Capitolo 23

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6 Novembre, martedì.

Sono le 14:30 e sono veramente agitata, il cellulare di mio padre sta squillando e questo vuol dire solo due parole: il tribunale.
Mio padre con nonchalance risponde senza neanche visualizzare il nome sullo schermo, lui pensa che sia una qualche offerta telefonica, ma non è così, io invece stavo per crepare seduta stante.
Mio padre porta il telefono all'orecchio e con sguardo serio si gira verso di me, in quel istante suona il campanello e per fortuna è Kyle, una delle poche volte che sono felice di vederlo dopo l'episodio di qualche giorno fa.

<Kyle cazzo entra!> gli dico afferrandolo per il braccio e trascinandolo in casa.

<Calma calma, so che non riesci a stare senza di me, ma così mi sembra eccessivo> ride.

<Stai zitto, senti> dico spostando il dito in cucina dove c'era mio padre.

<Cosa?> chiede confuso.

<Ti sei dimenticato che per colpa tua i carabinieri hanno avviato un'inchiesta?> lo guardo seria.

<Si, cosa ti lamenti? Quel pazzo finalmente va in prigione> dice incrociando le braccia.

<Kyle io non ho detto nulla ai miei, secondo te come la prendono? Mi ammazzeranno per non averglielo riferito>.

<Stai tranquilla Mad ci sono io con te!> mi dice appoggiando una mano sulla mia spalla e guardandomi con uno sguardo dolce.

È veramente gentile e bello penso, oddio ma cosa sto pensando, Mad smettila scaccia questo stupido pensiero.

Ad interrompere la nostra conversazione è mio padre, che mi urla di venire in cucina.

<Si papà?> chiedo sbucando da dietro la porta e cercando di non guardarlo negli occhi.

<Puoi dirmi cosa sta succedendo?> si alza verso di me.

Kyle risponde al mio posto.

<Perché non ci hai detto niente Mad?> mi chiede con un tono preoccupato.

<Scusa papà avevo paura> dico scoppiando a piangere.

Mio padre mi abbraccia e mi sussurra che andrà tutto bene, dopodiché gli risquilla il cellulare e si allontana per rispondere.

<Graz-> non faccio in tempo a ringraziare Kyle che mi abbraccia.

<Di nulla bambina, stai attenta in futuro, e se c'è qualche problema chiamami subito!> mi rassicura.

Wow non ci eravamo mai abbracciati prima d'ora è stato bello.

Dopo pochi secondi si stacca dall'abbraccio, e torna anche mio padre.

<Madison mi ha appena chiamato il giudice, questo pomeriggio avverrà la tua sentenza alle 18:00, Kyle mi raccomando devi essere presente per testimoniare l'accaduto>.

<Certo, sarei venuto comunque> afferma Kyle guardandomi.

Verso le 16:00 torna mia madre, mio padre le racconta tutto, lei quasi sviene ma per fortuna non è successo e mi fa mille domande dell'accaduto.

Si fanno le 17:30 tutti saliamo in macchina e arriviamo di fronte a una struttura molto grande, bianca con tanti scalini.
Entrati le prime persone che vediamo sono i genitori di Kyle, che naturalmente lui aveva avvisato.
Il giudice dopo svariati minuti ci fa entrare e per la prima volta vedo Jacob insieme alla sua famiglia, con uno sguardo da far drizzare i capelli.

<Buona sera, oggi ci troviamo davanti a un caso di spaccio e molestia, il signor Jacob Fisher avrebbe molestato la signorina qui presente, Madison Brown, mentre il signore qui presente Kyle Davis avrebbe aiutato la signorina Brown durante questa spiacevole situazione, in più affermando la sua carriera di spaccio>.

Dopo due ore finalmente usciamo da quel luogo, io avevo vinto la sentenza, e Jacob sarebbe andato in un carcere minorile per  5 mesi in più mi dovrà stare lontano nel raggio di 10 metri.
Grazie a Kyle sono più serena, mi ha veramente salvato la vita, credo di odiarti di meno Kyle Davis penso guardandolo rientrare in casa sua.

Spazio autrice🌟
Scusate se questo capitolo è abbastanza corto, prometto che mi rifarò❤️
Baciotti👒

Credevo Di Odiarti Where stories live. Discover now