Capitolo 41

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Evangeline

La prima cosa che vedo appena mi sveglio è la parete bianca dell'ospedale, mi guardo intorno  e noto di essere sola. Il mio braccio è pieno di fili e ho uno strano peso sul cuore.
Cosa è successo?
L' ultima cosa che ricordo è la macchia di sangue sul mio vestito e il dolore.
No, non può essere.
Con fatica sollevo la mano e la poggio all' altezza del ventre, quando lo sento sgonfio inizio a piangere e a urlare. Nella stanza entra un uomo in camice bianco, si avvicina e cerca di calmarmi.
"Sono il dottor. Alex Thompson, stia calma"
"Dov'è la mia bambina?" Ringhio tra le lacrime, in risposta poggia una mano sul mio braccio " Sta bene, non preoccuparti, adesso chiamo una persona e ti faccio spiegare tutto"
" Voglio Clayton!" Urlo cercando di alzarmi, ma un dolore al basso ventre mi ferma.
"Deve stare calma, se no le si toglieranno i punti"
"Non sto calma!" Continuo dimenandomi. All' improvviso sento un rumore di passi, e subito dopo mi si parla davanti il volto di Clayton.
"A quanto pare non c' era bisogno di chiamarti" dice il dottore sorridendo amorevolmente.
"Mi è bastato sentire le urla, ma cosa è successo?" Chiede rivolto al medico.
Io sono qui.
"Succede quasi sempre, appena i pazienti si svegliano, si agitano" detto ciò si avvicina a lui e gli mormora qualcosa nell'orecchio, gli occhi di Clayton si illuminano e annuisce.
"Ragazzo lascio a te il compito di spiegarle la situazione" dice per poi andarsene.
Dopo nemmeno un secondo il mio fidanzato mi da un bacio, uno di quelli da mozzare il fiato e che ti fanno dimenticare dove sei.
Ma la consapevolezza mi investe e lo allontano bruscamente.
"Cosa è successo?" Chiedo agitandomi ancora di più, lui mi prende la mano e la stringe a sé.
"Mamma orsa, stai calma, se la smetti di piangere ti racconto ogni cosa"
"Non sono una bambina! Dimmelo immediatamente" mi lamento mettendo il broncio e girando il volto dall'altro lato.
Lo sento sospirare e sedersi sul letto, mi giro verso di lui e sento delle lacrime scendere.
" è qualcosa di brutto?" Chiedo con un filo di voce, lui si riscuote dai suoi pensieri e mi asciuga le lacrime.
"No, per niente e che devo trovare un modo per spiegartelo" risponde ad un centimetro dal mio viso.
Dopo minuti di silenzio,che a me sembrano ore mi racconta ogni cosa.
Alla fine sento un emozione scoppiarmi all' altezza del petto, ed emozionata inizio a saltellare incurante del dolore.
"Voglio vederla" esclamo eccitata, lui ride e mi da un altro bacio, che ricambio con piacere.
"Calmati tigre e non agitarti, ti si tolgono i punti" mi ammonisce.
"Certo, papino"
"Sei incredibile, sei sempre la solita indisponente"
"E tu il solito antipatico" dico per poi fargli una linguaccia.
Dopo questo scambio di battute, l' aria si fa improvvisamente pesante, sopratutto quando lui se ne esce con "quello che è successo, so che ti ha segnata profondamente e che molto probabilmente mi vedrai sotto una luce diversa, ma io ti starò accanto" sento il mio cuore battere selvaggiamente come per rispondere alle sue parole, lo fisso intensamente.
lo ami.
" so che molto probabilmente Derek ti ha portata a dubitare di me ..." non lo faccio continuare, che lo interrompo dicendo "Ti amo e non ho mai dubitato di te, quando sono con te se, quando penso a te, il battito Selvaggio del mio cuore mi suggerisce che tu sei ciò in cui credo"
I suoi occhi si fanno lucidi e mi abbraccia.
"Ti amo anche io, non avrei mai pensato di dire una cosa del genere ad una donna, ma tu mi hai cambiato e hai stravolto il mio mondo, mi hai reso una persona capace di provare sentimenti all' infuori dell'odio" annuncia per poi lasciarmi un bacio sulla tempia, il nostro momento però viene interrotto dalla porta della stanza che si apre e rivela il dottor. Thompson che trascina un' incubatrice.
Clayton si alza come una scheggia e va ad aiutare il dottore.
"È bellissima" esclama emozionato.
"Voglio vederla" entrambi si girano verso di me e il dottore "Clayton lascio a te gli onori di casa, torno tra cinque minuti, sopratutto perché questo non sarebbe consentito normalmente, quindi vi raccomando non toccate la bambina e non aprire l'incubatrice" e se ne va.
Clayton la trasporta come un carico prezioso e la guarda ammaliato, quando la porta vicino a me capisco il perché.
La bambina è piccolissima, la sua pelle è chiara, i pochi capelli che ha sono scurissimi e sotto al naso ha una sorta di respiratore, ma per il resto sembra sana. Lascio un sospiro di sollievo.
"Sta bene" dico e mentalmente ringrazio il cielo.
"State bene, tu e la mia principessina" prima che possa dire qualcosa, aggiunge"Questo giorno è stato un inferno, adesso fuori è notte fonda, per la prima volta ho avuto paura di perdere seriamente qualcuno e ho pregato affinché non succedesse, e mi hanno ascoltato, hanno ascoltato le mie preghiere e oggi posso anche dire di essere l'uomo più felice al mondo. Tu mi hai reso felice, perché mi sei accanto" si inginocchia tra l'incubatrice e il letto, lo guardo stranita.
Ma cosa sta facendo?
Ottengo la risposta quando mi porge un anello di fidanzamento, spalanco gli occhi e la bocca.
" Evangeline García, vuoi tu sposarmi, rendere i miei giorni felici e starmi accanto per il resto della tua vita?"

Clayton

Il suo volto diventa di mille colori diversi e sorrido.
"Si" risponde dopo qualche minuto di attesa, poi continua "si, si,si!" Mi fiondo e la bacio, mettendoci tutto il mio amore. Quando ci stacchiamo per riprendere fiato, poggia la fronte sulla sua e sorrido.
"Moglie"
"Marito" risponde alzando un sopracciglio, poi aggiunge "ti sposerò, ma non adesso".
Mi allontano e la guardo perplesso.
"Perché?" Chiedo.
" Stiamo insieme da pochissimo, poi  devo ancora rimettermi, dobbiamo occuparci della bambina e bisogna organizzare per bene la cerimonia"
In effetti, ha ragione.
"Va bene, mogliettina"
"Scemo" dice per poi farmi l' occhiolino, a quel gesto mi fiondo su di lei.
"Fermati, c' è nostra figlia nella stanza" detto ciò mi fermo e mi volto, i suoi occhietti sono puntanti verso di noi e sono spalancati. Guardandola noto che non hanno proprio un colore definito.
"Secondo me avrà i tuoi stessi occhi" dice Evangeline.
"Ti amo,mia regina e te lo ripeterò per sempre"
"Ti amo, anche io e sono sicura che dovrò sopportarti per un bel pò"
Rido e scuoto la testa,
"Come la chiamiamo?" Chiede.
" vorrei darle il nome dell' uomo che l' ha salvata" lei ci pensa su e sorride.
"Alexandra" urliamo all' unisono, subito dopo le do un bacio a stampo per poi ritornare ad ammirare insieme il frutto del nostro amore

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now