ventuno

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<<questa pizza fa schifo>>
Mi lamento.
Ed è vero, non mi piace per niente, ha troppo basilico sopra ed alta, in più c'è talmente tanto olio da condirci un insalata per dieci persone.

<<meglio della tua cucina>>
Risponde lui mentre addenta una fetta della mia pizza.
Torna al suo posto sul divano e guarda la televisione.

<<la prossima volta te ne prendi due di pizze! Stai dalla tua parte!>>
Mi riprendo, per quanto sia possibile, la parte che mi spetta rubandogli una fetta altrettanto grande.
Non mi si deve mai rubare il cibo.

<<è impressionante quanto tu riesca a mangiare>>
Commenta.
Lo fulmino con lo sguardo.

<<è un modo per dire che devo mettermi a dieta?>>

<<è un modo per dire che sei magra, non anoressica, anche se mangi come un elefante>>

Delicato come sempre.
Sono molto suscettibile, mi fa male la pancia questa sera, sembra che mi stiano prendendo a pugni i reni, per non parlare del malditesta.

<<non mangio come un elefante!>>
Ridacchio tirandogli un cuscino del divano.

<<scusa, sembri più un bue!>>

<<non ti insulto solo perché non mi sento bene>>
Mugugnio.
Sento il suo sguardo su di me, non so se è fastidioso o piacevole, dopo quello che mi ha detto è un po' strano... non mi ha detto TI AMO, ovvio, solo che è strano sapere che piaccio fisicamente a uno come lui... insomma, basta guardarlo.
Aria da sofigosobellosofotomodello con quel tocco di distruzione e male.
Capelli ordinati quando capita, viso da dio, occhi che... WOW... e quelle labbra piene.
Cosa ci faresti con quelle labbra, eh Jen?
Forse.

<<cosa hai?>>
Chiede mettendo fine alle mie fantasie proibite.
Mi sblocco e lo guardo.

<<mal di pancia, mal di testa e mal di reni... non so nemmeno se esiste quest' ultimo>>
Mi lamento, parlare fa male, provo a mettermi in un altra posizione ma la situazione peggiora, ho ancora più male.

<<ti sarà arrivato il ciclo... stavolta davvero>>
Sottolinea.

<<no, il ciclo mi deve arrivare esattamente...>> faccio una pausa per controllare l'applicazione sullo smartphone. Oh.<<... oggi>>
In uno scatto fulmineo corro in bagno.
Ti prego non i miei pantaloni preferiti.
Merda.

<<Fanculo il mondo!>>
Urlo.

<<avevo ragione?>>
Lo sento ridere dalla parte apposta della porta.

<<stai zitto, Caleb!>>
Rispondo.
I suoi passi si allontanano e io inizio a "sistemarmi".
Quando esco ho cambiato i pantaloni con quelli del pigiama, ma la maglietta è la stessa... sono una sfaticata in pieno sballamento ormonale.
Mi riposiziono sul divano mentre Caleb armeggia in cucina... spero sia del cibo. Ho fame.
Faccio partire il secondo film scelto da lui.
Che burlone... un documentario sul Mar Rosso.
Rido sarcasticamente.
<<come sei simpatico! È una sofferenza, tu non->>

<<non durerei nemmeno un giorno... si si...>>
Finisce al mio posto la frase riapparendo in soggiorno.
<<tieni>>
Mi porge la borsa dell'acqua calda e una tazza di latte tiepido.
Lo guardo male.

<<volevo il caffè>>

<<ti fa male troppo caffè... e poi, ti rende un tantino iperattiva>>
Sorrido.

<< per questo lo amo tanto>>
È vero, ho una mania per il caffè, lo bevo ad ogni ora, soprattutto Prina di andare a dormire... va a finire sempre che resto sveglia a leggere qualche libro.
Mi è capitato una volta di averne finito uno in una notte.

Quel Coinquilino Snervante - DAL 18 APRILE IN LIBRERIA!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora