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Bradley

In questi giorni ho trovato una carica e un' adrenalina che mi alimenta costantemente. Sto parlando della santarellina di Soleil. Un nome così azzeccato sua madre non poteva trovarlo, d'altronde esprime solarità da tutti i pori, inoltre di certo non passa inosservata. Ha un corpo mozzafiato e un aspetto da dea scesa in terra. Un pensierino l'ho fatto spesso, lo ammetto. Il suo modo di essere così bisbetica ed insopportabile è eccitante.

È come una nuova preda, quando un leone ne vede una nuova cerca sempre di prenderla e di divorarla. Voglio spazzare via tutta quella sua gentilezza da vomito e buttarla in un mondo di lerciume, voglio eliminare le sue idee i suoi principi, per questo io la porterò all'esasperazione. Sono una persona molto convincente, specialmente con le ragazze, ma qualcosa mi fa credere che con lei sarà difficile. Per questo mi divertirò di più.

Accendo e spengo l'accendino continuamente per smorzare la noia. Sono seduto sulla poltrona bordeaux del salotto, sto cercando di trovare un modo per divertirmi ma stare seduto qui non è il massimo del divertimento. Perciò perché non andare al dormitorio e rompere i coglioni a Soleil?. Sorrido diabolico all'idea e mi alzo con un ghigno. Fischietto fino a raggiungere camera mia per prendere il telefono.

Salgo le scale e ad un tratto qualcuno mi rompe i coglioni.
<Bradley> Sheila è una seccatura immensa, mi sta con il fiato sul collo continuamente e a me non garba. <Che vuoi> mi rivolgo aspro verso di lei. Sembra che i miei modi non li capisca, eppure sono un tipo abbastanza chiaro.
<che stai facendo? Con quella ragazza? Non credi di darle troppe attenzioni?> chiede con tono scuro. <Sono cazzi miei> al mio tono freddo sussulta ma cerca di riprendersi.

Tra lei e Soleil ci sono una marea di differenze. Detesto entrambe ma in modo diverso, Soleil è insopportabile, dannatamente ostinata e sprizza gentilezza da tutti i pori, dandomi fastidio naturalmente. Sheila invece è viziata, nevrotica e gelosa, troppo appiccicosa per i miei gusti. Però a differenza di Sheila, Soleil mi avrebbe di sicuro risposto a tono per le mie parole crude, non ha paura di me ed è fastidioso perché io sono autorevole, so di esercitare potere sulle persone, ma il fatto che non funzioni su di lei non va bene.

<Perché non ci divertiamo un po'? Ieri mi sei sembrato distante> si rigira una ciocca castana e mette il broncio.
Ma siamo all'asilo?, <Non ho voglia> il suo sguardo diventa pura rabbia. Ci scommetto che ora dirà 'bene, tanto avevo da fare, non mi ricordo neanche perché sono venuta!'. Fa così, si scosta i capelli indispettita ed io le rivolgo le spalle per continuare a salire le scale. Non me ne frega niente di lei.

Dopo aver preso il telefono, scendo le scale ed esco dalla confraternita. Entro in macchina e giro la chiave. La mia adorata Ford Mustang fa le fusa e questo mi porta solo un dannato orgoglio. È venuta quattrini questa macchina ma ne è valsa la pena perché sfreccia come un bolide.

Tocco i duecento e ingrano ancora di più, passo al rosso e sento qualcuno urlarmi<Ma che cazzo fai amico?> gli faccio il dito medio non guardandolo e lo supero, non ho tempo per queste cazzate

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Tocco i duecento e ingrano ancora di più, passo al rosso e sento qualcuno urlarmi<Ma che cazzo fai amico?> gli faccio il dito medio non guardandolo e lo supero, non ho tempo per queste cazzate. Arrivo al dormitorio femminile in un baleno e parcheggio davanti il prato.
Scendo e metto la chiusura con il telecomandino. Salgo i gradini ed entro dentro con un sorrisetto da schiaffi. Chissà che starà facendo la piccola e graziosa Soleil.

Cammino fischiettando per il corridoio e giro a destra. Mi fermo davanti alla sua camera e busso due volte. Un immagine di lei mentre si masturba mi fa mordere il labbro di scatto. Chissà se lo fa?, per quel poco che la conosco non lo farà di sicuro, è troppo puritana.
Sento dei passi avvicinarsi e io mi impianto un sorriso perverso sul volto. La porta si apre e il suo sguardo sconvolto mi si palesa di fronte. <Non è possibile> sogghigno e la vedo stringere i pugni.

<Ciao Soleil> mi beffeggio di lei e senza il suo permesso entro dentro la camera. <Persino la Domenica? Sul serio? Non hai un hobby?> si ed è questo, darti fastidio vorrei dirle però sto zitto e provo a fare il bravo, più o meno. Mi volto verso di lei e sorrido <Bei pantaloncini, ti evidenziano il culo> lo guardo attentamente e mi lecco il labbro.
<Ey!> mi urla contro girandosi ed eliminando la bella vista.
Oh ma andiamo! Ne ho visti una marea di culi, perché mai dovrebbe imbarazzarsi? Uno in più uno in meno.

<Che fai qui? Anzi no fammi indovinare. Sei qui per infastidirmi giusto?> la guardo divertito e mi siedo sul suo letto.
<Brava hai capito come funziona il gioco> scuote la testa esasperata, <non c'è nessun gioco ma siccome ti annoi mi hai presa di mira e basta> questo è un dato di fatto. <Dovresti lasciarti andare un po', sei acida come una mozzarella scaduta> schiude la bocca e mi lancia una penna presa dalla scrivania. La scanso e la fisso male<senti, io ho da fare ok? Devo uscire. Puoi andartene> non è una domanda la sua, è più una pretesa.

Mi indica la porta e io sogghigno stendendomi sul letto. <È divertente sai?, vedere come ti arrabbi per ogni minima cosa. Mi piace rovinare la tua calma> dico orgoglioso di me. Socchiude gli occhi e continua a puntare il dito fuori<sparisci> ma che rottura che è. <Dove devi andare?> domando curioso. Alza le sopracciglia e sbuffa<non sono affari tuoi> alzo gli occhi al cielo.
Le ragazze pagherebbero milioni per stare con me e lei mi snobba così, con uno schiocco di dita.

Mi alzo dal letto e mi avvicino a lei, facendola retrocedere contro la scrivania dietro di lei. Sbatto i palmi sul legno e la imprigiono con le mie braccia. <Questo atteggiamento odioso non ti porterà da nessuna parte> ghigno sadico alle sue parole dirette. I suoi occhi verdi mi fissano profondi, mi ricordano i prati verdi delle campagne e mettono a disagio per come mi guardano. <Io vado ovunque con questo atteggiamento, secondo te perché mi amano le donne?> chiedo sbruffone. Resta in silenzio, mi regala uno sguardo seccato per poi dire<perché sono sceme e vuote quelle che vedi tu>mi spinge via e apre la porta.

<Prego, Bradley> ridacchio al suo tono formale e sto per passare la porta quando mi blocco, mi volto verso di lei che alza lo sguardo confusa e dico<comunque una botta te la darei>strabuzza gli occhi e mi spinge fuori con irruenza. <Cretino!> rido come un matto e lei chiude la porta di colpo, sarà di sicuro rossa in volto.
Oh, mi divertirò un casino con lei.

Angolo autrice.

Bradley è il peggiore, che pensate?

A domani ❤



 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now