Capitolo 53

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5 maggio, lunedì.

La settimana è finita molto velocemente, e l'unica cosa interessante è stata la festa anzi, il "bacio".

Dopo aver riflettuto guardando il soffitto, mi alzo e mi preparo per affrontare la giornata.

<Madison scendi c'è Kyle!> urla mia madre dal piano inferiore.

Cosaa? Questo giorno mi sa che mi piacerà.

<Arrivo un'attimo> urlo a mia volta.

Scendo le scale di corsa e vedo un Kyle perfetto come il solito anche se portava una semplice t-shirt bianca e dei jeans neri.

Outfit di Kyle :

Mia madre si allontana e sparisce al piano di sopra

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Mia madre si allontana e sparisce al piano di sopra.

<Ciao Kyle> prendo parola.

<Ei bambina, ti sono venuto a prendere> dice lui.

<Ah si? E dove andiamo?> sorrido io.

<Prima ti porto a fare colazione, poi pranzo, oggi giornata di Kyle e Madison> ridacchia.

Myday myday non capisco più niente, non svegliatemi se è tutto vero.

<Mad ci sei?> chiede all'improvviso.

<Oh si sì>.

<Perché ti stai pizzicando il braccio?> domanda.

<Pizzicando? No no mi prude> mento, e realizzo che non è un sogno.

<Dai pazza andiamo> sorride.

Dopo circa 10 minuti di strada arriviamo davanti ad un bar, che non avevo mai visto.

<Che posto è questo?> gli domando.

<È un bar particolare, praticamente ci sono dei cuccioli di cane e li puoi accarezzare> mi spiega.

<COSAA entriamo subito>.

Il bar era stupendo, ha un colore azzurro marino con delle zampetto stampate sopra, intorno ci sono piccole cuccie di stoffa sparse di qua e di là.

Ci dirigiamo davanti al bancone e prendiamo due bomboloni a forma di zampa.

<Facciamoci un selfie> dice Kyle, oddio non avevamo mai fatto un selfie insieme, che faccia faccio? Poi non sono fotogenica.

<Va bene>.

Kyle porta il suo braccio attorno al mio collo facendo il segno della pace, mente io tenevo in braccio un dalmata.

<Fatto>.

<Fammi vedere, dai è venuta bene> dico.

<Ovvio c'è un divo chiamato Kyle Davis> ridacchia lui.

<Modesto il ragazzo> dico ridendo.

Verso le 7:45 lasciamo il bar e ci dirigiamo a scuola, alla prima abbiamo storia quindi siamo insieme.

<Ragazzi, prima che inizi la lezione ho una comunicazione importante da fare> dice il prof Reaci con il suo solito poco intusuasmo.

<Il 17 maggio si terrà la gita di fine anno in crociera, dovete portare questi fogli firmati dove troverete oltre le autorizzazioni la lista delle cose da portare, fortunatamente non sarò io a portarvi ma vi accompagneranno il prof Dori, che per chi non lo sapesse è il professore di diritto e il prof Biate, che per chi non lo sa è il prof di scienze> conclude.

<Ci sarai?> ad un tratto mi chiede Kyle.

<Certo che ci sarò, secondo te mi perdo questa vacanza> dico.

<Menomale, sennò avevo vinto per niente> mi da un'occhiata e dopo poco si rigira e continua a scarabocchiare sul suo foglio.

<Bello il tuo disegno> lo interrompo.

<Ti piace veramente?> chiede.

<Si, sei veramente bravo> dico ammirando il suo foglio.

Le lezioni passarono e finalmente finiscono.

<Mad allora andiamo?> chiede Kyle raggiungendomi.

<Si andiamo> dico chiudendo il mio armadietto.

Prima di uscire noto le mie amiche che mi lanciano occhiatine perverse facendomi ridere.

<Dove andiamo?> chiedo mentre Kyle mette in moto la sua macchina.

<Oggi ho voglia di mangiare italiano, ti va una pizza?> mi domanda.

<Certo, non rifiuto mai alla pizza> ridacchio.

Dopo pranzo il mio piano era quello di salutare Kyle e tornare a casa.

<Grazie Kyle è stata una bella giornata> dico.

<Ma non è mica finita> mi guarda male lui.

<A no? Pensavo di sì> dichiaro.

<No, ora ti porto in un posto>.

<Va bene> dico.

Facciamo 20 minuti di macchina cantando e scherzando.

<Eccoci bambina>.

<Oddio ma che posto romantico> dico scendendo dalla macchina.

<Questo è il mio posto preferito, tu mi hai fatto vedere il tuo ed era ora di farti vedere il mio> sospira tranquillo Kyle

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<Questo è il mio posto preferito, tu mi hai fatto vedere il tuo ed era ora di farti vedere il mio> sospira tranquillo Kyle.

<È veramente stupendo, da quando ci vieni?> domando.

<Da quando ho 15 anni> risponde.

Restiamo 35 minuti a parlare di tutto e di tutti.

<Mad devo dirti una cosa> diventa all'improvviso serio.

<Certo dimmi pure> dico, oddio oddio forse è arrivato l'atteso giorno, non respiro aiuto, il cuore mi sta per uscire dal petto.

<Vedi è da tanto che ci conosciamo...> inizia il suo discorso.

<Si...> sussurro.

<Scusa non c'è la faccio> dice mettendosi le mani tra i capelli e spettinarsi il ciuffo.

<Ma...> cerco di dire.

<È meglio se andiamo> ribatte allontanandosi.

Ok fantastico ora sono più confusa di prima.

Credevo Di Odiarti Where stories live. Discover now