, ovviamente, lo guardano con fare incantato.
<< buongiorno Bambinet- okay, questo è inquietante>>
Dice guardandole e tirandosi a sedere, mettendo in bella mostra tutti gli addominali.

<<oh mio dio, ma sono veri?>>
Chiede Clary provando a toccargli l'addome, ma io gli tiro una sberla alla mano e lei si lamenta.

<<fanno sempre così?>>
Mi sussurra Caleb.

<<okay, piccioncini, siccome noi sapevamo i vostri piani vi avviso che la sveglia di tuo padre suonerà tra esattamente dieci minuti: fuori da questa camera Caleb>>
Lui ubbidisce e prima di andarsene mi da un bacio a stampo.
Come si gira noto mia nonna mima di palpargli il sedere.
La guardo male lei fa spallucce.

<<aiutatemi!>>
Urlo esasperata.

Dopo che ho cacciato le mie amate parenti dalla mia amata camera ho preso il Beauty e i vestiti per oggi e me ne sono andata in bagno, più che altro mi sono rifugiata.

Chiudo la porta tirando un sospiro di solievo.
Come se non bastasse oggi c'è quello stupido ritrovo degli ex alunni a cui il mio "ragazzo" mi ha obbligato ad andare.
Mi faccio una doccia fredda cercando di liberare la testa dai miei pensieri.
Quando esco dalla doccia avvolgono il mio corpo con un asciugamano e strizzo i capelli sul lavandino per poi avvolgere anche essi in un asciugamano.
Mi asciugo e mi metto i vestiti, ma senza togliere l'asciugamano dai capelli.
Quando esco dal bagno a vado in cucina dove sono tutti ad aspettarmi.
Tutti tranne mio padre e Caleb.

<<okay, dove sono?>>
Chiedo preoccupata.

<<in soggiorno, non ci crederai mai, ma stanno guardando la partita insieme>>
Sbarro completamente gli occhi e corro in salotto a vedere se mia madre ha detto il vero.
E mi stupisco di sapere che è così.

<<oh andiamo! Era arrivato in seconda base!>>
Urla mio padre.

<<non ci credo! Hanno comprato l'arbitro, i Chigago Cubs stavolta gli devono aver dato una bella mazzetta!>>
Replica Caleb.

<<ehi tesoro!>>
Mi saluta mio padre.
<<ho appena scoperto che il tuo ragazzo tifa gli Yankees! Lo adoro!>>
Questo spiega tutto.
Mio padre è sempre stato un grande fan degli Yankees, fin da piccola mi diceva che se mio marito non avrebbe tifato la squadra di New York non ci avrebbe dato la sua benedizione.
Ma non credevo dicesse sul serio e invece.

<<ciao papà... Caleb, oggi pensavo di portarti a vedere un po' il centro>>
Gli dico.

<<tesoro, ti voglio un bene dell'anima, ma non durante la partita, non si vede un uomo in questa casa da mesi>>
Replica mio padre.
Ha ragione, infondo vive con quattro donne.
Poveretto.
Caleb mi prende un braccio e mi fa sedere sulle sue gambe con la testa appoggiata alla sua spalla.
Posiziona il suo braccio intorno alla mia vita e mi da dei piccoli e innocenti baci sul collo.
Poi ritorna a vedere la partita con me appolaiata su di lui.
Devo ammettere che sono comoda.
Lo guardo.
Mi capita sempre di vederlo concentrato.
Rifletto su quello che potrebbe esserci tra di noi... noi... che parola grossa,
ma suona dannatamente bene.
Qui tra le sue braccia non faccio che domandarmi se provo qualcosa per lui ma lo capisco solo quando i miei occhi incontrano i suoi e mi immergo in quelle pagliuzze verdi tra la vasta distesa di marrone.
Il mio cuore perde un battito e lui se ne deve accorgere perché, inspiegabilmente mi stringe se.
Mi sento così bene con lui.
Non so se ti amo; ma provo qualcosa per te, Caleb.
Lo capisco solo adesso, che stupida che sono stata.
Faccio unire le nostre labbra nuovamente, come se fosse un abitudine quotidiana, e quasi lo sta diventando.
Lui sembra sorpreso, ma non troppo.

<<Jennifer, non distrarre l'unico uomo della casa, magari dopo.>>
Ci ferma mio padre.
Magari dopo.
Rido alla sua affermazione.

<<l'unico uomo della casa? E io cosa sono? Una papaia?>>
Mi volto e vedo Pierre sulla porta di casa con le valige in mano.

<<Pierre!>>
Urlo alzandomi dal divano, o meglio da Caleb, e andando in contro a mio fratello maggiore.

<<le donne di casa dove sono? E lui?>>
Chiede.
<<le donne di casa sono in cucina e lui è Caleb, il mio ragazzo>>

<<capisco, comunque ciao anche a te papà!>>
Lo richiama.

<<Chigago Cubs contro Yankees... vuoi scherzare? Non ti risponderà mai>>
Lui ride e io lo seguo in cucina.
Dopo i saluti e mia nonna che si lamenta perché non ha ancora trovato una ragazza, mia mamma interrompe tutto.

<<Jenny, ha chiamato il liceo, il ritrovo sarà sta sera alle 8:00pm, poi alle 11:00pm andrete in un nuovo locale>>

<<il liceo?>>
Chiede Pierre.

<<ritrovo degli ex-alunni>>
Spiego

<<ma non era stato un inferno per te?>>

<<eccome, ma devi dirlo a mamma>>

Quel Coinquilino Snervante - DAL 18 APRILE IN LIBRERIA!Where stories live. Discover now