Capitolo 5

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Ci sono alcuni momenti nella vita di ogni essere umano, nei quali si desidera ardentemente di sprofondare nel terreno e non uscirne mai piú, ed oggi é proprio uno di quei momenti.
Ed é cosi che con un' andatura alla zombie mi avvio verso il mio Inferno, che tra l' altro secondo i piani iniziali doveva essere il mio Paradiso. Gli e la faró pagare cara, tanto da fargli desiderare di non avermi mai conosciuta. Con un sorriso sadico che mi illumina il volto entro e subito vengo invasa dall' odore incantevole dei dolci, e dalle chiacchiere  dei clienti.
Istintivamente controllo l' orario e noto con piacere che sono le dieci precise. Con passo deciso mi avvicino alla cassa e un ragazzo della mia etá mi sorride, e subito i suoi occhi azzurri si illuminano.
" Salve, come posso esserle utile?" Chiede gentilemente.
" Vorrei sapere dov' é il capo, sai sono la ragazza nuova" Lui si avvicina di piú e mi dice " Ho sentito parlare di te, é meglio che non lo disturbi,sai é molto come posso dire ... irrascibile, quindi seguimi che ti mostro il camerino dello staff".
Lo seguo e all' improvviso apre uno stanzino, che si mostra molto piú spazioso del previsto. In pochi minuti mi mostra come azionare la macchinetta del caffé, dove si trova il bagno e infine gli armadietti del personale.
" Allora adesso ti lascio sola, ma ti aspetto di lá, comunque un' ultima cosa oltre noi due c' é una ragazza piú piccola di noi, ha diciotto anni ed é la cugina del capo, il suo nome é Alyssa e viene due volte a settimana" Detto ció se ne va lasciandomi spaesata, una  cugina? Okay. Apro il mio armadietto, mi cambio velocemente e indosso l' uniforme, che sarebbe la versione femminile di quella di Austin -il ragazzo di prima-, che tra l' altro non si é presentato, quindi se proprio ve lo chiedete ... so il suo nome grazie alla targetta che portava all' altezza del cuore.
Fatto questo torno i sala e trovo il caos, bambini, mamme e adolescenti appena usciti da scuola che si accalcano vicino alla cassa, e dal volto di Austin posso notare che la situazione si sta facendo abbastanza difficile. Scuoto la testa e mi avvicino alla postazione per servire i dolci, e nemmeno un minuto dopo  una decina di persone iniziamo a chiedermi cornetti, torte, biscotti ... inizio a muovermi come una matta tra un bancone all' altro, e dopo mezz' ora, Finalmente!, resta solo un' anziana signora.
" Come posso aiutarla?" Chiedo cortesemente, lei mi guarda e sorridendo mi risponde con un " Sei proprio bella, sai ho una nipote della tua etá ... lavora anche lei qui!" Ehm, cosa dovrei dirle? Osservo questa donna che mi guarda curiosa e i suoi occhi dorati brillano, e un sorriso radioso gli illumina il viso segnato dall' etá ormai avanzata.
" Davvero? Non lo sapevo !"
" Sei quella nuova vero? Non ti ho mai vista prima! Devi essere per forza tu" Dice sporgendosi sul bancone di vetro, " Esatto" esclamo fissandola.
" Sei simpatica" a quelle parole scoppio a ridere e lei inizia a guardarmi perplessa, " Perché ridi?"
" Perché anche tu sei molto simpatica" gli dico sincermente.
"Signora Boyce" grida Austin dalla cassa con un sorriso. La conosce?
"Biondino!" Urla la signora Boyce di rimando.
Boyce? Mi ricorda qualcosa, ma non so di preciso cosa.

Clayton
Una risata cristallina arriva in cucina con la potenza di un tornado, e subito la collego ad Evangeline, la fonte dei miei problemi. Perché ride? Dovrebbe essere distrutta, dopo tutti quei clienti. Quella donna ... mi porterá alla pazzia, non la capisco.
Sospiro e metto nel cassetto lo strofinaccio, che stavo usando per pulire, ed esco fuori e quello che vedo mi fa uscire gli occhi dalle orbite.
Mia nonna, Austin e Evangeline si sono seduti e stanno chiacchierando come se nulla fosse con un vassoio di dolci davanti e delle tazzine di caffé.  Cosa? Ormai nella sala si é stabilizzato tutto e le uniche persone rimaste stanno mangiando.
Mi avvicino ed Austin inizia a ridere, per qualche battuta fatta dalla nonna, e appoggia una mano sulla spalla di Evangeline.
"Perchè non state lavorando?" Chiedo assottigliando lo sguardo, e cosi il ragazzo toglie quella dannata mano.
" Nipotino" esclama mia nonna, che si alza e mi stampa un bacio sulla guancia" Nonna" rispondo.
"Nonna? Nipote?" Sento la voce perplessa di Evangeline, mi giro verso di lei che ci guarda stralunata, poi le si illumina il volto"Certo, perché non ci ho pensato prima? Boyce é il tuo cognome Clayton, e poi avete gli stessi occhi" Clayton? Adesso mi da del tu?
" Esatto"
" Clay come va? Sono passata a vedere come stavi e ho conosciuto questa bellissima ragazza! Per caso é la tua fidanzata?" Chiede ingenuamente nonna, e subito queste parole vedo il volto di Evangeline diventare rosso e poi urla un "  NO" a pieni polmoni. Va bene, mi ha risparmiato di dare fiato inutilmente.
" Peccato e io che desideravo vedere mio nipote sistemato, comunque sono dell' opinione che mi state mentendo" dice guradandomi maliziosa.
NONNA! É SEMPRE COSÍ OGNI VOLTA, E CHE CAVOLO.
Evangeline e Austin iniziano a ridere come pazzi, e tra una risata e un altra dicono "oh mamma! Sei diventato un peperoncino".
Maledetti.

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now