Capitolo 11

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"Sono un re matto
Cambio spesso regole
Non perdo mai
Nero e poi bianco
Muovo luce e tenebre per vincere"
~Credimi Ancora, Marco Mengoni


L' orario di chiusura arriva in un lampo, e dopo tanta fatica e visite inaspettate, mi accascio su una sedia. Ormai non c' è più nessuno, come vorrei andare a casa e dormire, ma purtroppo sono bloccata qui per colpa di quell' orco.
Che rabbia! Chissà cosa vuole... Penso chiudendo gli occhi.
" Cosa stai facendo? Non è il momento di dormire!" Sento in lontananza, apro gli occhi e mi ritrovo  il viso di Clayton a un centimetro di distanza, e non so il perché ma il mio cuore inizia a battere furiosamente. Un ritmo selvaggio, primitivo... Ma cosa mi sta succedendo? Io lo odio!
" Cosa devi dirmi? Muoviti, così torno a casa" rispondo spavalda, vedo qualcosa guizzare nel suo sguardo.
" Mi stai provocando per caso? Potrei tenerti anche per tutta la notte, sono il tuo capo" Dichiara sussurrando al mio orecchio. Sono completamente bloccata, seduta sulla sedia con le sue braccia che mi bloccano ogni via d' uscita, e il modo in cui mi guarda... Mi guarda come se fossi una preda, che è riuscito a catturare, ma ancora non sa una cosa, nessuno e dico nessuno potrà domarmi, sono io la padrona di me stessa.
"Va bene,capo"
"Bene, allora vorrei parlare del tuo debito... Ho deciso di aumentarlo, sai mi stai recando parecchi fastidi ultimamente e in più ti abbasserò la paga, dato che la usi per offrire dolcetti alle persone" Quest'uomo è un bastardo, ma com' è possibile? Eppure questa mattina ha mostrato un lato di se, che se devo dire la verità mi ha sorpresa molto in senso positivo. Non lo capisco, e poi dicono che siamo noi donne il problema. E per quanto riguarda il regalare dolci, li regalo ai bambini o agli anziani, quindi che problemi ha?.l' unica cosa che so è che ho perso la pazienza.
" Adesso basta giocare, cosa vuoi realmente? Vuoi vendicarti per il danno alla macchina? Bene! Fallo! Umiliami, fai qualsiasi cosa ... Io non capisco cosa tu voglia da me! Però una cosa la so, non voglio più vederti, fai quello che devi fare e lasciami andare!"

Clayton

Dopo le sue parole sento qualcosa scattare dentro di me, e inizio a vederla sotto un' altra luce. Questa donna così testarda, bellissima, indomabile è qualcosa di nuovo per me, visto che nessuno ha mai avuto il coraggio di replicare le mie parole.
Fai qualsiasi cosa...
Il mio viso si apre in un sorriso sadico,lo sento, odio questa donna e adesso mi sta servendo quello che voglio su un piatto d' argento. Mi avvicino di più e noto il suo petto che si alza e si abbassa velocemente, per colpa della sfuriata.
" Sai forse ho mentito sui costi della macchina, ma hai ragione ... Quello che voglio da te è la vendetta, sai da quando ti ho incontrata non hai  fatto altro che inveirmi contro e adesso so cosa fare" Dico avvicinando il mio viso al suo, sfioro leggermente  le sue labbra e sussurro " Donna ti farò pentire di avermi incontrato, ti farò impazzire come tu stai facendo impazzire me, non capisco il perché di  questo ma ... Stai certa che non vedrai più il Clayton di stamattina" stamattina ho fatto uno sbaglio, mi sono mostrato accomodante e questo non succederà più.
" Sei un bastardo" sibila arrabbiata, ed è con questa frase che mi arrabbio totalmente" Adesso te lo faccio vedere io, il bastardo" E detto ciò mi avvento sulle sue labbra.

Evangeline

È pazzo, malato, cosa posso fare? Metto le mani sul suo petto e cerco di spingerlo via, ma il mio corpo non ne ha la forza e come se non volesse dar retta alla ragione, sento che vuole abbandonarsi completamente. Questo non succederà mai! Non ho mai ricevuto un bacio così, è possessivo, tremendo, vuole punirmi proprio come quella sera. Non riesco a trattenere un sospiro e in men che non si dica, approfondisce il bacio.
Maledizione, non doveva andare così. Senza rendermene contro inizio a ricambiare il bacio, e questa volta sarò io a punirlo, gli mordo il labbro inferiore e lui grugnisce.
Ci baciamo ancora per non so quanto tempo, ormai è diventata una battaglia a chi dei due è più forte.
All' improvviso si scosta di colpo e lo vedo respirare con affanno.
" Ecco il vero bastardo, principessa" dice con voce gelida, poi aggiunge " certo che non ci sei andata piano nemmeno tu, scommetto che ti è piaciuto"
" Sei disgustoso" eppure il mio cuore non smette di battere forte.
" Bene, da adesso in poi sarò il tuo peggior incubo, quindi donna puoi andartene e ricorda di tornare domani".
" Chi ti dice che tornerò?" Chiedo alzandomi, pronta per andare via.
" Il fatto che potrei denunciarti" risponde semplicemente con un sorrisetto sghembo, per poi andarsene nella sua cucina.
Maledetto, non mi sottometterò mai a te stanne certo. Ed è così che me ne vado di corsa, allontanandomi da quel mostro.

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now