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Soleil

<Ottimo lavoro Torres> la professoressa di geografia si complimenta con me, passandomi il test. <La ringrazio professoressa> guardo il mio punteggio e noto un ottanta su cento. <Mi chiedevo cosa ti sarebbe piaciuto fare, una volta fuori da qui> indica l'aula con il dito. Indossa un tailleur grigio e porta i capelli alzati in uno chignon. <Mi piacerebbe lavorare in una mostra. Amo l'arte in realtà, mi piacerebbe pure mostrare i miei lavori> dico un po' imbarazzata.

<Non devi imbarazzarti È qualcosa di possibile sai> annuisco. Questa professoressa mi sta a cuore. È giovane però ti dona quel calore che di solito dà una madre. <Lo so> sospiro.
<Sai, per fare questo lavoro qui, ho dovuto faticare molto.
I miei genitori sono rigidi e hanno una mante poco aperta alle originalità. Volevano che io facessi il medico> dice affranta.
Chissà perché si sta aprendo così tanto con me. <Perché me lo sta dicendo?> chiedo incuriosita.

<Perché mi ricordi me, non domandarmi il perché ma è così> se lo dice lei. Annuisco confusa e lei sospira<ora puoi andare se vuoi. Non ti trattengo più del dovuto> sorride e io le stringo la mano.
<A domani professoressa> mi saluta con la mano ed io esco dall'aula. Scendo i gradini dell'edificio e ad un tratto mi cade la borsa<maledizione!> inveisco seccata. <Non sei cambiata di molto poi> deglutisco a vuoto. Non è possibile, lo sto immaginando.

Non può essere. Lui non è qui.
Alzo lo sguardo e osservo i suoi occhi azzurri come il mare.
<Steven.. > deglutisco. I suoi capelli perfettamente alzati con il gel non mi sono nuovi. Capelli colore oro e sguardo da bambinone. Si, è lui.
<Soleil> sussurra il mio nome come se lo stesse gustando, mi prende la mano e ne bacia le nocche per poi guardarmi. La caccio di scatto e lo guardo male<che diavolo ci fai qui?> non mi interessa di risultare maleducata, d'altronde è un bastardo.

<Sei piuttosto aggressiva, chissà di chi sarà il merito> sogghigna.
Mi ero dimenticata di aggiungere che lui e Bradley non sono poi tanto diversi. L'unica differenza è che uno finge di non essere chi è, mentre l'altro no. <Non merito tuo di certo, screanzato> sbuffo e dopo aver raccolto la borsa lo supero con una spallata.
Cammino spedita sul prato e ad un tratto sento che mi richiama<Soleil> mi volto e lo guardo indifferente.

<Ti sono mancato?> ha uno sguardo serio, molto serio.
Perché mi fa questa domanda? Tra noi è finita ormai. Abbiamo preso strade diverse ed è tempo che lui lo capisca pure. <No> dico fermamente. Mi fissa con presunzione, <stai mentendo>.
È così convinto di tutto come al solito, ovviamente.<Tra noi è finita tempo fa Steven, ed era stata per colpa tua, non mia> deglutisce e abbassa lo sguardo stringendo la mascella.

Dopo aver detto ciò, gli volto le spalle e vado via, diretta al dormitorio. Verso il pomeriggio finisco di fare una tesina e dopo vado a farmi una doccia sbrigativa. Sotto il getto dell'acqua mi capita di pensare a Steven, a stamattina soprattutto.
Non mi aspettavo di vederlo.
Quando mia madre mi ha telefonata l'altro ieri, non credevo di incontrarlo così presto. Bradley non si è fatto sentire invece, proprio come sospettavo.

Tutta questa importanza non c'è l'avevo alla fine. Ritorno in camera mia e indosso l'intimo bianco. Sopra metto una maglietta lunga bianca e dopo inizio ad asciugarmi i capelli con il phon. Una volta finito metto apposto tutto dentro l'armadio.
Sento qualcuno bussare alla porta e quando vado ad aprire, trovo Anne.<Questa si che è una sorpresa> dico guardandola con occhi stretti. <Si bè, lo è pure per me>sorride e dopo si fa spazio per entrare in camera mia.

<Come mai da queste parti?> domando chiudendo la porta per poi esaminarla. <Volevo sapere come.. Stessi> si vede che fa fatica ad ammettere di preoccuparsi per me.
Scuoto la testa e sospiro sfiancata.<Vado avanti> faccio spallucce e mi siedo sul letto accanto a lei.<Non sei curiosa di sapere che cosa fa?> oh!, eccome se lo sono, però ho paura di una risposta in realtà. <Lui ha scelto di mettermi da parte. Non vuole saperne nulla di me> dico freddamente.

Mi guarda con un velo di dispiacere nello sguardo e io le sorrido arrendevole.<Non compatirmi ti prego> sussurro, <non provo pena per te. Mi dispiace e basta> si guarda intorno e dopo prende parola, <comunque credo che lui infondo si senta in colpa per quello che ha fatto> mi rivela questa notizia inaspettata.
Non credo onestamente, se davvero avesse voluto fare pace sarebbe venuto qui.

Invece io non l'ho visto neanche lontanamente.
<Non mi interessa in questo momento> mento a me stessa.
Mi fissa come se la sapesse lunga e io alzo gli occhi al cielo<dai schifo a mentire> bè almeno ci provo. <Oggi ho rivisto il mio ex> non so perché glielo sto dicendo, forse mi voglio semplicemente aprire con lei. <Stewe?> ridacchio<è Steven> lei mi conosce dalle superiori ovviamente e io a quel tempo stavo con lui.

Non le è mai garbato lui, in realtà lo detestava parecchio.
<È un tale falso quel ragazzo, come diavolo faceva a piacerti?> domanda scocciata. <Presumo perché ero troppo innamorata per accorgermi di quanto fosse ipocrita e traditore> faccio spallucce. A volte i sentimenti oscurano la nostra vista, ci rendono poco razionali e molto istintivi. Non sempre, è una cosa positiva, a volte è una debolezza.
<Tra te e Jonas?> fa finta di non aver sentito, facendomi sorridere<che vuoi sapere?> sbuffa. <Ti piace vero?> le chiedo  alzando le sopracciglia in maniera furba.

<Sei un'impicciona> cerca di trattenersi dal sorridere ma non ci riesce. <Avanti, voglio saperlo> la spingo dalla spalla con la mia.
<È interessante> ridacchio e lei diventa leggermente rossa in viso. <E lui?> chiedo guardandola. <Lui è un cascamorto, non è serio come ragazzo>risponde fredda. Hm, io però mi sono accorta degli sguardi che le lanciava spesso, non mi sembravano insignificanti.
<Secondo me ti sbagli> le dico sicura di ciò che credo.

Fa una risatina sbrigativa e poi si alza dal letto. Va verso la porta ma prima si volta verso di me
<non mi sbaglio. Ricorda una cosa Soleil, se qualcuno ci tiene a te ti viene a prendere, non aspetta la manna dal cielo> mi lascia con queste parole vere ma asciutte, per poi aprire la porta ed uscire. Lasciandomi di stucco.


Angolo autrice.

Sorpresa mie pazzerelle.❤

A domani❤

 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now