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Soleil

<Bridget! Come va li a Chicago?> le chiedo al telefono. Il matrimonio di sua cugina è stato ieri, ma siccome lì c'è brutto tempo ancora non può tornare con l'aereo. <Fantastico. C'era il buffet, il DJ e hanno ballato all of me, come lento> che carini che saranno stati. <È un peccato che tu non possa tornare. Ho una marea di notizie da raccontarti> fa un fischio e io sorrido<che diavolo hai combinato?> chiede, scuoto la testa per poi guardarmi intorno per il corridoio del college.

<Non posso dirtelo ora, sono al campus se vuoi pomeriggio ci sentiamo> le dico camminando verso l'aula di arte.
<Va bene> annuisco anche se non può vedermi<ci sentiamo, ciao Bri> mi saluta anche lei e dopo chiudo la chiamata.
<Sol> mi fermo un attimo, quando sento una voce alquanto secante. Alzo gli occhi al cielo e mi giro<Steven>. Ha un ghigno da bastardo stampato in viso. Mi dà su i nervi.

<Dove stai andando di bello> cammina verso di me, ma io mi giro, <non sono affari tuoi> sbuffa.<Per quanto ancora mi terrai il broncio?> il mio non è tenere il broncio, il mio è odiarlo e basta. <Non ti sto tenendo il broncio, fidati> rispondo indifferente per poi aprire la porta dell'aula.
<Non ti sono mancato neanche un po'?> chiede mentre io posiziono la mia borsa accanto allo sgabello.

<No> sorrido cattiva e lui alza un sopracciglio. <La Soleil che conosco io, non mi avrebbe mai risposto così>sembra davvero irritato, strano, eppure ho soltanto detto no. <Perché ho detto ciò che non vorresti sentirti dire, ecco perché>Steven è una persona abituata ad avere sempre quello che vuole. È dannatamente viziato, lo è sempre stato, pure quando stavamo insieme. Non risponde e si guarda intorno.

<Frequenti il corso d'arte?> chiede incuriosito. <Si> a proposito, vorrei che se ne andasse, se Bradley lo vedesse qua non finirebbe bene. Sorride guardando un quadro posto al centro della stanza. <L'hai fatto tu?> lo indica con il mento.
Annuisco, anche se riluttante.
Mi stupisce il fatto che ancora riconosca i miei dipinti o il mio stile. Si avvicina alla parete e tocca la tela sul muro.
Avevo raffigurato una ragazza dai capelli scuri e dagli occhi chiari che guarda davanti a sé.

Trasmette un senso di pace ma anche di mistero il disegno.
<Sei bravissima, come sempre> mi imbarazzo un po' ma cerco di non farlo vedere. Non sono abituata ai complimenti.
Steven indossa una maglietta grigia e di sotto porta dei jeans bianchi strappati.
<Tutti questi complimenti.. Perché?> sono molto diretta quando pretendo una risposta, e in questo momento ne voglio una chiara.

Mi guarda in un modo strano, come se stesse pensando a cosa dire. <Perché ti amo ancora> resto in silenzio. Avevo un sentore in realtà che lui provasse ancora qualcosa, i suoi occhi me lo dicevano ma non pensavo che me lo avrebbe rivelato.
Sospiro, <tra noi è finita da tanto ormai. Sono passati sette mesi, quasi otto. Non puoi ricomparire così e dirmi 'Ti amo'>la mia voce è esasperata, proprio come me d'altronde. <Perché non posso?. Eravamo fantastici noi due, lo sai> mi scappa una risatina forzata<non lo siamo mai stati, dato che mi tradivi> sputo queste parole con cattiveria e lui si zittisce.

<C'è un altro?> chiede serio. Il nome di Bradley mi ronza in testa ma comunque resto in silenzio lo stesso<c'è?> domanda più rudemente. <Si, per me si> fa schioccare la lingua sulle labbra e scuote la testa con veemenza.
All'improvviso si apre la porta dell'aula e, da lì spunta Bradley.
Parli del diavolo e spuntano le corna. Non appena mi vede ghigna, solo che poi guarda a sinistra e vede Steven.
Probabilmente si starà domandando, chi è?.
<E questo chi è?, c'è uno nuovo nel corso?> domanda fissandolo sospettoso.

<Bradley, lui.. Ehm.> mi gratto la nuca, quando poi Steven poi prende parola<Sono Steven e no, non frequento il corso> quando sente il suo nome Bradley irrigidisce la mascella e lo squadra per bene con sufficienza.
<Sei il suo ex> lo guarda con schifo e io mi copro la bocca per non sorridere. <E tu sei?> Steven non demorde e infatti avanza minaccioso verso di lui. Ok è ora che mi alzi, ho capito.
<Ey, non incominciare Steven> lo ammonisco.

Alza le mani e sorride <sono semplicemente curioso di sapere chi è questa testa di cazzo> ma che diavolo!? Non si è mai comportato così!. <Che hai detto faccia di merda?> Blocco Bradley che avanza verso di lui e mi metto in mezzo. <Io quelli come te li uso come tappetino, hai capito?> gli dice sempre glaciale. Si stanno scaldando gli animi, poco ma sicuro. Steven lo guarda con occhi ridotti mentre Bradley ha l'aria di un assassino.
<Bradley, lascialo perdere. Vai via Steven> mi volto verso il biondo che non mi ascolta, alquanto pare.

<Steven, vattene> mi lancia un' occhiataccia e dopo va via, sbattendo la porta.
<Se lo becco in giro> guardo Bradley che fissa ancora la porta con rabbia e, gli accarezzo il viso con le mani. <Non farai nulla, farai il bravo> i suoi occhi sono ancora un po' furiosi, come lo è lui d'altronde. <Non ci sperare, non mi farai cambiare idea Soleil> alzo gli occhi al cielo e gli lascio un bacio sulla guancia.
Magari così lo corrompo.

<Devi> lascio un bacetto, <fare> un altro, <il>, un altro ancora, <bravo>, l'ultimo è proprio uno schiocco di labbra. <Non mi provocare Soleil> mi guarda tetro ma con un pizzico di eccitazione. <Sennò?> lo sfido.
Mi mordo il labbro e lui si lecca il suo, guardando il mio.
<Sennò ti sbatto qui> divento rossa al suo tono serio e lui sorride sfacciato.
<lo vorresti eh.. > bisbiglia al mio orecchio.

Certo che lo vorrei. È davvero bello ed il suo carattere per quanto sia difficile e lamentoso a me piace, infondo. Diciamo che l'idea di noi a due in un letto mi è passata in testa, spesso anche.
Solo il pensiero mi fa impazzire in effetti.
Inizia a baciare il mio orecchio e io deglutisco. Lo lecca lentamente e dopo lo morde.
Mi stringe i fianchi con le dita e tiene una presa salda su essi.
Per fortuna che arrivo sempre in anticipo in aula. Ancora non c'è nessuno, solo noi.

Chiudo gli occhi estasiata mentre lui continua il suo assalto.
All'improvviso la sua mano destra finisce sulla mia coscia sinistra. Oggi indosso una gonna lunga verde e di sopra ho un top bianco semplice con le bretelline strette. alza la mia coscia e se la porta al fianco. <Bradley..> sussurro persa. Il respiro inizia a mancarmi, soprattutto quando inizia a baciarmi con foga il collo. Grugnisce eccitato e quel suono mi fa solo ansimare più forte.

Potrebbe entrare chiunque maledizione, però non riesco a fermarmi. <Questo, ti piace? Non è vero Sol?>mi tenta con voce calda. Sa di certo come compiacere una donna lui.
<Brad.. Aspetta> cerco di fermarlo ma, ormai siamo due treni diretti senza fermate.
Mi prende in braccio all'improvviso e, mi fa allacciare le gambe sui suoi fianchi.
Mi porta fuori dall'aula e cammina qualche metro più in là, fino a quando non trova lo sgabuzzino e ci entra.

Chiude la porta con un calcio e dopo mi mette a terra.
<Bradley, che.. > si volta con sguardo catturato e, senza pensarci due volte mi bacia.
Si butta a capofitto sulle mie labbra facendomi schiudere la bocca, per quanto è intenso e passionale. Mi tiene le guance con le dita e non mi molla neanche un secondo.
Ricambio con la stessa intensità e inclino la testa dal lato opposto al suo.

Mi spinge contro la parete, facendomi retrocedere e inspira sulle mie labbra. Non so di preciso cosa gli sia preso, però è come se stesse cercando di dimostrare qualcosa a me e a sé stesso. <Brad.. > mi lascia due baci a stampo e dopo si stacca guardandomi negli occhi.
La mia bocca si schiude per ritornare a farmi respirare. Mi sembra di aver perso tutto il fiato nei polmoni.

<La prossima volta, rammenta a Steven di chi sei> sussurra ad un soffio dalle mie labbra. Gli brillano gli occhi per quanto è impaziente di me. La sua è stata una dimostrazione, voleva farmi capire di chi ero. Ovvero sua e
ci è riuscito in pieno a farmelo capire. Dopo avermi guardata un'ultima volta si stacca e va via, lasciandomi da sola in quello sgabuzzino.


Angolo autrice.

A domani ❤❤








 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now