Capitolo 38

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Clayton

"Maledizione!"ringhio dando un pugno sul volante,"non sono qui" aggiungo distrutto.
Ci abbiamo messo un ora ad arrivare e non le abbiamo trovate.
"Ci manca un posto, non perdiamo le speranze" cerca di risollevarmi il morale Austin, mentre Blake si tortura la cravatta innervosito.
" Dov' è questo posto? Mia figlia e la mia fidanzata sono in pericolo, me lo sento" A queste mie parole Austin con tono glaciale dice " spero vivamente che non siano lì".
"Perché?" Si riscuote Blake.
" Perché è il luogo in cui commette i suoi omicidi, dovete sapere che in questi anni Derek è diventato completamente pazzo e se sono li, allora avevo ragione ... il suo piano finirà nel peggiore dei modi".
Senza farmelo ripetere due volte metto in moto la macchina.


Evangeline
Sento i battiti del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie, mentre questo mostro mi benda e mi sussurra nell'orecchio.
"Sai non vorrei turbare una donna incinta, quindi è meglio se non vedi".
Inizio ad agitarmi e urlo " no, non farle del male!" Lui inizia a zittirmi toccandomi i capelli.
"Sei bellissima in questo momento, ma voglio tenerti per ultima, quindi adesso stai zitta e buona, mia principessa" dopodiché sento qualcosa poggiarsi sulle mie labbra.
Che schifo, mi ha appena baciata. Delle lacrime iniziano a bagnare la stoffa che mi copre gli occhi, Derek si stacca e subito dopo sento qualcosa cadere.
"Lasciami andare!" Grida Diana, ma quando il rumore di uno strappo risuona nell'aria una consapevolezza mi attraversa come un treno in corsa.
"No, Derek parliamone" urlo per sovrastare i singhiozzi della mia amica, "farò tutto ciò che vuoi, ma ti prego ... non farle del male, lei non c'entra niente in questa storia"
All' improvviso tutto tace, ma la voce di Diana disperata e sofferente "Evangeline, non farlo e ricordati che aspetti una bambina, mia nipote e se per salvarla devo sopportare questo lo farò, ti ricordi la promessa che ti ho fatto da piccola?" Iniziano a tremarmi le labbra e poi esclamo "qualunque cosa succeda prima di toccarti, dovranno passare sul mio cadavere".
All' epoca ero una bambina molto insicura è vittima di numerosi atti di bullismo e lei mi ha sempre protetta, ma adesso non posso permettere che succeda una cosa del genere.
Faccio per parlare, ma il suono di un applauso mi ferma "Davvero molto commovente, ma adesso mi sono stancato", detto ciò sento chiaramente il suono di un pugno e subito dopo un lamento.
No,cosa abbiamo fatto per meritarci questo?
Inizio ad agitarmi sulla sedia, cercando inutilmente di slegarmi i polsi, ma è tutto vano, perché le corde sono legate in un modo così stretto, che non fanno altro che graffiarmi i polsi a sangue. Così in un tentativo disperato cerco di togliermi la benda dagli occhi e fortunatamente si abbassa. Davanti a me una scena raccapricciante prende vita, Diana ha il busto completamente scoperto e il vestito stracciato, è stesa per terra ancora attaccata alla sedia e sopra di lei come un vendicatore si trova Derek.
Devo fare qualcosa, ma cosa? Inizio a fare avanti e indietro con la sedia, ma proprio in questo momento Diana riceve un calcio sullo stomaco, poi un altro e un altro ancora. Non urla, ma il suo volto è coperto di lacrime.
Pensa che io non posso vederla, infondo nessuno dei due sa che mi sono tolta la benda, si sta trattenendo per me.
Urlo quando le mette una mano alla gola, si girano in contemporanea verso di me e vedendomi Derek la lascia stare.
"A quanto pare non sai proprio eseguire gli ordini, ti avevo detto di stare ferma" dice con calma glaciale, mentre avanza verso di me, e una volta arrivato mi urla in faccia "devi stare zitta, se vuoi guardare fallo pure, ma sappi che con te non ci andrò piano ... anzi ho intenzione di divertirmi un pò" quest'ultima parte la enfatizza leccandosi le labbra.
"Sei solo un bastardo" non so davvero  da dove ho preso tutto questo coraggio, ma quando lo dico una luce eccitata si accende negli occhi di questo pazzo.
"A questo punto, mi tocca darti un anticipo, scusa bellezza ma continueremo tra poco" annuncia rivolto a Diana, che inizia a mormorare qualcosa.
Derek si sposta dietro di me e mi slega i polsi e le caviglie. Cosa? Dopo averlo fatto mi accarezza i capelli, per poi lasciarmi un bacio sulla nuca. Quando ritorna davanti a me, vedendomi con un espressione chiaramente sconvolta mi sussurra "Con te ho intenzione di fare le cose per bene" prende le mie mani ormai ricolme di sangue e quasi dispiaciuto "Guarda cosa ti sei fatta, forse è meglio che rimediamo" detto ciò si porta le mani alle labbra, e inizia a leccarle togliendo il sangue.
"Lasciami stare, razza di maiale" tolgo con violenza le mie mani dalle sue.
"Io volevo solo essere gentile, ma si vede che con te vanno bene solo le maniere forti, mia cara" prende i mie capelli e li tira con forza, facendomi serrare la mascella per il dolore. Mi tira verso di lui e in men che non si dica mi ritrovo ad un millimetro dal suo volto, come un fulmine poggia le labbra sulle mie come l' ultima volta, ma questa volta con più irruenza.
Cosa devo fare?
Mi viene un idea e inizio a ricambiare il bacio con riluttanza, lui si stacca e annuncia "Lo sapevo, non sei altro che una puttana, come tutte le altre" detto ciò si fionda un altra volta sulle mie labbra, ma questa volta gli mordo la lingua con forza e lui sofferente si stacca.
"Questo mia principessa non dovevi farlo" con forza mi da un pugno sulla bocca, facendomi cadere dalla sedia di schiena. Metto una mano sulla pancia e prendo un respiro, ma non faccio in tempo a riprendermi, che mi rimette in piedi prendendomi dai capelli.
"Lasciala stare, mostro!" Diana corre verso di lui e gli dà un calcio dietro al ginocchio.
Si è slegata.
Lui per il colpo a sorpresa cade facendomi barcollare, ma Diana prontamente mi tiene risparmiandomi una caduta di faccia.
"Stai bene?" Chiede toccandomi il volto, io annuisco, ma una fitta mi fa piegare in due dal dolore e la caduta di schiena mi ritorna in mente.
Ti prego, fa che non sia successo niente.
"Evangeline!" Urla Diana sorreggendomi.
Inizio a respirare a fatica, ma dopo poco passa tutto e ritorno in me.
"Non preoccuparti, va tutto bene, è stato solo un momento"
"Dobbiamo portarti subito un ospedale, quella caduta ..." la interrompo dicendo " va tutto bene, davvero".
Non è vero
Invece si.
" Adesso mi sono proprio stancato" dichiara sovrastandoci e puntandoci una pistola contro.
Merda.




Clayton

"Austin, cosa stai facendo?" Chiedo mentre si porta il cellulare all' orecchio.
"Chiamo la polizia" poi aggiunge "Blake, chiama un ambulanza".
Il cuore inizia a battermi velocemente, mentre i due parlano a telefono fornendo informazioni e la via in cui devono presentarsi. Quando finiscono, svoltiamo e subito ci si para davanti il luogo più malfamato di New York.
"Siamo quasi arrivati" dichiara Austin, detto ciò caccia una pistola.
"Ma che cazzo" esclama Blake, io serro la mascella e accelero.
"Un altra cosa che dovete sapere, è che Derek è affetto da Bipolarismo, molto probabilmente potrebbe fare gesti estremi, quindi ..." dice iniziando a caricare la pistola.
"Austin quando scendiamo dammi la pistola"
Blake sospira e preoccupato "sei sicuro?" Annuisco convinto.
Dopo nemmeno due minuti arriviamo davanti un deposito, spengo la macchina e scendo di corsa con al seguito i miei due amici.
Austin mi affianca e mi lascia la pistola dicendo "non fare niente di cui potresti pentirti e aspetta la polizia, arriveranno al più presto".
Di corsa ci dirigiamo ad aprire la porta, ma è bloccata.
"Sono qui"
"Come ne puoi essere sicuro?" Chiede Blake.
"Secondo te un deposito abbandonato può avere una chiave? Qualcuno l'ha bloccata dall'interno" risponde Austin.
"E allora sfondiamola" dico semplicemente, i due annuisco e in men che non si dica ci lanciamo sulla porta. Dopo un minuto di tentativi, la porta cade giù e senza aspettare entriamo.

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now