Capitolo 22

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Un mese dopo
                  
                     Evangeline
È passato un mese da quella volta in casa di Clayton, e sento come se qualcosa fosse cambiato in me, tra di noi ... insomma in generale. Anche se ultimamente mi sento stanca, allo stesso tempo però ho una strana carica di eccitazione e passione che alimenta il mio corpo. Sono semplicemente felice e so anche il perché. Da quella volta in casa sua, qualcosa tra di noi è cambiato, compreso il nostro rapporto, e udite udite non si comporta più come uno stronzo colossale, solo da stronzo. Tra qualche minuto devo partire da casa per andare a lavoro e in questo preciso momento mi sto mettendo i miei jeans preferiti, che sono scuri e stretti, davanti allo specchio. Faccio per chiudere il bottone, ma non mi entra ... possibile che sia ingrassata? Ci riprovo, ma niente e così con un sospiro prendo i cari e vecchi leggings. Dopo mezz'ora prendo la macchina e parto.

Ore 13:40
È ora di pranzo e ho una fame pazzesca, mangerei qualunque cosa. Sospiro rassegnata dopo l' ennesimo cliente e come per magia davanti a me si materializza un sacchetto del Mc Donald. Grazie per aver ascoltato le mi preghiere. Alzo lo sguardo e subito si parano davanti a me gli occhi dorati di Clayton, che senza dire una parola molla la busta sul bancone e se ne va.
Io sul serio non lo capisco, perché fa così? Avrò mai una risposta?
" Austin vado laggiù a mangiare" urlo mentre è completamente sommerso da un gruppo di adolescenti, che molto probabilmente sono usciti di nascosto da scuola. Ridacchio e dopo essermi seduta mi godo il mio pasto inaspettato, che finisco più o meno dopo venti minuti, ho mangiato come un non so cosa. Dopodiché metto a posto e prima di tornare a lavoro mi arriva un messaggio da Diana:

Dopo il lavoro passa da me, ci vediamo un film e facciamo due chiacchiere. Ho assolutamente bisogno di una serata tra amiche! Baci, la tua migliore amica.

Perché no? In effetti è da tanto che non passiamo una serata insieme, come ai vecchi tempi e con un sorriso in faccia rispondo:

Va bene! A dopo, ci vediamo verso le quattro, oggi stacco prima.
Baci, La ragazza che ti deve sopportare!

Detto ciò torno a lavoro.

Cinque e mezza del pomeriggio
"Che stronzata colossale" dichiara Diana.
" Hai ragione, insomma si vede da lontano che è tutta una finta"Dico mangiando l' ennesimo pop corn.
" Ma chi l' ha scelto questo film?" Chiede seriamente, io mi giro verso di lei e la fulmino con lo sguardo " Sei stata tu, appena sono entrata l' hai fatto partire senza chiedermi un opinione e adesso eccoci qui a guardare questa specie di film". Con uno sbuffo spegne il televisore, si gira a guardarmi e mi fa " cos' hai ultimamente?".
Non so il perché ma penso che abbia scoperto tutto, e in più ogni volta mi sento terribilmente in colpa per non averle ancora raccontato la faccenda di Clayton; faccio un respiro profondo intenzionata a raccontarle tutto, ma sono costretta a correre in bagno e a piegarmi sul water, in preda ai conati.
Perché?
Sento delle mani che mi tengono i capelli dolcemente.
" Stai bene?" Chiede con apprensione, poi aggiunge mentre continuo a rimettere l' anima " Hai mangiato troppi pop corn" . Stiamo in questa posizione per ben tre minuti, io accovacciata vicino al water e lei in piedi a tenermi i capelli indietro; quando finisco tiro il discarico e mi volto verso di lei.
" Sto bene e che credo di avere qualche problema allo stomaco, e da un po' che mi capitano cose del genere e il mese scorso sono perfino svenuta" le rispondo con il respiro affannoso, mentre cerco di riprendermi. Il suo sguardo si addolcisce e un lampo passa nei suoi occhi " Tesoro, potevi dirmelo prima, non ti avrei offerto tutti quei pop corn. Posso farti una domanda?".
"Certo"
"Sai che mio zio è un ginecologo, e mi chiedevo ... questo mese ti è arrivato il tuo periodo?"
So cosa mi sta chiedendo e non può fare sul serio, però..
No
No
No
No
No
No
No
No
No
Non può essere!
Sbianco e lei se ne accorge, perché si siede accanto a me e mi stringe a se.
" Non so il perché, qualunque cosa sia successa perché non me lo hai detto? Cosa ti ha spinto a non farlo? Insomma siamo migliori amiche..."
" Mi è saltato due volte, non mi è venuto né il mese scorso né l' altro ieri, eppure ..." " di solito sei puntale come un orologio" conclude accarezzandomi i capelli e stringendomi una mano , quando delle lacrime iniziano a scendermi lungo le guance , poi con un sospiro mi sprona ad alzarmi e aggiunge " andiamo in salotto e parlamene".
E io non posso far altro che seguirla.

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now