quattordici

237K 12.3K 3.2K
                                    

Mentre aspetto che si faccia sera e cerco qualche film carino squilla il telefono, quella dannata suoneria mi interrompe dalla mia ricerca e quando vedo il nome sullo schermo mi insulto mentalmente.

<<Andrew! Scusa!>>

<<Jen, tutto okay?>>

<<si solo mi sono completamente dimenticata che sta sera dovevo venire a cena da te e tuo cugino>>

<<ouch, questo fa male>>

<<lo so scusa, e che come sono arrivata a casa Caleb e io abbiamo avuto una discussione cosí... insomma mi sono davvero scordata, e lui ha fatto la persona gentile per la prima volta chiedendo se volevo restare a casa a vedere un film cos->>

<<tranquilla, Jen, capisco che se lui diventa improvvisamente gentile, e c'è ne vuole, è meglio approfittarne>>

<<già>>
Sospiro perché vedo che mi capisce, poi ho un lampo di genio
<<e se venisse anche lui da te?>>

<<emh... okay, se gli va>>

<<gli andrà sicuramente bene>>
Butto giù per niente convinta della mia ultima affermazione.
Così inizio ad urlare il suo nome senza smettere e lui arriva in tutta calma dopo tre minuti. Sono seria. Tre minuti.
Se mai dovessi essere in pericolo di vita non urlerei mai il suo nome.

<<che vuoi bambinetta?>>
Chiede gioioso come sempre.

<<allora... sta sera... ecco... sai che avevo detto che guardavamo un film... c'è la possibilità che io avessi già un impegno di cui magari mi sono dimenticata>>

<<se ti sei dimenticata non è poi così importante>>

<<no, aspetta, fammi finire... potrei, ricordo che è una possibilità, nulla di certo, aver detto che tu vieni a questo impegno con me>>
Non credo che riuscirei a descrivere la sua faccia in questo momento, arrabbiato, stupito, esasperato.
<<perché non parli? Mi devo preoccupare?>>

<<io non mi muovo da qua>>

Bussiamo alla porta di Andrew, dopo una discussione accesa lo convinto a venire da Andrew, quando ha scoperto che era proprio casa sua ha urlato che non aveva intenzione di andare a casa di quel ritardato, io ho risposto che sarei andata comunque con o senza di lui e che se non fosse venuto avrei interrotto ogni suo rapporto sessuale piombato in camera proprio alla fine, ha accettato, scocciato, per ha accettato.
Quindi ora eccoci qua a bussare davanti alla porta di Andrew con scorte di cibo e idee per film bella mente.
<<è la prima e ultima volta che mi lascio trascinare da te>>
Come Caleb finisce quella frase la porta viene aperta da Clayton, il quale, nel frattempo, si è cambiato.

<<ehi piccola Jen>>
Mi fa un cenno col capo, Andrew deve avergli trasmesso quel fastidioso nomignolo.
<<tu devi essere Caleb, immagino>>

<<la fama mi precede>>

<<non ne sarei felice se fossi in te>>

<<per caso non ho una bella fama?>>

<<dipende dai punti di vista>>
C'è tensione nel aria, la cosa non mi piace.

<<Andrew dov'è?>>
Chiedo rompendo il pauroso silenzio.
Clayton sembra finalmente riaccorgersi della mia presenza visto che mi rende un sorriso a 32 denti.

<< sta ordinando le pizze, entra>>
Esclama sembrando rivolgersi solamente a me.
Mentre entro mi giro a dare un occhiata a Caleb che si scruta intorno innervosito.

<<Harold! Harold muoviti! È arrivata la piccola Jen!>>
In quel momento mi chiedo chi sia Harold, un altro cugino? Un amico?

<<ti ho detto di non chiamarmi con il mio secondo nome! E di non chiamare cosí lei perchè se no ti amazz... ehi Jen>>
Andrew sbuca dalla cucina con il cellulare in mano e anche lui sorridente, purtroppo il sorriso diminuisce quando incontra lo sguardo di Caleb.

<<ehi Walker, hai accettato, alla fine>>

<<sono stato minacciato>>

<<cos'è? Niente sesso?>>

<<qualcosa del genere>>
Riecco quella tensione.

<<tanto te la fai con tutte in qualsiasi posto>>

<<ehi, fermo, questo non è vero, solo perché mi piace il sesso non me la faccio con tutte in qualsiasi posto, cone un amante del vino non beve vini scadenti in bicchieri sbagliati>>
Caleb fa quel suo sorriso irritante e i due ragazzi serrano la mascella.
Sta andando male, sta andando malissimo.

<<allora, ho delle idee per dei film... come... emh... Scrivimi ancora... Scrivimi una canzone... The Last Song... Colpa delle Stelle... >>

<<sono tutti orrendi>>

<<hai pessimi gusti>>

<<deprimenti>>
Oh bhe... ci sarà da divertirsi.

<<siete d'accordo almeno su qualcosa>> borbotto, fortunatamente non mi sentono << Che sia scrivimi ancora! >>

La scena è altamente imbarazzante, almeno per me che sono collocata in mezzo al divano con affianco Caleb dalla sua solita espressione "odio l'umanità" e opposto a lui Clayton, mentre Andrew sta tranquillo sulla poltrona a guardare la televisione... spenta.
Il campanello mi salva, sono arrivate le pizze giusto in tempo, non solo per quella odiosa situazione ma anche per il mio stomaco vuoto che chiede di essere riempito.
Mi sento altamente osservata mentre do i soldi per la pizza al fattorino e quando ritorno a distribuite ciò per cui ho pagato.

<<Con patatine per Andrew, Peperoni per Clayton, Salame piccante per Caleb e Margherita per me>>
Elenco tutte le pizze e bado a mettere il film.

<<questa scena non è nel libro...>>
Sbotta Caleb che a quanto pare ha letto scrivimi ancora e continua a dire che le scene non sono nel libro o che sono sbagliate o che hanno tolto delle parti.

<<Lo so Caleb, l'ho letto anche io>>
Risbotto per farlo tacere.

<<allora dovresti sapere che questa scena è completamente inventata!>>
La finirà mai?

<<Walker, calmati>>
lo canzone Clayton, e parlando posa un braccio intorno alle mie spalle facendo l'indifferente e continuando a guardare il film.
Non so perchè di primo istinto guardo Caleb che adesso ha la mascella serrata e stringe le mani in un pugno.
Mi sento le farfalle nello stomaco per quella reazione che ne scatena immediatamente un' altra da parte mia.
Tolgo il braccio Clayton da dietro il collo.

<<scusa, ma mi fa male il collo>>
Lui annuisce e torna al suo posto.
Riguardo Caleb che adesso è più rilassato e noto le nostre mani vicine, con i mingnoli che quasi si sfiorano.
Vorrei prendere la sua mano, anzi vorrei che lui la prendesse a me... vorrei che mi bacciasse ancora come lui sa fare e come lui fa con tante altre, ma non mi importa, è quello che voglio... voglio appoggiarmi al suo petto e rilassarmi sopra di esso, perché il solo pensarci mi da un idea di sicurezza.
Non so cosa mi sia preso, ma mi ritrovo a farlo.
Poggio la mia testa sul suo petto che si rialza continuamente per i respiri profondi e che sobbalzare quando compio questa azione.
Mi rilasso completamente dando conferma ai miei pensieri... mi sento al sicuro anche se mi stanno fissando tutti.
Lui si rilassa solo dopo un po' e mi avvolge con il suo braccio per tenermi stretta a se.

Quel Coinquilino Snervante - DAL 18 APRILE IN LIBRERIA!Where stories live. Discover now