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Soleil

<Ma tu dove abiti Anne?> le chiedo mentre addento un trancio di pizza. Mi guarda confusa, <in un appartamento, mi sembra ovvio> alzo gli occhi al cielo. Perché deve essere sempre così mistica?<Intendevo di via> schiude la bocca per poi sedersi sul divano. <Alle ventunesima di Carl street> annuisco. Quindi abita vicino al ristorante messicano. Buono a sapersi. <Perché?> chiede. Faccio spallucce,<non lo sapevo, tutto qua.>

<Hai problemi al dormitorio?> mi chiede all'improvviso, sconvolgendomi. Be' problemi no, solo che è scomodo.
I bagni sono pubblici, non c'è una mensa. Insomma devo spendere sempre qualcosa alla fine, non è molto economico. <Be' non mi trovo bene in realtà> faccio una smorfia per poi pulirmi le labbra.
<Cerchi un appartamento, quindi> dice Bradley, guardandomi dal basso.
Annuisco con mille pensieri in testa. Dopo aver finito di sistemare i suoi vestiti, siamo scesi giù per mangiare la pizza.
Adesso infatti siamo nel salone con i ragazzi e Anne.

<Il mio appartamento ha una camera in più. Ti avverto se vuoi stare da me devi contribuire> dice seria, puntandomi il dito contro. Mio Dio non sono così egoista da farle pagare tutto, ovvio che la aiuto.
<Certo che ti aiuterei!> esclamo.
<E quando ti trasferisci?> chiede Oscar. <Non lo so, prima vorrei vedere la casa> la casa non è lontana dalla confraternita, però non è neanche vicina al campus.

<Ho seriamente bisogno di una macchina> dico esasperata.
Non posso più usare sempre e, solo il taxi. <Andiamo alla concessionaria se ti va> guardo Bradley che mi propone questa idea. <Oggi è aperto?> magari vado oggi. <Credo di si> annuisco e mi alzo dalle sue gambe. <Bene, tra un po' andiamo> metto il fazzoletto dentro uno scatolone vuoto e dopo inizio a pulire.
<Ma sono le sette, forse chiude> cavolo, Jonas ha ragione..

<Allora andiamo domani> però io lavoro e stacco alle otto. Che seccatura. <No, neanche. Domenica possiamo andare, perché non ci sono lezioni e non devo lavorare> uffa la mia vita è un continuo studio e lavoro. Non ho tempo neanche per respirare!.
<Va bene> Bradley annuisce e dopo io e i ragazzi ci mettiamo a pulire, mentre lui guarda..
<Bradley scomodati> lo riprendo, sogghigna sfacciato e butta il fazzoletto a terra. <Ops, mi è caduto> fa finta di non averlo fatto apposta, il bastardo. Ora mi sente. Avanzo scalza verso di lui e inizio a picchiarlo sulle braccia<sei un cretino. Raccoglilo> indico il fazzoletto a terra.

Scuote la testa e io faccio per picchiarlo di nuovo, solo che mi prende i polsi e, mi tira sul suo corpo. <Sei manesca. Una tigre pericolosa> fa il verso facendomi ridere. Non riesco neanche a restare arrabbiata.
Sono praticamente a cavalcioni su di lui, spero che non entri nessuno in questo momento. Non ci farei una bella figura. <Chiedimi scusa> faccio finta di essere arrabbiata con lui.
<Per cosa?> sogghigna furbo. Faccio per staccare il gomito ma lui lo tiene più forte. <Per avermi trattata come una serva> alza gli occhi al cielo<non ti ho trattata come una serva> lo fisso con rimprovero.

<Va bene, chiedo umilmente scusa a questa principessa manesca> stringo gli occhi mentre lui ride.
<Ti perdono solo perché mi hai chiamata principessa, screanzato> alzo il naso all'insù come una bambina capricciosa, lui ride e, ad un tratto mette una mano dietro il mio collo, mi attira ad esso e io finisco con il naso spiaccicato sulla sua pelle.
Però, ha un buon profumo, esclamo mentalmente.

Adesso non ridiamo più, c'è solo silenzio tra di noi. Un silenzio piacevole e intimo. Spero che non senta il mio cuore battere in questo momento.
Lui è diverso. Lentamente si sta aprendo di più con me, è anche più dolce, più attento. Lo sento più mio. Strofino il naso sul suo collo dolcemente e lo stringo con le braccia. Sento che si rilassa al mio tocco e questo mi fa piacere, significa che gli piace ciò che faccio.

 I colori della FelicitàWhere stories live. Discover now