Epilogo

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9 anni dopo

Bradley

Caffè, ho bisogno di caffè. Mi stropiccio gli occhi e guardo fuori dalla finestra. Il sole è già alto, devo aver dormito parecchio. Oggi è domenica perciò non devo andare a lavorare per fortuna, posso stare con la mia adorata moglie e con mia figlia. Già, sono papà. Mi alzo dal letto e vado verso la cabina armadio per prendermi una maglietta, la prendo e me la infilo dalle braccia.

Al terzo e ultimo anno di college io e Soleil ci siamo sposati.
Esattamente è stato il giorno dopo la fine del college.
Le avevo fatto la proposta molto tempo indietro, quando l'avevo portata a casa di mio padre e alla fine l'ho mantenuta davvero.
Ci siamo sposati in spiaggia, c'erano i veli, le rose, il prete con la Bibbia che non sopportava la mia ansia e, alla fine c'erano tutti i miei amici, sua madre, mio padre e altri parenti.

Quando l'avevo vista con il vestito lungo bianco per poco non piangevo. Era bellissima e lo è tutt'ora. Scendo le scale della nostra nuova casa e non appena compio l'ultimo gradino alzo lo sguardo verso di lei.
Sta canticchiando ed è girata di spalle. Credo che stia facendo i pancake, nostra figlia Felicity li adora. Mi avvicino a lei da dietro e, la abbraccio forte. <Buongiorno campione> sorrido e le lascio un bacio sulla guancia.
<Dormito bene?> mi chiede girando la testa per baciarmi sulla guancia.

<Si> rispondo. Mi guardo in giro e non vedo quella peste di mia figlia. Ha sei anni ma è molto pestifera e capricciosa. Credo abbia preso da me caratterialmente, perché di aspetto è identica a Soleil.
<Felicity, vieni è pronto!> mi stacco e lascio che Sol metti i pancake sul piatto. Abbiamo preso questa casa subito dopo il matrimonio.
Volevamo convivere insieme fin da subito, ci eravamo seccati di stare separati.

Inoltre io adesso lavoro in una palestra, diciamo che alleno i ragazzi che hanno voglia di imparare. Soleil invece lavora in un museo, fa il cicerone. Illustra le bellezze del luogo.
Mi giro verso sinistra e vedo un uragano biondo correre verso la tavola<ne voglio uno!> sogghigno. Sale sulla sedia e si aggiusta i lunghi capelli biondi per dietro. Dovrebbe legarli, le arrivano fino a terra tra un po'.
<Felicity, perché non tagliamo questi capelli?> le dico sedendomi a capo tavola.
<Nooo!> alzo le mani innocente. Neanche avessi detto che le uccido l'orsetto in camera.

<Brad lo sai che i capelli non si toccano> mi rimprovera Sol.
Intanto a letto le piace quando li tocco. <Mamma, zia Anne quando arriva?> a proposito di quella pazza. Anne e Jonas si sono sposati pure, però loro si sono trasferiti in Ohio, dato che li abita suo padre Anne pensava che fosse meglio così.
Hanno un figlio anche loro e, ogni volta che arriva io lo tengo sempre d'occhio.
Ha un anno in più di Felicity, ma si sa che i bambini sono svegli a questa età.

<Non vedo l'ora che arrivi Elia> dice tutta contenta.
Col cazzo che li lascio avvicinare.
<Non giocare con lui, è cattivo> le dico cercando di spaventarla.
Non sono un padre modello ma ho i miei metodi. <Non è vero!> mi fa ridere il modo in cui ribatte, mi ricorda Soleil all'inizio quando ci odiavamo. Il modo in cui mi rispondeva mi mandava in bestia ma non solo, mi eccitava a dismisura.
<Tesoro lascialo perdere, tuo padre è geloso> Felicity mi guarda con i suoi occhioni verdi e scende dalla sedia.

Un' altra cosa che ha preso da Soleil è la dolcezza. La aiuto a salire sulle mie gambe e poi la guardo,<papà non essere geloso, tu sei il mio preferito lo sai> ridacchio e mi gonfio il petto orgoglioso mentre mia moglie scuote la testa.
Più tardi aiuto Soleil a pulire la casa. Cosa mi tocca fare!.
<Hai sentito Oscar e Margaret?> mi chiede curiosa, annuisco.<Si stanno per arrivare> anche quei due si sono sposati, anche se da poco.

Margaret è incinta di due gemelli. Non farò uscire più di casa mia figlia, ho deciso.
Metto nello sgabuzzino la aspirapolvere e dopo mi avvicino a Sol. Si getta con le braccia sul mio collo e mi bacia in bocca leggera. <Stasera.. Potremmo fare  delle belle cose noi due.. > le sussurro sulle labbra. Sorride maliziosa<anche io l'ho pensato... Come ho pensato anche a quale intimo mettere..> soffia calda al mio orecchio. Cristo! Sono già duro.

<Dobbiamo per forza aspettare stasera?> le chiedo esasperato. Scoppia a ridere e io scuoto la testa.  Suonano il campanello e io sbuffo. Fanculo.
Soleil va ad aprire e io cerco di pensare ad altro.<Ciao insopportabile> Anne è sempre la stessa, inutile. <ciao anche a te, è un piacere vederti> la beffegia per poi abbracciarla. <Amico come va> Jonas mi abbraccia e la stessa cosa fa anche Oscar dopo.
<Siete invecchiati> li sfotto, <pure tu. Ringrazia che ci sono i bambini altrimenti ti avrei detto di peggio> mi dice Oscar. Faccio un fischio e gli batto le mani, <complimenti. Mi hai tolto le parole di bocca> scoppiamo a ridere e nel frattempo noto Soleil chiudere la porta con quel suo vestitino estivo.

<Andiamo in cucina dai> gli faccio cenno di seguirmi.
Vedo Elia giocare con mia figlia sul tappeto e mi insospettisco.
<Dacci un taglio non ci sta provando!> mi dice Jonas. Avrei dubbi, a giudicare dal padre.
<Brad vieni qui. Dammi una mano> lancio un'ultima occhiata al moccioso e dopo vado in cucina. <Mi prendi l'insalata in frigo> avrà fatto una marea di cose per pranzo.

Infatti è stato così. Ha preparato le lasagne, la carne, le patatine e l'insalata. <Ma hai cucinato per un reggimento?> le chiede scioccata Margaret. <Si, i nostri uomini mangiano molto e i bambini amano le patatine!> non mangio tanto! Il giusto.
<Concordo> dice Anne.
<Le patatine!> urlano i bambini. Perché si è seduto accanto a lei? Non si può sedere con sua madre?. Li fisso attentamente fino a quando Soleil non mi dà una gomitata<piantala> mi riprende divertita. Va bene, la smetto.

Iniziamo a chiacchierare e ad un tratto Soleil chiede a Margaret come chiamerà i suoi figli. Maschi.. <Avevamo pensato a Caleb e Cade> bei nomi, ma devono stare lontano da mia figlia lo stesso. <Mi piacciono> dice mia moglie.
Mentre mangiamo ad un tratto il mio sguardo viene catturato dal quadro sopra il camino.
Quel dipinto l'ha fatto mia moglie. Ci siamo noi tre insieme, era il momento in cui era appena nata Felicity.

Anne ci aveva fatto un'altra foto a tradimento e poi Soleil l'ha trasformata in un dipinto.
È un primo piano, Sol tiene in braccio Felicity appena nata e io sto baciando la fronte a Soleil mentre la guarda.
L'abbiamo chiamata Felicity perché lei è nata dalla nostra felicità.

Infatti nel quadro, in basso. C'è scritto tutti i colori della felicità, della nostra felicità.

The End.

Angolo autrice

Salve a tutti, per chi non lo sapesse sono tornata da poco su wattpad e ho scritto una nuova storia: Il Male In Te. Ho già pubblico i primi dieci capitoli e penso che entro sabato caricherò gli altri sei.
Se vi va fateci un salto o seguitemi su Instagram.
Pagina Instagram: Car_mine 01

 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now