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Soleil

<Bradley, posso entrare?> non sento risposta, sospiro e apro la porta. Si è rinchiuso in sé stesso, non esce dalla sua camera. Non mette piede neanche al campus.
È totalmente distrutto. Io vengo tutti i giorni alla confraternita per vedere come sta. Gli porto da mangiare, e cerco di parlargli ma non funziona. Non esce dal suo mutismo purtroppo ma io sto cercando di aiutarlo nel miglior modo possibile. Entro in camera sua e noto delle bottiglie di birra a terra, scatoloni di pizza sparsi e sigarette sul comodino.

Sospiro e vado diretta alla finestra. La apro e sento un ringhio<che cazzo fai?> domanda rauco. Qua dentro non c'è un buon odore. <Alzati dal letto. Sei chiuso qua dentro da tre giorni, le situazioni non si affrontano così> dico seria. Ride amaro<ma stai zitta> alzo gli occhi al cielo e faccio finta di non aver sentito il suo tono strafottente. <Vai a farti una doccia su> tiro via le coperte e lui mi fissa male. Probabilmente mi odierà più di prima, ma almeno ho fatto il suo meglio.

<Perché sei qui?> chiede stropicciandosi gli occhi<ti ho detto che sarei rimasta ed è quello che sto facendo> lo guardo sincera e spero che lui mi capisca. <Se fossi in te scapperei lontano> scuoto la testa<non sei me> sorrido e lui si alza dal letto.
Va al suo bagno personale e io nel frattempo faccio il letto.
Scendo giù per prendere un sacco della spazzatura e dopo salgo. Sento lo scrosciare dall'acqua e inizio a pulire.

È proprio una discarica qua dentro. Butto le sigarette, le bottiglie e gli scatoloni e una volta finito, prendo un profumo sul comodino e lo spruzzo.
<Ora va meglio>sospiro.
La porta del bagno si apre, Bradley esce con solo un asciugamano in vita e io deglutisco alla visione. So che non dovrei però è impossibile non notare i suoi muscoli e il suo petto marmoreo. <Ho pulito, almeno adesso è ordinata> sorrido.

Annuisce e va verso l'armadio.
<Dopo se ti va usciamo> mi propongo per portarlo fuori. Solitamente è lui che mi invita ad uscire ma stavolta no, lo faccio io il primo passo. <Non c'è bisogno che tu mi faccia da babysitter> risponde duramente. <Sto soltanto cercando di aiutarti. Sei stato chiuso in camera per un po', pensavo di fare una semplice passeggiata se ti va> mi avvicino, si volta verso di me e anche se dirigna i denti alla fine annuisce<va bene> sorrido e apro la porta per lasciarlo cambiare<ti aspetto giù>.

<Allora? Come sta?> chiede Oscar. <È difficile avvicinarlo, non mi permette di fare molto. Però stavolta ha deciso di uscire> sono fiera di lui in questo momento, aveva proprio bisogno di uscire e di prendere una boccata d'aria. Stare in quella stanza non gli fa bene. <Meglio così allora> sospira. Oscar lo reputa un amico a Bradley, magari per lui non è lo stesso però gli basterebbe aprire gli occhi per rendersi conto di quanto è amato.

Sento i suoi scarponi scendere le scale perciò mi piazzò di fronte<andiamo?> annuisce cupo. <Ci vediamo dopo> saluto Oscar ed esco. Camminiamo l'uno affianco all'altra sul marciapiede. Lui resta in silenzio e guarda davanti a sé<sai Bradley, io non ho proprio una vita perfetta come credi tu> voglio parlargli di me, dirgli la mia vita, la mia storia di me e di mia madre e di tutto il resto.
<Sono cresciuta solo con mia madre io. Mio padre non l'ho mai conosciuto, l'aveva scaricata e abbandonata subito dopo averla messa incinta perciò lei si dovette rimboccare le maniche. Era molto giovane>sospiro al pensiero di mia madre da sola.

Mi guarda attento e io continuo a parlare<non ho avuto grandi amici in vita mia. Posso dire di avere un'amica solo ora, Bridget è fantastica e mi capisce, abbiamo delle cose che ci accomunano> ridacchia spiritoso<cosa? Le corna forse?> scuoto la testa divertita perché ci ha proprio azzeccato. <Che tu ci creda o no, si. Sono stata tradita io> strabuzza gli occhi stupito<sul serio?> annuisco.
<Il mio ragazzo si chiamava Steven, stavamo insieme da tre anni. Poi un giorno scoprì che mi tradiva con la mia peggior nemica. Ero distrutta e non sono stata bene, ho avuto pure un periodo difficile. Non mangiavo, piangevo, mi sminuivo. Non ero io> il ricordo di come stavo resta indelebile nella mia mente. Ogni volta che la mia mente torna indietro riesco a sentire ancora il sapore delle mie lacrime, il mio sconforto nell'aver perso peso e la mia delusione.

<Perché mi stai dicendo queste cose?> chiede guardando dritto.
<Voglio farti capire che non sei solo. Ti sembra di esserlo ma in realtà sei circondato da persone che ci tengono a te. Io per esempio, Oscar, Anne non ti sopporta però è stata lei a chiamarmi per venire da te> mi fermo sui miei passi e prendo le sue mani. Gli sorrido intenerita, mi guarda attento però non si sottrae<non ti nascondere con me. Lasciami entrare> deglutisce però continua a mantenere lo sguardo.

Guarda le mani e dopo rialza lo sguardo<se io ti lascio entrare, tu non potrai più andare via> mi dona uno sguardo serio che mi fa battere il cuore. <Lo so> sorrido.
Mi alzo sulle punte e lo abbraccio, poggio il mio mento sulla sua spalla e inspiro il suo buon odore. Nasconde il volto fra i miei capelli e ad un tratto, inaspettatamente, poggia le sue braccia sulla mia schiena. Mi stringe a sé e io sorrido.
Restiamo in quell'abbraccio intimo e pieno di bene per qualche minuto e dopo ci stacchiamo lentamente.

Porto una ciocca dietro i miei capelli e dopo prendo la sua mano. <Andiamo dai> muovo la testa in avanti come per sospingerlo a seguirmi e lui lo fa, anche se riluttante.
Dopo qualche metro mi fermo davanti ad un chiosco che vende patatine fritte. <Ecco a lei> ringrazio il signore e lo pago per poi raggiungere Bradley alla ringhiera. <Ey, ne vuoi?> chiedo mangiandone una.
Sorride lievemente e gli offro la vaschetta.

Ne prende qualcuna e la mastica.
<Buone vero?> annuisce prendendone un'altra. <Vieni
sediamoci lì> indico il tavolino in legno e lui mi segue.
<c'è pace qui> sospiro sedendomi.<Si, c'è> sorrido alla sua affermazione e dopo continuiamo a mangiare.
Quel pomeriggio è stato un nuovo inizio. Era stata una giornata tranquilla, dove la calma regnava. E soprattutto, lui stava iniziando a cambiare, in meglio.

Angolo autrice.

Ragazze domani farò un solo capitolo, però sarà più lungo.

A domani❤

Pagina Instagram: Car_mine01








 I colori della FelicitàTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang