Capitolo 27

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16 Marzo- New York
Evangeline

Mia madre mi stringe la mano e mi sorride, e non posso far almeno di ringraziare il cielo con tutta me stessa. Quando un mese fa ho annunciato alla mia famiglia l' arrivo di un nuovo membro ... ho avuto paura, ma solo adesso mi rendo conto che sono stata solo una stupida, non avrei mai dovuto aver timore di non essere accettata dalla mia famiglia; coloro che dopo lo choc iniziale hanno fatto mille progetti per potermi aiutare e che oggi sono al mio fianco.
Ormai sono al terzo mese di gravidanza e loro non sanno niente del padre del bambino, lo so che mi sarei dovuta attenere al piano iniziale, ma dopo tutti i loro incoraggiamenti non ce l' ho fatta. Non posso mentire alla mia famiglia, quindi adesso dovrò solo dire ad Austin che non se ne fa nulla.
Con una leggera pacca sulla spalla mio fratello mi riporta alla realtà.
" Vai a fare l' ecografia, voglio sapere come sta mio nipote" Dice sorridendo, per poi andarsi a sedere su una panchina del reparto. Mia madre mi trascina verso lo studio della ginecologa e apre la porta.
" Voi dovete essere la famiglia García, è un onore conoscervi!Io sono la dottoressa Abbagnano e seguirò la gravidanza della ragazza fino al suo termine, da quello che posso notate questa è la sua prima visita Evangeline nonostante sia visibilmente al terzo mese." Ci accoglie così una donna di circa trentacinque anni, sommersa da documenti.
" Esattamente" dico un pò imbarazzata, infondo avrei dovuto fare la visita molto tempo fa ( appena l' ho saputo), ma non sapevo a chi rivolgermi ... insomma non è che sono esperta in materia. La cosa che mi stupisce di più è che abbia capito il mese solo guardandomi, anche perché non ho lasciato nessun' informazione specifica riguardante ciò. Mi guardo velocemente allo specchio attaccato al muro accanto alla scrivania: oggi indosso dei semplici pantaloni neri, una maglia attillata dello stesso colore e scarpe bianche. E se propio dobbiamo dirla tutta, va bene, la maglia mette in evidenzia la pancia leggermente arrotondata. La dottoressa si alza dalla sua postazione e con un sorriso rassicurante mi invita a stendermi su un lettino.

Ed eccomi qui dopo cinque minuti a piangere come una fontana, ma sono giustificata! Insomma gli ormoni e tutto il resto, forse è mia madre quella in torto; sembra un pò l' esorcista e continua a ripetere "la mia bambina diventa mamma, oddio che bello il mio nipotino o nipotina".
Devo dire che ha ragione, è qualcosa di straordinario. Quello è il mio bambino o la mia bambina. Il nostro. Appena penso a questo sento il battito accelerare, quando gli e lo dovrei dire? Accetterà la cosa? Non so nemmeno cosa prova per me. Osservo    lo schermo e sorrido vedendo il mio piccolo tesoro.
La dottoressa inizia a parlare " La gravidanza procede bene, e confermo i tre mesi di gravidanza, cresce bene e il suo battito è regolare, insomma è un piccolo campione o una piccola campionessa, il sesso non è ancora determinabile ... forse il prossimo mese o l' altro ancora potremo scoprirlo" Detto ciò inizio ad alzarmi e a pulirmi dal gel, e naturalmente mia madre mi aiuta come se fossi una bambina di cinque anni. Dopo un pò sono pronta e saluto la dottoressa con una stretta di mano.
" Allora ci vedremo il 16 Aprile, ti raccomando stai attenta e tieni questo" mi porge una cartellina con l' ecografia.
" Grazie di tutto, non vedo l' ora di tornare per vedere come procede"
" Questo è lo spirito giusto".
Io e mamma usciamo fuori, e subito veniamo travolte da Thomas, Diana ( che è appena arrivata, dopo aver staccato da lavoro), Blake e mio padre  ... insomma tutti tranne mia sorella ed il padre del bambino.
" Voglio vedere!" Urla eccitata Diana.
" La precedenza allo zio, voglio sapere tutto" Esclama Thomas.
" Sono io il nonno qua!" Sbuffa mio padre.
" Ed io il più bello del gruppo" all' affermazione di Blake ci giriamo in contemporanea verso di lui, in risposta alza le mani e fa " Va bene".
E come una bambina, che mostra il suo primo disegno ai genitori, prendo l' ecografia e la metto davanti a me in modo che tutti possano vederla.
Un coro commosso si alza nella sala d' aspetto del reparto ginecologia, facendo girare verso di noi pazienti, dottori e infermieri.
" La dottoressa ha detto che sta bene, cresce sano e il suo cuore batte regolarmente, e molto probabilmente già dal prossimo mese si potrà sapere il sesso" Dico prima che loro possano fare domande.
" Menomale" sospira soddisfatto Thomas, mentre mio padre con le lacrime agli occhi mi abbraccia e mi sussurra " sono fiero di te".
Sto per piangere, di nuovo, sto diventando troppo emotiva. A malincuore sciolgo l' abbraccio e rivolgendomi a Diana e Blake " Sono le due e ho fame, e in più ho voglia di pizza ... quindi da bravi zii portatemi in pizzeria, sapete quella italiana, se no non potrò aiutarvi al massimo" Esclamo con fare melodrammatico, toccandomi la pancia.
" Ti stai solo approfittando della situazione, però va bene" dice Blake alzando gli occhi al cielo, dopodiché una marea di risate risuonano nell'aria.


Cinque del pomeriggio

Blake è andato in bagno, da quando Clayton è partito il lavoro è aumentato, con un sospiro Diana annuncia "È quasi tutto terminato, abbiamo bloccato il ristorante per il mese di giugno, quando tu starai già al sesto mese e la chiesa. Adesso dobbiamo solo scegliere il giorno, gli abiti delle damigelle, il mio, parlare bene con il fotografo e basta"
Le sorrido raggiante, sono così felice che possa coronare il suo sogno. Sarà una sposa bellissima. All' improvviso il suo volto si fa serio " Evangeline adesso che non c' è Blake dobbiamo parlare"
"Un' altra volta , te l' ho già detto!" Dico alzandomi in piedi.
" Guardati, il bambino cresce a vista d' occhio! Io ti voglio bene, ma cosa farai quando i tuoi inizieranno a pressarti sul padre... adesso non lo fanno, perché non vogliono stressarti." Io mi appoggio al muro, metto una mano sulla mia piccola rotondità e sospiro.
Ha ragione devo affrontare.
"Lo so, ma come posso dirlo ai miei genitori se neppure lui lo sa" dico affranta.
"Tesoro, devi chiamare Clayton e devi dirgli che sta per diventare padre, prima che sia troppo ..." non riesce a finire la frase, perché il suono di un oggetto che cade la ferma.
Ci giriamo in contemporanea e vediamo Blake bianco in volto, con la rabbia e lo choc negli occhi. Mi sa che abbiamo appena combinato un guaio.
"Ditemi che state scherzando" dice con voce tremante," non può essere, lui aveva detto che non c' era niente tra di voi ... quindi me l' avete nascosto, complimenti!" ragiona facendo una risata amara e battendo le mani.

Battito selvaggioWhere stories live. Discover now