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Soleil

Maledizione a quel Bradley!, non sono neanche riuscita a parlare con Anne perché mi ha fatta innervosire ieri. Ogni volta che io mi arrabbio inizio ad urlare e a camminare intorno, non riesco a stare ferma, divento pazza quasi.
Spero di riuscire a trovarla oggi al campus, magari potrei parlarle fuori. Cammino sul prato con la mia borsa e cerco di guardarmi intorno, magari la becco qui.
Dopo aver appurato che lei non è qui, decido di entrare dentro e di andare alla mia lezione. La troverò da qualche altra parte spero.

Alla lezione di anatomia la professoressa ci fa vedere un video sullo scheletro. Prendo gli appunti e cerco di stare al passo con la lezione, anche se sembra un po' difficile. A fine lezione esco e mi dirigo verso la caffetteria per fare colazione, scendo gli scalini e quando alzo il capo sbatto contro un petto maschile, imponente. Alzo lo sguardo meglio e mi lamento mentalmente, non è possibile ancora lui. Mi fissa di sbieco e io alzo gli occhi al cielo, <per caso sai dove si trova Anne?> ghigna cattivo<lo so, ma non te lo dico smorfiosa> conta fino a dieci Soleil, ti prego. <Andiamo, cosa ti costa?> chiedo esasperata, mi supera e io lo guardo male.

<Ey! Sto parlando con te io>lo richiamo e lui continua a camminare indiscusso. Ok ho capito, con lui funzionano solo le cattive non le buone. Salgo gli scalini e lo seguo fino a dentro, <Fermati!> velocizzo il passo, e gli tiro la giacca da dietro, si scosta rudemente e si gira verso di me <hai rotto i coglioni, smettila si toccarmi hai capito? Adesso ti avverto io> sta facendo riferimento allo schiaffo di ieri, bè è inutile che mi guarda così, la colpa è stata sua.

Incrocio le braccia al petto, <voglio solo sapere dove si trova Anne, cosa ti costa dirmelo?> chiedo esaurita. So che molto probabilmente sarà arrabbiato con me per ieri, è un tipo altamente rabbioso e infantile, sicuramente mi vorrà fare un dispetto. <Ho detto che non te lo dico, non pensi che magari ad Anne non freghi un cazzo di una saputella come te?, sei un peso per lei ragazzina> le sue parole sono come degli schiaffi. So che lei mi odia, ma saperlo in modo così brutale è come l'acqua ghiacciata in faccia.

All'improvviso mi sale una forte rabbia, lo guardo rossa in volto e lo attacco, di nuovo. <So che non mi sopporta ok? Me ne rendo conto da sola razza di sbruffone!,
Ma tu invece, mi tratti di merda come se mi conoscessi da una vita quando mi conosci da due giorni, e con questo tre. Datti una regolata tu piuttosto!> ha la capacità di farmi innervosire in tre secondi, basta solo che apra la bocca. Dirigna i denti e fa per aprire bocca di nuovo, solo che poi<Cercavi me?> la voce di Anne mi fa voltare di scatto per dietro.

Sospiro grata, finalmente!. <Si, dobbiamo parlare> annuisce svogliata.  Mi incammino verso di lei e volto le spalle a Bradley.
Una volta fuori prende parola<ti avevo detto di stare alla larga dalla confraternita, e tu non solo non mi ascolti ma crei anche scompiglio tra di noi> scompiglio? Oh ma per favore! L'unica cosa che ho fatto è chiedere dove si trovasse lei, e aver schiaffeggiato il suo amico.

<Perché devo stare lontana dalla confraternita?>domando camminando al suo fianco.
Sospira, <non fa per te quel posto, Bradley aveva ragione>  Bradley qui, Bradley lì, a me non frega la sua opinione. <Quel tipo crede di comandare su tutto perché gli avete dato troppo potere, mi giudica anche senza mai avermi parlato per bene e, voi lo elogiate come un re!> esclamo adirata. Si blocca e mi guarda seria, <non è un bravo ragazzo, è il peggiore in circolazione. Si è portato a letto tutte le ragazze del campus e anche qualche professoressa, le ha ferite e le insultate come se fossero le peggiori troie del mondo, tu non lo conosci, non sai cosa è capace di fare> sembra che abbia paura di lui, non lo direbbe mai, ma forse lo teme.

<Io non mi faccio comandare da nessuno, tantomeno da lui.>dico seria, le scappa un sorrisetto sfrontato, <sai, devo ammetterlo però tu scateni il peggio in lui. È divertente vederlo incazzato con te> ridacchio e continuiamo a camminare sul prato. È la prima volta che mi parla in modo amichevole, di solito mi lancia solo occhiatacce ma stavolta no, è amichevole con me.
<Ma tu stai al dormitorio?> scuote la testa. <Ho un appartamento mio> ecco perché non l'ho mai vista li.

<Senti Soleil, io ti ho avvertita su ciò che devi e non devi fare, probabilmente farai di testa tua come al solito, però solo.. Stai attenta> lei mi scompiglia i capelli< Fai la brava marmocchia. Ora devo andare ho lezione> annuisco e lei mi saluta.
Non mi sarei mai aspettata questo comportamento da lei<ti devo evitare come sempre vero?> chiedo, annuisce con un sorriso<certo idiota> sempre molto fine.., scompare dalla mia visuale e io tiro un sospiro di sollievo al sapere che lei non è così male.

Oggi ho di nuovo il corso d'arte, perciò mi dirigo nell'aula.
Quando arrivo mi fermo alla soglia e vedo qualcosa di orribile.
<Ops, per sbaglio si è rotto> non ci credo... Il mio disegno. Guardo Bradley che ha un ghigno crudele sul volto, tiene il disegno in mano rotto al centro, probabilmente con un pugno. Lo guardo con odio, come può averlo fatto? Ho messo l'impegno nel crearlo e lui lo distrugge così?, è un mostro.
<Sei stato tu..> sussurro rabbiosa,
fa un sorrisetto diabolico ed è lì che mi scattano i cinque minuti.

Cammino a passo spedito verso di lui e lo spingo via, fa cadere il disegno a terra e io lo spingo così forte da farlo finire contro il muro. <Sei un bastardo!> gli urlo contro. Perché non si rende conto di ciò che ha fatto? Perché è così menefreghista di tutto?
<A me non frega un cazzo> sputa acido, gli tiro un secondo schiaffo nell'arco di poche ore da ieri e, lui mi guarda con occhi di fuoco.
Respira con pesantezza, starà cercando di controllarsi. <Ringrazia che sei donna, che a quest'ora saresti già in coma> ringhia vicino al mio volto.

Lo odio, lo odio!. Non gli ho fatto niente di male e mi tratta come se fossi la peggiore di tutte le persone che può aver conosciuto.
<Perché?.. > chiedo cercando di calmarmi, mi tiene i polsi e si avvicina al mio viso, ad un soffio dalle mie labbra<perché tu devi starmi lontano, non sei del mio mondo. Sei troppo santarellina per i miei gusti e io quelle come te le detesto.> l'ha fatto perché mi odia quindi, bè lui non è tanto simpatico neanche a me se per questo, ma di certo non gli brucio la macchina.

Lo guardo adirata, mi fissa gli occhi con prepotenza e ad un tratto noto che lo sguardo gli cade sulle mie labbra, <puoi anche andartene se hai finito con i bei consigli> sputo seccata.
Mi molla di colpo indifferente e mi supera dandomi una spallata.


Angolo autrice.

Stasera l'altro ❤



 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now