Capitolo 10

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Lunedì - ore 11:30

"Eva! Abbiamo bisogno di altre crostate al cioccolato, presto!" Mi grida Austin sull' orlo di una crisi di nervi, oggi è una giornata abbastanza particolare ed il negozio è pieno di clienti.
"Vado" corro in cucina e subito incrocio lo sguardo assassino di Clayton, e prima di farmi sgridare gli urlo "Ci servono altre crostate al cioccolato" e ritorno in sala, dove si sta scatenando l' inferno.
Dopo due ore di fatica i clienti diminuiscono e sia io che Austin tiriamo un sospiro di sollievo; quest'ultimo mi mette una mano sul fianco e mette il viso vicino il mio collo.
"Sono sfinito"Dice stringendomi a se, un colpo di tosse lo fa sobbalzare e ci ritroviamo davanti un Clayton arrabbiato.
" Non è il momento per certe cose, muovetevi e continuate il vostro lavoro, forza" ci ordina lanciandomi un occhiata,  quando sta per andarsene un piccolo tornado biondo lo investe.
"Ma cosa?" Diciamo all' unisono.
" Sorella!" Esclama alzando il capo sorridendo e restando attaccata alle gambe di Clayton, che sorpresa delle sorprese la prende in braccio. Questo gesto stupisce perfino la piccola Cora, che sembra dimenticarsi l' odio che provava nei suoi confronti all' inizio, perché gli stampa un piccolo bacio sulla guancia, lasciando impietrito Clayton.
" Grazie Clay, adesso posso vedere mia sorella in faccia!" Esclama felice, io ed Austin ci guardiamo allibiti.



Clayton

La ragazzina stringe le sue braccia attorno al mio collo, e non so il perché ma non mi da fastidio come al solito. Ormai credo che abbiate capito il mio odio verso il contatto fisico improvviso, insomma decido io se farmi toccare o meno, ma questa bambina è tale e quale alla sorella ... Non lo capisce e poi Clay?, nessuno mi aveva mai chiamato così. Infondo me la sono cercata, sopratutto dopo quello che è successo domenica.

-Domenica pomeriggio-
Dopo aver comprato il tostapane inizio a raccontare a Blake tutta la vicenda su di me e Evangeline, trascurando alcuni dettagli ovviamente, mentre ci incamminiamo verso Central Park. Finito il mio resoconto scoppia a ridere.
"Non ci posso credere! Non l' avevo mai vista così combattiva ... Siete incredibili" carissimo Blake non rideresti se sapessi tutto il resto,  per esempio il bacio che le ho dato.
" si si, davvero divertente!" Esclamo fingendo una risata, e stringendo la busta con dentro il tostapane per l' irritazione.
" Amico non ti scaldare, solo che questa situazione è cosi strana, ma non è che ti piace?" Chiede serio e fermandosi sotto l' ombra di un grande albero.
" No, quella donna è capace di far innervosire persino un santo" rispondo sbuffando.
" Tanto lo so che sotto quell' aria  da duro, si nasconde un romanticone" ed è cosi che gli do uno schiaffo dietro alla nuca, " pensa per te, visto che stai per sposarti"dico in risposta.
" A proposito di questo, vuoi essere il mio testimone?" Chiede come se nulla fosse, " Va bene" rispondo senza nessun ripensamento.
All' improvviso sento le urla di una bambina e quando mi giro vedo una scena, che mi fa ribollire il sangue. Un ragazzo più grande le prende la palla, e la spinge per terra.
Corro verso la loro direzione e riconosco la bambina, è la sorellina di Evangeline.
" Cora?" Chiedo interdetto, mentre l' aiuto ad alzarsi, lei in risposta mi guarda sorpresa e con gli occhi pieni di lacrime.
" Ma tu sei il signore cattivo dell' incidente!" Risponde confermando le mie teorie, sorvolando il modo in cui mi ha chiamato la porto al mio fianco.
" Clayton cosa sta succedendo?" Chiede Blake con affanno, dopo avermi rincorso , poi aggiunge "Cora!". Non rispondo a Blake, ma con la bambina che si stringe alla mia gamba mi giro verso il ragazzo, che stringe la palla con il volto cadaverico.
" Sei proprio una bambina, non ti sai difendere nemmeno da sola" dice con cattiveria. E adesso ha rotto leggermente le palle!
" Senti ragazzino adesso le ridai la palla, e te ne vai ... Dovresti vergognarti" dico furioso.
" di cosa?" Chiede spavaldo, dietro di me sento Blake sospirare arrabbiato.
" Di essere un ragazzino che se la prende con le bambine, molto probabilmente perché non sai cosa fare della tua miserabile vita, ecco di cosa! Ma che cosa ti hanno insegnato i tuoi?" Dico al ragazzino, che senza rispondere mi tira la palla e se ne va.
I giovani d' oggi sono veramente strani!.
Io e Blake ci mettiamo all' altezza di Cora, che ha smesso di piangere e mi guarda estasiata, per non so quale motivo.
" Con chi stai?" Chiede Blake sorridendo e asciugando le sue lacrime.
" Con la maestra, sono in gita! Eccola" dice indicando una donna molto in là con gli anni e con i capelli grigi. E senza aggiungere altro si incammina verso quest'ultima, anche se all' ultimo si gira e grida " Grazie Clay! Non sei cattivo come immaginavo!" E con il sottofondo delle risate di Blake, se ne va definitivamente.

-Oggi-

Ripensando a quello che ho detto al ragazzino, mi vengono dei dubbi ...no, ma cosa ho in mente? Evangeline e l' altro pesce lesso mi guardano allibiti, forse aspettando uno dei miei scatti di ira.
" Cora io devo andare a lavorare, quindi adesso scendi e ti consento di andare dietro il bancone" la faccio scendere dalle mie braccia, e adesso che mi viene in mente devo chiedere una cosa alla donna che ho davanti, poi aggiungo " Evangeline resta dopo la chiusura" mentre Cora va dietro il bancone. Poi senza dire nient' altro me ne vado.

Evangeline

Okay adesso sono seriamente sorpresa! Mi piego all' altezza di Cora e le chiedo.
" Con chi sei venuta?"
"Thomas" risponde semplicemente, poi aggiunge " sta aspettando fuori"
Sospiro e subito dopo la mando a chiamare quel disastro di nostro fratello.
Poi una domanda si fa largo nella mia mente : Chissà cosa vuole Clayton?

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