Capitolo 22

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5 Novembre, lunedì.

Anche oggi non ho dormito, ho pensato tutta la notte, ripetutamente, all'episodio avvenuto ieri con Jacob, a quello che mi avrebbe potuto fare, ma dovevo cercare di andare avanti.

Ore 6:30 am.

Mi sono "alzata", sono andata in bagno, dove non mi sono neanche guardata per non prendermi un colpo, mi sono fatta una doccia e poi mi sono messa una tuta, oggi era il compleanno di mia mamma e la festa a sorpresa ci sarebbe stata questa sera.
Questa mattina volevo prepararmi i pancake per colazione, ma poi ho pensato che avrei anche dovuto lavare le cose che avrei sporcato, e quindi ho lasciato perdere.
Mi sono messa il mascara e un gloss, ho preso lo zaino e mi sono fiondata in macchina con mia sorella che poi ho accompagnato a scuola.
Quando finalmente sono arrivata anche io a scuola, ho evitato di incrociare lo sguardo con Kyle e naturalmente Jacob, che non so con quale coraggio sia venuto oggi.
Sono andata dal mio gruppo e abbiamo parlato un po', io non ho voluto raccontare niente alle mie amiche del fatto di ieri, però decisi di raccontarlo a Viola durante la pausa pranzo, visto che lei è la mia migliore amica e so che non l'avrebbe detto a nessuno.
Suona la campanella e tutte andiamo in classe, la prima ora con Reaci, che ovviamente chiama me per andare a scrivere su quella stupida lavagna.
Dopo diverse ore arriva la pausa pranzo e trascino Viola in bagno, dove le racconto tutto.

Viola:<Cosa cazzo ti ha fatto sto stronzo?>.

Mad:<È la millesima volta che te lo ripeto!>.

Viola:<Dov'è adesso?>

Mad:<Dove vuoi che sia, è a scuola, ma per favore lascialo in pace non lo sa nessuno oltre noi due e Kyle di questo fatto, quindi non raccontarlo a nessuno, neanche i miei genitori lo sanno. Promettimelo>.

Viola:<Promesso, ma se ti fa qualcos'altro giuro che lo sgozzo davanti a tutti>.

Ci mettiamo a ridere e poi ritorniamo in classe.

Ore 18:30 pm.

Mia madre è con mia sorella al centro commerciale e io sto addobbando la casa con festoni e striscioni colorati, gli invitati stanno arrivando e ho posizionato i regali sopra il tavolo, quando arrivano tutti gli ospiti, io avevo finito di sistemare, suonò il campanello, fiuuu!! appena in tempo.
Spengo la luce e tutti si nascondono, apro la porta e SORPRESAAAAAA!!!
Mia madre si emoziona e ringrazia tutti abbracciandoli calorosamente.
Il tavolo era pieno di pizzette, gnocco, patatine e dolci vari, allora mi buttai direttamente su quelli, incrociai varie volte lo sguardo di Kyle, ma mi rigirai tutte le volte.
Arrivata l'ora dei regali, mia sorella le portò il nostro e lei rimase scioccata, disse che era il regalo più bello che le avessero mai dato, poi ne aprì anche altri, come quello della zia Peppins, un orribile maglione di lana, il regalo di Laura, una sua amica, un grembiule da cucina, mia madre fu felicissima di quel regalo, in quel momento arriva dritto su di me Kyle che mi dice.

<Visto, il grembiule che avevo proposto poteva essere apprezzato> mi guardò maliziosamente.

<Evidentemente sì> ridacchiai io.

<Senti possiamo parlare?> Kyle levò quel sorrisetto e diventò serio.

<Va bene, dimmi> lo guardai.

<No io dico in privato, in camera>.

<Ok, andiamo> lo accompagnai sopra le scale, anche se sapeva a memoria tutte le stanze di casa mia.

Arrivati in camera.

<Cosa mi devi dire?> anche io diventai seria.

<Riguardo ieri, dimmi tutto nei minimi dettagli, non come ieri che avrai assimilato due parole incroce> Kyle mi guardò preoccupato.

<Non ne voglio parlare> sbiancai.

<Sbrigati, dimmelo> disse con un tono più alto.

<Ti ho detto che non ne voglio parlare Davis> io ribattei.

<Cazzo Bambina, muoviti!>.

In quel momento lui avanzò verso di me, e io indietreggiai, finché non toccai il muro.

<Ok, ok ci rinuncio, ti dico tutto> gli raccontai tutto.

<Dammi il telefono, che io l'ho dimenticato giù> mi chiese Kyle.

<A cosa ti serve il mio telefono> io gli domandai.

<Perché tutte queste domande oggi, dammelo e basta!> Kyle urlò.

Io glielo porsi è lui digitò il 911.

<Perché cazzo stai chiamando la polizia Kyle?> mi preoccupai.

<E me lo chiedi anche, mi domando se tu fai la stupida o lo sei di natura, Jacob ti avrebbe fatto del male se non fossi arrivato io> mi sottolineò.

<Ma tu lo vuoi mandare in carcere Kyl.....>.

Kyle mi zittì e rispose alla polizia.

<C'è un'emergenza?> la polizia chiese.

<Buonasera, vorrei denunciare Jacob Fisher, per violenza e traffico di droga> Kyle andò diretto.

Io rimasi stupita, perché lo aveva fatto?

<Mi sa descrivere meglio l'accaduto?>

Kyle le raccontò accuratamente tutto quello che mi era successo ieri, basandosi sul mio racconto avvenuto alcuni minuti fa.

<Contatteremo il signore Jacob Fisher e lo informeremo> la polizia aggiunse.

<Grazie mille> Kyle disse.

<Visto che non avete più di 18 anni, domani dovrete presentarvi in tribunale, con i vostri genitori, grazie e arrivederci> fine chiamata.

Adesso mi ero cacciata in un'altro guaio per colpa di Kyle.

<Cazzo Kyle, adesso i miei genitori sapranno tutto, perché tu non ti sai mai fare gli affari tuoi, cazzo!> sbottai arrabbiata.

<Ah e preferisci che quello che è accaduto, magari si ripeta un'altra volta?> Kyle mi rispose arrabbiato.

Io rimasi zitta, in effetti aveva ragione, lui non aggiunse altro e scese le scale, feci anche io così e penso a tutta la sera a come dire tutto ai miei genitori.

Spazio autrice🎭

Cosa ne pensate della scelta di Kyle, avrà fatto bene o male a chiamare la polizia?

Ci vediamo al prossimo capitolo, baciotti🦒

Credevo Di Odiarti Where stories live. Discover now