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Soleil

Non riesco ancora a crederci che per una semplice domanda Bradley mi abbia trattata malissimo. Era una domanda innocente, innocua che non aveva minimamente intenzione di farlo stare male. Si è rifiutato di ascoltarmi. Mi è sembrato di ritornare all'inizio della nostra conoscenza, quando mi trattava male perché mi odiava.
Ho provato a richiamarlo ma non mi ha risposto neanche una volta.

Mi sto disperando perché ho paura che faccia qualche cavolata. Conoscendolo la starà già facendo, è un tipo impulsivo è poco razionale. Sospiro e guardo l'orologio sulla parete. Sono le otto di sera, forse ci sarà qualche festa alla confraternita. Decido di alzarmi dal letto e di mettermi qualcosa per andarci. Magari lo trovo lì. Prendo una camicetta bianca in lino e la metto dentro i jeans azzurri. Indosso le Nike, prendo la borsa e dopo esco con la giacchetta di jeans.

Dopo aver chiamato un taxi, salgo dentro e gli dico l'indirizzo.
Il viaggio dura circa venti minuti a causa del traffico. Alla fine arrivo, lo pago e dopo giro il capo verso l'entrata dell'edificio. Proprio come sospettavo c'è una festa. Cammino sul Prato cercando di non pestare nulla di compromettente come vomito, liquidi e altro. Salgo le scale ed entro. La musica è a palla, tanto da farmi male alle orecchie.
Le luci sono soffuse e di diversi colori accesi.

Ci sono persone che bevono, urlano, addirittura una ragazza si è cacciata la maglietta. Alzo gli occhi al cielo e cerco Bradley con lo sguardo. Faccio qualche altro passo e poi <che ci fai qui?> la voce di Anne mi ferma sul posto.
Indossa un top nero a canotta e porta dei jeans strappati.
<Cerco Bradley> alzo la voce per farmi sentire. Mi tira dal gomito verso la cucina, dove non c'è nessuno per poi chiudere la porta. <Devi andartene> detesto il suo sguardo da madre protettiva, mi dà su i nervi.

<No, devo vedere Bradley> esclamo cercando di superarla.
Mi guarda mordendosi il labbro con difficoltà. È strana, sembra indecisa sul fare qualcosa o meno. <Non è il momento> corrugo la fronte, <che vuoi dire?> all'improvviso una strana sensazione di malessere si manifesta in me. C'è qualcosa che mi nasconde. <Mi stai nascondendo qualcosa> dico seria. <Se lo sto facendo, è perché è meglio così> scuoto la testa, <non ho bisogno di una madre, c'è lo già> rispondo seccata per poi tirare via il suo braccio dal pomello.

Giro l'angolo delle scale e salgo sopra, diretta alla sua camera.
Più avanzo e più sento una sorta di ansia che mi pervade.
Di solito le mie sensazioni si avverano sempre e, di questo ho paura infatti, perché attualmente non sono positive. Busso alla sua porta e li chiamo<Bradley> non sento nessuno. Apro la porta lentamente e all'improvviso sento una crepa nel mio cuore.
Sheila.. È sotto di lui. Stanno facendo sesso davanti ai miei occhi.

La sbatte con foga e le tiene ferma la bocca con la mano.
<Bradley.. > lo richiamo.
Sheila posa lo sguardo su di me e sbuffa. Lui si volta lentamente con sguardo glaciale<oh fantastico! Ora me la immagino pure> ghigna amaro.
Ho le lacrime agli occhi<Brutto bastardo io sono davvero qui!>lo insulto e guardandolo con delusione esco da quel posto.
Che vada al diavolo, lui ed io che ci ho provato pure.

Scendo le scale in fretta e quando noto Anne di lato a me, le rivolgo uno sguardo distrutto. <Mi dispiace> sussurra. Lei lo sapeva è per questo che non mi lasciava andare. Scuoto la testa ed esco definitivamente. Non mi ha neanche seguita lui, si è arreso ancora prima di provarci.
Deglutisco e singhiozzo correndo via. <Pezzo di merda> dirigno i denti e torno al dormitorio a piedi. Dire cosa sento in questo momento non è piacevole, mi sento delusa e disgustata da ciò che ha fatto.

Credevo stessimo costruendo qualcosa. So che non eravamo fidanzati però ha fatto lo stesso male, perché io ci speravo.
Arrivo finalmente al dormitorio e corro spedita in camera mia.
Non mi vedrà neanche se cascasse il mondo, io non ritornerò da lui. Ho una dignità e di certo non corro appresso a qualcuno che si diverte a scopare le altre. Sbatto la porta con rabbia e casco sul letto.
<Bastardo> ringhio.
Mi asciugo gli occhi e sospiro, inghiottendo la rabbia.

Che si tenga Sheila. Magari lei resterà con lui, lo aiuterà lei a superare il suo momento difficile. Mi asciugo le lacrime per l'ennesima volta e mi do della stupida mentalmente.
<Pure io che ci piango> sospiro seccata. Mi cambio i vestiti e mi metto il pigiama per poi andare sotto le coperte. Ho bisogno di staccare la spina e di non pensare. Il giorno dopo a lezione sono praticamente un morto che cammina. Ho delle occhiaie assurde e un mal di testa allucinante. Arrivo a lezione di arte e mi siedo sul mio sgabello per iniziare a disegnare.

<Va tutto bene?> mi chiede il professore. <Si.. Sono solo un po' stanca> dico creando un finto sorriso sulle mie labbra.
Continuo a disegnare sulla tela e, ciò che ne esce fuori mi spezza.  Ho disegnato i suoi occhi.
Più cerco di non pensarlo e più succede l'opposto. Mi sento frustrata e per questo motivo decido di buttare via il foglio.
Lui non si è presentato a lezione e devo ammettere che ha fatto bene. Non avrei voluto vederlo.

Nel pomeriggio, dopo aver finito le lezioni ed essere tornata al dormitorio, chiamo a mia madre e quando risponde mi spunta un sorriso in volto. <Finalmente mi hai chiamata!> si, mi sono dimenticata di nuovo lo ammetto, non ho scusanti.
<Lo so, scusami> sospiro.
<È successo qualcosa?> chiede preoccupata. Che le dico ora? Si un ragazzo che mi piace si è portato a letto un'altra?.
Sono proprio sfigata in queste cose. <Nulla di importante> resta in silenzio.

Si starà facendo una marea di domande, però si contiene.
<Come va li?> chiedo cambiando argomento.<Tutto bene, il lavoro procede alla grande> mia madre lavora in una banca, più precisamente in un centralino.
Le piace lavorare, la fa sentire attiva.<Buon per te> sorrido, stendendomi sul letto.
<Tesoro... Senti> oh no, quando inizia così sta per dirmi qualcosa che non mi piace.
<Che succede?> chiedo timorosa, non mi servono i giri di parole.

<Steven, il tuo ex, verrà al college> all'improvviso il volto del mio ex mi compare in viso. I nostri momenti passati insieme, le risate, i tradimenti. È un duro colpo. <Cosa?> sento che inspira,<ero al supermercato quando ho sentito sua madre parlarne con una signora> ci mancava solo questa.
<Perché?> domando isterica.
Non lo voglio vedere, già sono arrabbiata con Bradley, lui non serviva proprio.

<Non lo so> mi passo una mano sul viso e sbuffo<tesoro, tra voi due è finita ormai. Non dovrebbe essere un problema rivederlo> questo è vero si, però se lo vedo di certo non lo scambio per uno sconosciuto, era qualcuno di importante che poi ha finito per deludermi. Ci sono stati gli aspetti positivi come i negativi nella nostra relazione. Non posso vedere solo quelli brutti, per quanto brutti siano.
<Sai quello che fai tesoro> la sua voce materna mi riscalda il cuore, non siamo mai state tanto lontane e in questo momento avrei proprio bisogno di lei.

<Si, ti voglio bene> le dico con voce nostalgica. <Anche io> sussurra. Mi domando quante sfide dovrò affrontare ancora, in questo campus.

Steven di sicuro sarà un'altra di esse, insieme a Bradley.
Due problemi, equivale a due ragazzi.


Angolo autrice.

Il ritorno dell'ex.

A domani ❤







 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now