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Soleil

<Salve, ehm.. Mi chiedevo se aveste bisogno di un aiuto qui. Ho visto che cercavate personale> mi rivolgo alla ragazza che sta mettendo apposto una maglietta sullo scaffale. Si volta verso di me e sorride<si, hai esperienza?>
Annuisco. Alle superiori ho lavorato in un bar, non credo sia tanto difficile lavorare in un negozio di abbigliamento.
<Ho lavorato in un bar, ma in negozi di abbigliamento no> annuisce e mi conduce al bancone.

<Questi sono gli orari normali, se invece vuoi lavorare part-time saranno trecento dollari.> Guardo il foglio che mi pone e noto i giorni in cui il mio turno deve essere occupato. <Dovrei venire il giovedì, il venerdì e il sabato. Alle cinque del pomeriggio?> si appoggia al bancone con i gomiti. <Esatto, finirai verso le otto, quando chiude il negozio> mi sembra perfetto, non è pesante. <va bene, ci vediamo giovedì allora. Ti lascio il mio numero> se lo scrive sul telefono e io mi scrivo il suo.

La ragazza si chiama Giselle, è alta, ha dei capelli scalati ed è mora. <Va bene a giovedì> mi saluta e io ricambio con la mano per poi uscire. Oggi quel idiota di
Bradley è venuto a trovarmi al dormitorio, ancora non ha capito che con me i suoi giochetti finti non funzionano. Sono il suo nuovo giocattolo me ne sono resa conto ormai. La mattina seguente sono già pronta per uscire dalla camera, fortunatamente mi sto alzando presto ultimamente perciò arrivo in orario.

<Stamattina ho un sonno assurdo> Bri sbadiglia e io la guardo attentamente. Si è messa una salopette azzurra in jeans e una maglietta bianca di sotto. Si è ripresa dal suo mal di stomaco finalmente. <io mi sento riposata> faccio spallucce e lei mi guarda tragica. <Come diavolo fai?> chiede facendomi ridere.
È un vero peccato che noi due non abbiamo lezione insieme, neanche una volta. Qualcuno si schiarisce la voce dietro di noi, mi volto e vedo Andrew.

<Posso parlarti un attimo?>  chiede a Bridget, lei sospira ma alla fine cede. <Vado a lezione, allora> annuisce con un sorriso e io mi allontano per dare loro dello spazio. Oggi come abbigliamento ho optato per una tutina leggera estiva, a pantalone d'elefante. Ha delle bretelline sottili e non ha scollature particolari. Io la trovo carina è senape con dei pois bianchi.
Di sotto invece ho messo le mie solite Nike bianche basse.

Cammino per il corridoio con la mia borsa e faccio oscillare la mia coda di cavallo ad ogni passo

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Cammino per il corridoio con la mia borsa e faccio oscillare la mia coda di cavallo ad ogni passo. Ora dovrei avere geografia del territorio. Entro in aula per prima e inizio a sistemare tutto sul banco della prima fila. Metto poggio il quaderno degli appunti e ad un tratto sento la porta sbattere. Ma che diavolo?, guardo l'entrata e da lì ne esce lui. Alzo gli occhi al cielo, non mi vuole proprio lasciare stare eh?.
<Che bel vestitino> sogghigna presuntuoso.

Non rispondo e continuo a posare le cose sul banco. <È maleducazione non rispondere mocciosa> dice avvicinandosi a passo suadente, <sapessi quanto maleducato sei tu> rispondo stizzita. Arriva al mio petto e sento il suo corpo sfiorare in tutti i sensi il mio, mi tiene salda dai fianchi e inizia a sorridere sulla pelle del mio collo. Per qualche assurdo motivo inizio a sentire la mia pelle formicolare, dandomi scariche elettriche.

<Ancora non hai capito che più fai così e più mi spingi a continuare> calca la parola spingere e ad un tratto sento che mi da una spinta sul sedere. L'ha fatto sul serio?! Faccio per girarmi furiosa ma mi blocca dai polsi sul banco, ghigna sadico il bastardo. <Smettila> ringhio. Più mi innervosisco con lui e più lo incito a continuare questo gioco è proprio pazzo. Cerco di liberarmi dalla sua presa ferrea ma niente, mi agito sul posto e ad un certo punto inizia a dare delle spinte sul mio sedere a raffica.

Boccheggio rossa in volto. Sono sconvolta, ha appena simulato un atto di sesso con me?. Mi tira dai capelli all'indietro e avvicina la sua bocca al mio orecchio<questo bel culetto potrebbe appagarmi molto sai?. Faremmo fuochi d'artificio a letto Soleil> la sua voce crudele e roca mi porta a schiudere la bocca. Inizio a sentire caldo in tutte le parti, sto andando a fuoco. <Vai al diavolo> dirigno i denti e lui ride matto.

Si stacca all'improvviso facendomi barcollare, la sua stazza mi stava opprimendo.
Mi volto furiosa verso di lui e faccio per dargli uno schiaffo, mi ferma il polso destro e io provo con l'altro <Non ci provare> mi fissa freddo. Non può pretendere che faccia la brava bambina e che stia zitta, ma per chi mi ha presa? Per Sheila?. <Io faccio quello che voglio> rispondo, i suoi occhi si scuriscono più del solito però stavolta c'è qualcosa di diverso, noto un luccichio in essi.

Arriva a sfiorarmi il naso con la punta, i suoi occhi mi stanno fulminando sul posto ma a me non frega niente, per la prima volta sono io a dire queste parole. <Se pensi che io mi lasci comandare a bacchetta ti sbagli di grosso> sorride diabolico e molla la presa dai miei polsi, retrocede e mi continua a guardare<vedremo Soleil, vedremo> esce dalla porta e io emetto un sospiro di sollievo. Per quanto ancora dovrò andare avanti così? Mi sembra di dover andare sempre contro corrente quando sono con lui.

Non so perché si sia fissato così tanto con me. Forse perché sono diversa?, perché non cado ai suoi piedi?. Di sicuro presto si stancherà di me e andrà avanti con la prossima. Mi ridesto dai miei pensieri e finalmente vedo arrivare gli altri ragazzi insieme alla professoressa. Durante tutta la lezione sono stata un po' assente, due occhi color terra mi hanno dato il tormento. Una volta aver finito la lezione, esco e vado a prendermi un frappé al bar.

Sto camminando nel corridoio quando all'improvviso sento dei mugugni provenire dal bagno femminile. Qualcuno si sente male forse, faccio per aprire un pò la porta socchiusa e ciò che vedo mi fa gelare. Deglutisco sconvolta e guardo la scena davanti a me. <Bradley!.. > Sheila urla di piacere attaccata al muro mentre Bradley se la sbatte contro di esso con foga. Lei urla di piacere ma lui non emette un suono, sembra come pensare ad altro.

Mentre lei si aggrappa alle sue spalle, io decido che sia meglio andare via. Ho visto abbastanza per oggi. Come sospettavo lui non cambierà mai, è come tutti gli altri se non peggio.


Angolo autrice.

A stasera ❤




 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now