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Bradley

<State zitti cazzoni!> Detesto le urla di prima mattina cazzo.
Guardo la scena davanti a me con indifferenza. Ogni giorno è sempre la stessa storia, Anne si litiga con Jonas e Oscar per qualcosa che fanno, o perché la infastidiscono. <Ma voi avete capito con chi sta parlando o no?> chiede Jonas. Li ho conosciuti al primo anno, sono dei ragazzi scapestrati che farebbero di tutto pur di ricevere attenzioni. Jonas è il classico tipo per niente serio che vuole solo divertirsi, Oscar è quello più fastidioso e asfissiante.

<oh! Ma come non lo sapete?> Sheila li guarda con un misto di stupore e divertimento, la verità è che gli piace spettegolare.
<Cosa?> domanda Oscar scompigliando i suoi capelli ricciolini. <La nostra adorata Anne ha una sorellastra> detesto la sua voce acuta. Sheila è buona per una sola cosa, scopare. Lo ammetto me la sono fatta più volte, la maggior parte ero fatto o ubriaco, altre avevo solo bisogno di sfogarmi.

<Una sorellastra?!> strabuzzano gli occhi e lei annuisce. Che ci sarà di così entusiasmante in tutto ciò non lo capisco, ha una sorellastra amen. Sheila accavalla le gambe seduta sulle mie ginocchia e si porta una ciocca castana dietro l'orecchio.
<Perché diavolo non ce l'ha detto?> chiede scioccato Oscar,
<magari è un obbrobrio, non vorrà farcela conoscere> dico di getto. Sheila ridacchia e mi accarezza i pettorali.

<Forse ha ragione no? Non ci mostra neanche una foto> fa spallucce. Se non leva le mani mi incazzo. Quando vedo che continua ad accarezzarmi scosto la sua mano in malo modo. Mi fissa indispettita e io resto impassibile<alza il culo che, mi schiacci> non me ne frega un cazzo se si è offesa, si deve levare. <Sei un bastardo> esclama alzandosi, mi riserva un occhiata di fuoco e poi va via.
I ragazzi scoppiano a ridere e io alzo gli occhi al cielo.

<Se non capisce la prima, lo capisce la seconda in malo modo. > non ho mezzi termini o mezze misure, o prendi tutto o non prendi niente con me. So che le piaccio, non mi passano inosservate le minacce che lancia ad ogni ragazza che mi si avvicina, lei però sa anche che io non le darò un cazzo. <Ti terrà il broncio> dice sedendosi sul divano Jonas. Si bè lo fa sempre, poi torna però. Prendo una sigaretta dalla tasca dei jeans e la accendo.

Fanno smorfie su smorfie al mio fumo. <Bradley va fuori almeno!> ma che si faccia i cazzi suoi sto sfigato di Andrew. Sorrido sghembo e lo sfotto un po', <Andrew! Carissimo, come vanno i tuoi studi da sfigato?> Oscar si gode la scena e poggia i piedi sul tavolino. Lo fisso dalla mia poltrona nel salotto della confraternita e lui alza gli occhi al cielo. <Bene, King> lo fa apposta a chiamarmi con il mio cognome il bastardo. <Ho saputo che la tu ragazza ti ha mollato.., quanto mi dispiace> faccio finta di asciugarmi una lacrimuccia e lui stringe i pugni.

Che ci provi a colpirmi, lo metto a terra in un secondo. Perché ce lo con lui? Semplice, è un figlio di papà, viziato e che cerca sempre di fare la cosa giusta. Una sorta di prete insomma, peccato che io non sia credente. <Hai finito?> chiede non guardandomi. Sorrido crudele, <per ora si, divertiti Andrew> grido il suo nome mentre va via e poi scoppio a ridere. Anne rientra e ci guarda seccata<che gli avete fatto a quel poveretto?> non ho voglia di risponderle.

<Bradley ha preso per il culo ad Andrew> che spione di merda. Lo fisso male e lui si zittisce, <Bradley perché non ci dai un taglio? Sei proprio infantile a volte> come se mi interessasse la sua opinione vuota e priva di senso. <Pensa a farti le unghie> la sfotto in tono seccato, grugnisco infastidita e si siede sul divano a sinistra. <Perché non ci hai detto di avere una sorellastra?> chiede Oscar, alzando un sopracciglio.

<Non vi riguarda> ma per favore, non vorrà farmi credere che ci tiene?, lei che tratta di merda tutti?. Ridacchio e la guardo inclinando la testa<ah, ma davvero? Non è che hai paura di farcela vedere? Magari ti rovina la tua reputazione> la prendo in giro. I suoi occhi mi guardano non odio, lei è l'unica che non mi sono portato a letto delle mie conoscenti. Mi sta sul cazzo come Sheila si, ma lei è proprio antipatica. <Lei non fa parte di questo mondo> indica l'intera camera e io butto a terra la sigaretta.

La schiaccio sul pavimento e poi la fisso con rabbia a terra. Questo mondo? Intende quello dei fatti? Di coloro che hanno problemi a gestire la rabbia? Di coloro che nella vita hanno visto solo merda?, bè mi dispiace ma lei non è da meno. Alzo il capo verso Anne e socchiudo gli occhi, <questo> indico la stanza con il dito<è anche il tuo mondo, non scordarlo> le lancio uno sguardo di ghiaccio e dopo esco dalla confraternita. Ho bisogno di aria.

La sua sorellastra non avrà mai visto nulla del genere presumo. Sarà la classica sfigata, cervellona troppo impegnata a dimostrare qualcosa, o a essere la migliore in tutto. Almeno io la vita so affrontarla, so tirarla a pugni e a calci se è necessario, mentre quella mocciosa che cosa saprà fare? Piangere dalla mammina forse?. Stringo i pugni è cammino lungo il marciapiede del quartiere. Sono incazzato e non è un bene per nessuno quando lo sono.

Mio padre me lo diceva sempre 'la tua rabbia è la tua peggiore amica Brad', esatto mi diceva proprio queste parole. Sono sempre stato arrabbiato fin da ragazzino, creavo risse, ho rubato qualche volta pure. Perché?, bè perché io non sento niente. Sono un ammasso di rabbia e di fuoco pronto ad esplodere, nessuno può capirmi e non voglio neanche farmi capire.
Non sono uno di quei mocciosi che piagnucolano perché non hanno avuto una madre, non ho mai sentito il bisogno di averne una.

Sono stato adottato all'età di otto anni da un architetto burbero di nome Mark, era un gran cazzone mio padre. Ho imparato a chiamarlo così all'età di quindici anni, perché anche se lo sopportavo poche volte con le sue pressioni e i suoi 'Brad non farlo!'  alla fine gli dovevo almeno un 'Papà'. Ormai che sono al college da tre anni, non lo vedo come prima. Vivevamo a Boston, poi io mi sono trasferito a Denver per studiare e quindi le telefonate sono diminuite.

Ogni tanto mi chiama ancora, ovviamente gli rispondo, poi bè finiamo per litigare a attacco.
Io sono così, sono tutto ciò che  può fare male e non me ne preoccupo affatto.

Angolo autrice.

Questo è Bradley.
È Un tipo... Particolare si.

A domani ❤

 I colori della FelicitàМесто, где живут истории. Откройте их для себя