Capitolo 15

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11 ottobre, mercoledì.

Sono le 7:15 di mattina e la mia sveglia disturbò il sogno che stavo facendo, ero insieme a Harry Styles sull'altare e lo stavo per baciare, ma perché i sogni più belli vengono sempre interrotti?
Mi alzo e la prima cosa che faccio è sbadigliare, poi dopo 10 minuti passati a fissare il muro e pensare perché fossi nata decido di alzarmi con malavoglia.
Oggi non avevo fame quindi saltai la colazione e decido di guardare un po' le notifiche.
Appena lessi Jacob, aprì con gesto fulmineo il suo messaggio:

Jacob💛
J:Buongiorno Mad❤️, oggi ti vengo a prendere e ti porto a scuola, e non vogliono un no come risposta!!!
M:Buongiorno Jaco💛 certo, se vuoi passare ora io sono già pronta🥰
J:Allora ti aspetto sono già davanti a casa tua!
M:Arrivo subito.

Prendo lo zaino e a passo veloce esco di casa, incrocio con lo sguardo Jacob che era sceso e si era appoggiato allo sportello del passeggero.
Noto che sta uscendo anche Kyle, ma pure di mattina presto devo incontrarlo? Non vedo l'ora di trasferirmi altrove pur di stare lontano da lui.
Raggiungo Jacob che mi sorride e apre la portiera, ma naturalmente arriva Kyle a rovinare tutto come al suo solito.

<Dove stai andando Madison?> mi chiede diretto Kyle.

<Cosa te ne frega?> si aggiunge, ormai il sue ex migliore amico.

<Kyle stiamo andando a scuola> rompo la piccola discussione che si sta creando.

<È perché vai con lui?> mi chiede guardando male Jacob.

<Per caso sei geloso Kyle?> dice Jacob, con le sopracciglia inarcate.

<Io geloso di cosa?, di lei? Hahahaha ma ci mancherebbe> ridacchia Kyle.

<Bene, allora andiamo Jacob> gli sorrido dolcemente e lui ricambia il sorriso.

Kyle mi da un ultimo sguardo e va verso la sua moto sfrecciando via in pochissimi secondi.

Jacob mi chiude la portiera, prende il posto del guidatore e accende il motore.
Passiamo il tragitto in auto a scherzare, quando mi sorgono delle domande, perché hanno litigato? Prima erano quasi migliori amici e adesso come per magia non si sopportano.

<Scendi Mad?> chiede lui.

Jacob mi chiede cosa aspettassi a scendere visto che aveva ormai parcheggiato da più di 5 minuti, mi risveglio dal mio trance, scaccio le mie domande, e finalmente scendo.
Ci incamminiamo fino all'entrata, poi lo ringrazio con un bacio sulla guancia e mi saluta.
Raggiungo le mie amiche, e naturalmente partono le loro 800 domande sul perché io fossi venuta qui con lui, racconto tutto a loro, ma tralascio la parte di "gelosia" se si può definire così, da parte di Kyle, senza farlo apposta eccolo che spunta fuori mano nella mano con Sophie.
Che urto quella coppia, me ne frego completamente e riporto lo sguardo sulle mie amiche.
Suona la campanella e ci salutiamo prima di dirigerci tutte nelle nostre rispettive classi.

Verso le 11:15 mi arriva un messaggio da Jacob dicendo che non poteva riportami a  casa perché lui si era sentito male ed era tornato prima.
Alzo la mano e corro in bagno cercando di trovare una soluzione, non potevo farmi tutta quella strada a piedi, ma ovviamente era l'unica soluzione possibile.
Mi preparo mentalmente, mi sciacquo la faccia e torno in classe.
L'ora dopo avevo Inglese e mi venne un idea folle, potevo chiedere magari a Kyle no?
Scacciai subito quella stupida idea, preferivo farmi il deserto del Sarah a piedi sotto un sole scottante e senza acqua, che andare con lui.

La campanella suona, finalmente l'ultima ora, non c'è la facevo più, mi siedo vicino a Violet che fortunatamente quello era l'unico corso che avevamo insieme, le chiesi se poteva darmi un passaggio ma lei mi dice che non riusciva visto che, lei e Erick andavano a mangiare fuori, ma sta troia penso ironica naturalmente, in realtà ero felice che finalmente avesse trovato un bravo ragazzo.
Bene allora il mio destino è ormai segnato, mi aspetta una lunga camminata, cercai di prenderla come una cosa positiva, una camminata non mi faceva mica male poi potevo pensare a quello che fosse successo oggi e ascoltare la musica a palla con le cuffiette.

DRIN DRIN
La campanella suona, mi alzo saluto Violet e mi dirigo verso l'uscita, decido di passare per il parco, almeno avevo una bella vista, iniziai a camminare quando una specie di clacson mi suona, io spaventata non mi giro e aumento il passo, ma quando sento una fastidiosa voce capisco chi è, quindi non ero in pericolo, mi giro verso sinistra e quell'individuo abbassò il cavalletto.

<Il tuo fidanzatino ti ha lasciata a piedi?>  con tono ironico mi chiese Kyle.

<Ma che simpatico Kyle, comunque non siamo fidanzati per ora, e lui è stato male> sottolineo PER ORA per stuzzicarlo.

<Tranquilla non credo che lo sarete finché ci sono io> replica lui.

Cosa aveva appena detto? Finché c'è lui ma chi è, mio padre? che mi impedisce di uscire con un ragazzo? Non mi sembra proprio.

<Io non ci conterei tanto> sorrido falsamente.

<Vuoi salire o preferisci andare piedi?> cambia argomento, per sviare la conversazione di poco fa.

<Secondo te? Vado a piedi naturalmente> e inizio a ricamminare.

Lui ovviamente non mi lascia stare e mi porge il casco.

<Ma io non salgo su quel travicolo  lì, non mi sembra neanche stabile> gli puntualizzo.

<Invece tu lo farai> mi tira per il braccio e mi infila il suo secondo casco.

Io rimasi impalata non avevo intenzione di salire sulla sua stupida moto rossa, in macchina è un conto, ma in moto no grazie.
Visto che non mi smuovevo dal punto in cui ero, lui scende e mi alza da terra facendomi per forza sedere sulla moto.

<Ora tieniti stretta o volerai via bambina> mi dice Kyle.

<N-> stavo per rispondere, quando lui toglie il cavalletto e inizia a sfrecciare per la strada, presa dall'ansia di cadere mi stringo a lui e dopo 10 minuti stiamo entrando nel nostro vialetto.

Scesa dalla moto gli dico che non c'era bisogno ma lo ringrazio, lui mi disse:

<Se certo, ma cosa faresti senza di me> facendomi l'occhiolino mentre si aggiustava il ciuffo scompigliato.

Sta andando verso casa quando si gira e mi urla:

<Mi raccomando fai la brava e non combinare casini, quando i nostri se ne andranno, ti terrò d'occhio io>.

Ma per chi mi ha preso una bambina di 4 anni? Che non so badare a me stessa? Bah.

Credevo Di Odiarti Where stories live. Discover now