Capitolo 39

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Derek
"A quanto pare abbiamo ospiti" esclamo, mentre tengo la pistola in direzione delle ragazze.
"Non lo farei se fossi in te, Clayton" dico dopo aver sentito il suono della sicura di una pistola alle mie spalle.
Dopo aver detto queste parole, vedo il volto  Evangeline e della sua amica aprirsi in un ampio sorriso.
E così pensate di essere salve adesso, vero? Peccato!

Evangeline

Appena  vedo i ragazzi alle spalle di questa specie di rifiuto umano, sento tutto il mio corpo rilassarsi ... adesso ci salveranno, andrà tutto bene.
Ma questo mio stato viene interrotto da Derek, che si avvicina a noi munito di pistola e sotto lo sguardo inorridito dei ragazzi, compreso Austin, cosa che mi sbalordisce parecchio, mi mette una mano al collo e poggia la canna della pistola all' altezza della bambina.
"Lasciala andare!" Urla Clayton, come un ossesso e con un velo di paura negli occhi. Io inizio a tremare dal terrore e lui stringe ancora di più il mio collo, delle lacrime scendono lungo le mie guance.
Ti prego, non la mia bambina.
Non adesso che si è risolto tutto con Clayton.
"Fai un solo passo e lei muore" dice calmo e risoluto.
Dopo attimi di tensione e silenzio, il tutto viene spezzato dalla voce di Austin, che con lentezza si mette davanti a Clayton.
"Basta,lasciala stare, ormai è tutto finito" poi prende un respiro e dice "lo vuoi capire o no, che non è colpa sua, e se anche fosse perché prendersela con una donna incinta? Non ti rendi conto di quanto la cosa sia degenerata? Mi pento di aver fatto tutto quello che mi hai detto, scusa Evangeline" aggiunge per poi rivolgermi un sorriso segnato dalla colpa  e dalla preoccupazione, io annuisco e gli rivolgo un piccolo accenno di sorriso, anche perché sono nervosa.
"Quello che ho detto a James quel giorno, pensavo che stesse cercando consiglio per Jane, io non lo sapevo e stai certo che non avrei mai voluto che andasse tutto in questo modo, le volevo bene come una sorella, Derek è stato tutto un enorme fraintendimento" Dichiara Clayton guardandolo negli occhi e tenendo la pistola nella sua direzione.
Lo sapevo!
Lo sguardo di Clayton si sposta su di me e i suoi occhi dorati, che mi hanno colpita fin dalla prima volta che ci siamo visti mi rassicurano e mi trasmettono quello che non avrei mai detto che un uomo del genere (almeno da quello che si é potuto vedere all' inizio)  possa provare, amore. Il mio cuore pulsa ad un ritmo   selvaggio  e so che anche per lui è così.
"Ti amo, Clayton" annuncio quasi urlando.
"Anche io, mia regina e vi salverò stanne certa" ricambia sorridendo.
Il nostro momento viene interrotto da  Derek, che stringendo di più la presa mi fa stringere i denti dal dolore.
"Veramente emozionante, però non ti credo" dice per poi stringere di più la presa.
"Lasciala andare, razza di maniaco" dice per poi fiondarsi su di lui, Diana.
I ragazzi le urlano di fermarsi, in particolare modo Blake, che sembra risvegliarsi da un brutto sogno. Derek sorpreso molla la presa e punta la pistola verso Diana, che corre verso di lui, consapevole del pericolo.  In un chiaro avvertimento spara un colpo, che va a finire a vuoto, ma la mia amica continua la sua marcia.
"Diana fermati!"urlo a squarcia gola tenendomi la pancia ormai libera da quell'aggeggio, ed ecco che un altro sparo risuona nell'aria. Tutto si ferma, riesco a vedere solo gli sguardi scioccati dei ragazzi, i suoni sono completamente ovattati e dopo qualche secondo Diana, la mia migliore amica, si accascia a terra con un fianco che perde sangue.
Mi porto una mano alla bocca per non vomitare, ma le lacrime scendono ininterrotte. Blake come reduce da un incubo si avvicina con passo tremolante, arrivato lì si mette in ginocchio e piange mentre la stringe tra le braccia, piange come se non l' avesse mai fatto.
"Ti prego amore, svegliati" le sussurra , "dobbiamo sposarci, te lo ricordi? Ci aspettano tutti in chiesa e non ti dimenticare del viaggio di nozze, resta con me" dice urlando, ma lei non risponde e il sangue, che Blake cerca in tutti i modi di fermare, continua a sgorgare a fiotti dalla ferita.  E io sono qui completamente impotente, con un pazzo che si gusta la scena, una fitta al basso ventre mi costringe a piegarmi in due.
"Evangeline!" Urla Clayton con le lacrime agli occhi e una nuova preoccupazione nella voce, stringo gli occhi per il dolore che sto provando.
"Derek fermati, guarda cosa hai fatto!" Urla Austin facendo rimbombare la sua voce nell'intero edificio "quella ragazza non c' entrava niente, e forse tu l' hai uccisa, doveva sposarsi Derek e tu così hai rovinato una famiglia, proprio come è successo alla nostra e cosa hai fatto ad Evangeline?".
Clayton approfittando della situazione si avvicina con passo felpato, e mi stringe a se.
"Cosa è successo?" Chiede cercando di aiutarmi, ma io non riesco a rispondere e con ancora delle fitte continuo a fissare il corpo della mia amica.
"Maledizione" urla, facendomi ritornare alla realtà "Evangeline ascoltami, andrà tutto bene e ritorneremo a casa sani e salvi, tutti" detto ciò mi lascia un bacio a fior di labbra.
"SEI ARRIVATO A QUESTO, NON TI È BASTATO GIÁ TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO ! DEVI FARTI CURARE" esclama Austin, verso Derek, che adesso è palesemente confuso.
Infatti lo vedo gettare la pistola a terra e stringersi la testa tra le mani "cosa ho fatto..." mormora.
Cosa? Ma fa sul serio?
"'Mi dispiace"continua come un bambino, e sembra anche sincero.
"non ti innervosire, ti farà stare ancora più male" dice Clayton riportando la mia attenzione su di se, mi tocca il viso e mi fa sussultare quando tocca i posti in cui mi ha colpito.
All' improvviso un rumore di vetri infranti e di passi concitati ci sorprende.
"Polizia, mani in vista e lasciate le armi"detto ciò arrestano Derek  e uno di loro si avvicina a Diana e Blake, urlando "Abbiamo una ferita da arma da fuoco, fate entrare l' equipe medica! Subito!".
Succede tutto così velocemente, prima ci troviamo in un deposito abbandonato a vivere il nostro inferno e adesso nel corridoio di un ospedale a pregare.
Sono stretta a Clayton ormai priva di lacrime, il dolore è passato e non mi sono fatta visitare, Diana aveva la precedenza e vedendo Blake seduto a terra con le mani sul volto mi si spezza il cuore. Un improvviso schiamazzo ci ridesta, e dal fondo del corridoio appaiono i genitori di Diana, di Blake e i miei.
"Bambina mia" dice mio padre fiondandosi su di me "abbiamo temuto il peggio" continua mia madre baciandomi la testa.
"Ed è quello che è successo, quel pazzo ha sparato a Diana e adesso sta lottando" dico atona, mentre il mio fidanzato mi stringe la mano e mi accarezza lievemente la pancia. I miei genitori si guardano preoccupati e con le lacrime agli occhi si avvicinano agli altri genitori, che tentano inutilmente di rassicurare lo sposo. Faccio per alzarmi, e Clay mi aiuta subito.
"Sto bene, non c' è bisogno" dico alzando gli occhi al cielo, ma subito dopo un dolore sempre al basso ventre mi fa urlare, facendo girare tutti verso noi due. Sento le forze mancare e barcollo leggermente.
" cosa succede?" Chiede Austin, con al seguito tutti gli altri.
"Io" non faccio in tempo a continuare, che una fitta più dura delle altre mi fa cadere in ginocchio e quando sento qualcosa di caldo tra le gambe urlo.
"Dottore" urla Clayton disperato, mentre inorridito come gli altri osserva il sangue che mi sporca il vestito. Subito dopo un dottore ed un infermiera corrono verso di noi a perdi fiato, accorgendosi della gravità della situazione.


Clayton
Passano minuti e minuti, e ancora non mi fanno sapere niente.
Austin e i genitori di Evangeline sono al mio fianco e cercano di supportarmi, mentre aspettiamo davanti al reparto ginecologia (gli altri sono rimasti ad aspettate Diana) che qualcuno ci venisse a dire qualcosa. Vedo Blake che corre verso i noi.
"Come mai se qui?Diana?" Chiedo.
"La stanno operando e ci vuole un po', quindi sono venuto a vedere come sta Evangeline, vi hanno detto qualcosa?"chiede con il respiro affannato.
"No, e mi sto incazzando seriamente" grida il padre della mia ragazza, che viene prontamente bloccato dalle braccia della moglie.
Dalla porta della stanza esce il ginecologo, finalmente.
"I parenti della ragazza?" Ci avviciniamo tutti.
"Bene, vedo che la sostenete in tanti, allora l' abbiamo sottoposta ad una ecografia e a diversi esami e da quello che abbiamo potuto constatare, a causa di una botta, che le ha provocato un ematoma dietro la schiena, ha subito un distacco della placenta" ci dice in maniera semplice e coincisa.
"Cosa?" Sussurra la mamma "è terribile"
"La bambina? E lei come sta?" Chiedo , il volto del dottore si fa serio.
"La ragazza è in un evidente stato di shock, anche a causa delle varie vicende a cui è stata sottoposta ... ma la bambina, dobbiamo intervenire immediatamente, se no potrebbe non farcela e con lei anche la madre, visto che causerebbe un emorragia interna".
A queste sue parole sento le forze mancarmi, il braccio del mio amico mi sostiene, in un lampo vedo tutta la nostra storia passarmi davanti agli occhi, non posso perderla, ne morirei.
"Cosa bisogna fare per non far accadere ciò?" Chiedo sotto lo sguardo di tutti.
"La cosa positiva, anche se piccola, anzi molto piccola, essendo al sesto mese, la bambina è perfettamente formata"
Resto perplesso e in coro, "E quindi?"
"Dobbiamo farla partorire".

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now