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Soleil

Poso il telefono nella tasca e mi dirigo alla confraternita a passo svelto. Bradley non mi lascia più stare ormai, sono passati due giorni da quel maledetto patto e praticamente mi costringe ad andare dove va lui, a fare quello che fa lui, in ogni momento dobbiamo stare insieme in pratica. Salgo gli scalini e busso alla porta, sento dei passi avvicinarsi e non appena la porta ai apre lui mi appare davanti senza maglietta.

<Come mai ci hai messo così tanto?> la sua domanda è un po' burbera, infatti mi porta ad alzare gli occhi al cielo. <Avevo una tesina da fare> entro dentro con l'umore a zero e quando sento delle voci nel salone mi blocco. Mi fa segno di seguirlo nel salone e anche se non ho voglia di farlo, lo seguo lo stesso.
Al suo passaggio le voci si fermano, ci sono dei ragazzi infondo al salone che giocano a ping pong e quando lo notano sbiancano.

<Levatevi dal cazzo> gli intima freddo. Non vorrebbero andarsene ma sono timorosi da una sua reazione negativa, perciò fanno ciò che gli viene detto. <Potevano stare, non stavano facendo nulla di male> li difendo guardandolo infastidita, mi lancia un' occhiataccia ma resta in silenzio, stranamente.
<Vieni qui> mi volto verso di lui e lo fisso confusa, indica le sue gambe coperte dalla tuta grigia e io deglutisco.

<Sto bene qui> riferisco, stando ferma. Ridacchia rude<non era una domanda> mi manda in bestia il suo sorrisino sfacciato.
Stringo i pugni e conto fino a dieci, per poi avvicinarmi a lui incerta. <Non mordo, più o meno> sogghigna per poi tirarmi dal gomito verso le sue gambe.
Maledizione che imbarazzo, queste cose non dovrei farle con lui, soprattutto con lui. Sospiro una volta seduta e guardo davanti, dove c'è la porta di preciso. Voglio andare via.

La sua mano destra finisce sul mio fianco destro, mi tiene in una morsa di acciaio. <Perché stai facendo questo patto?>  domando d'improvviso,<perché è divertente> risponde serio, inizia ad attorcigliare una ciocca dei miei capelli sul suo dito e la fa girare e rigirare su esso. <Stasera verrai con me in un posto> già ho i brividi ed il suo tono inoltre non accetta repliche negative.
<Dove?> chiedo asettica,<ad una festa. C'è qualcuno a cui devo fargliela pagare> nasconde il naso sul mio collo e sorride, come al solito non è un sorriso normale o di felicità il suo, è un sorriso crudele.

<Ho capito> sospiro, appoggia la fronte sulla mia schiena e all'improvviso mi prende in braccio, ma non in stile da sposa, no. Mette un braccio attorno al mio ventre e mi issa su.<Posso camminare da sola sai?> chiedo seccata. Mi sta letteralmente trattando come un oggetto, assurdo!. <Non ti sopporto> sbuffo e lui sale gli scalini ignorandomi. Una volta dentro la sua camera, chiude la porta e poi mi butta sul letto irruento. <Ma sei scemo?!> urlo inviperita mentre lui mi fissa spavaldo.

Lo voglio prendere a pugni, sul serio. Mi alzo a metà busto e mi giro verso di lui che sta in piedi  fuori dal letto. <Che ci facciamo qui?> chiedo guardandolo di traverso mentre va verso l'armadio,<stasera ti metterai questo> lo apre e dopo mi lancia una busta. Mi arriva persino in faccia, non ha un minimo di tatto questo ragazzo. Apro la busta dopo averlo guardato male e ciò che mi cattura è il vestito dentro.
Non ci posso credere, mi ha comprata un vestito? Per giunta bello.

Lo tiro fuori e quando lo vedo rimango a bocca aperta, è bello e molto accattivante. Nella busta ci sono pure delle scarpe con il tacco, ha buon stile bisogna dirlo.
<Mi.. Mi hai preso un vestito e delle scarpe?> prende una sigaretta dal comodino la accende per poi fare uscire il fumo fuori alzando il capo.
<Si, non posso mica fare brutta figura> oh, mi sembrava strano.
In effetti sarebbe risultato troppo carino se l'avesse fatto per me, non si addice con il suo carattere.

<Verrò a prenderti verso le sette, preparati> non mi guarda neanche e rivolge il suo sguardo fuori dalla finestra. Non si può proprio entrare nella sua testa, non riuscirò mai a capire i suoi pensieri, è come una cella senza lucchetto, nessuno ci può entrare. Mi guardo intorno nella sua stanza e noto i particolari, il letto è sulla destra, dove la parete è nera. Davanti il letto c'è l'armadio, la finestra è vicina all'angolo e sotto di essa c'è la panca, poi c'è anche una scrivania.

<Torno al dormitorio allora> mi alzo dal letto e prendo la busta.
Lui non mi calcola affatto, quando sto per aprire la porta però <stupiscimi Soleil> il suo tono caldo mi fa partire una scarica elettrica su tutto il corpo, deglutisco e poi esco senza rispondere. Per tutto il tragitto di ritorno ho pensato a come truccarmi o ai capelli da acconciare. Voglio farlo restare senza parole, vuole che lo stupisca no?, ed è quello che succederà.

Una volta in camera mia, prendo l'occorrente per andarmi a fare una doccia. Dopo circa venti minuti ritorno in camera e accendo la piastra, la appoggio sulla scrivania e prendo i trucchi dallo scaffale. Il vestito che mi ha comprato Bradley è nero, ed è lungo fino a metà coscia, ha una scollatura a V profonda e lunga che scopre un po' del mio seno e lascia scoperte le mie scapole, le maniche sono lunghe invece.
È bello, di certo se la sa cavare in abbigliamento e stile. Che poi pure lui ha un bello stile, di solito indossa giacche di pelle lucide, fino ad ora ho visto che ne ha tre.

Una nera, una bordeaux e una a giacca militare lunga. Porta dei jeans strappati di solito e li accompagna spesso con delle scarpe nere basse o con dei stivali in pelle. Di certo il suo look non passa inosservato con le ragazze, d'altronde è molto popolare al campus. Non oso immaginare quanto si arrabbieranno con me le sue fan stasera, di certo non si aspetteranno di vederlo con me.

Spero solo che lui non scateni l'inferno stasera.

Angolo autrice.

A pomeriggio ❤

Preparatevi care..

 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now