Capitolo 30

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3 gennaio, giovedì.

In montagna volevo fare qualcosa di diverso oltre sciare, così chiedo a Stella di fare una passeggiata.

<Andiamo a fare una passeggiata!> dico esplicitamente a Stella.

<Intanto ti calmi, però comunque vengo, ma ci siamo solo noi due?> lei risponde.

<Chi dovrei invitare, Kyle e la sua "ragazza" tedesca?> le domando ironicamente

<A meno che tu non sia gelosa di lei, sì invita Kyle, almeno lui è simpatico a differenza tua> mi ribatte Stella.

Alzo gli occhi al cielo e busso a Kyle, e lui apre subito

<Kyle, vieni a fare una passeggiata con me e Stella?> gli domando.

<Uhmm vuoi che venga con te e Stella a fare una camminata?> ripete.

<Ma ci senti? Vieni sì o no?> dico stufa.

<Va bene vengo, ma non scaldarti bamb...> sta quasi per finire la frase.

<Sbrigati> lo interrompo io.

Lui si mette le scarpe e poi noi tre ci incamminiamo verso il monte Khiulo (già dal nome fa desiderare), nel cammino verso il picco della montagna, Stella lancia a me e Kyle una palla di neve.

<Vuoi una guerra?> chiede Kyle.

Io presa dal gioco, gli lancio un bel colpo, e la palla di neve lo prende dritto in faccia.

<Bene, e che guerra sia> ride Kyle.

Stiamo tutto il pomeriggio a lanciarci palle di neve, io e Stella contro Kyle, è proprio bello vedere Kyle che cerca di scappare da noi due, spaventato che una palla congelata gli possa arrivare in faccia.

<Vedo che siete proprio brave a mirare e a lanciarmi palle di neve> discute Kyle.

<Ti ricordo che ho praticato tiro dell'arco per 1 anno, e come si dice, impara l'arte e mettila da parte> ridacchio io.

Dopo questa battaglia durata ben tre ore, decidiamo di ritornare a casa, visto che siamo stanchi e infreddoliti.

<Hai freddo bamb>.

Fulmino con lo sguardo Kyle, Stella non sapeva di quel "nomignolo" orribile.

<Ehm, Volevo dire hai freddo Madison?> mi chiede Kyle.

<Si nota?> rido io.

<Dai prendi la mia giacca> mi dice Kyle.

Stella ci guarda stranita e ridacchia, forse pensa che io e Kyle stiamo prendendo troppa confidenza in questi giorni? Naahh, impossibile, io odio Kyle e lui odia me.
Quando arriviamo alla baita mi faccio un bagno caldo, con la giusta atmosfera, candele e una bath bomb.
Finita il bagno mi metto il pigiama e mi metto a leggere un libro, cosa davvero strana io odio leggere.
All'ora di cena, non ho fame, e quindi sto in camera, mentre la mia famiglia e quella Davis, cenano giù.
Dopo poco qualcuno bussa alla porta, penso che sia Dylan, così mi sistemo un po', ma sfortunatamente è tutt'altra persona, Kyle.

<Che c'è?> gli chiedo seccata.

<Vieni al bar con me?, c'è un locale qui vicino, sono annoiato> chiede Kyle.

<No, sono in pigiama e mi scoccia vestirmi> gli rispondo.

<C'è il karaoke> aggiunge Kyle.

<Ci sto, mi vesto, aspettami fuori, mi va proprio di cantare sai?> dico felicemente.

Mi vesto in modo sportivo, per essere comoda, e poi vado verso Kyle che mi aspetta al parcheggio dell'hotel.
Ci incamminiamo verso il locale, che è piuttosto vicino alla baita ed appena entriamo vedo un posto davvero figo, un bellissimo bar, il karaoke, la musica, ed in più era tutto costellato di led che cambiavano colore.
Io e Kyle andiamo subito al bar e prendiamo un drink, poi ci dirigiamo verso il karaoke, la canzone che ci capita è You And I degli One Direction.

<Proprio adesso doveva capitare sta canzone?, la dovrei cantare con il mio futuro fidanzato, invece che con te, scorfano> dico a Kyle.

<Bhe fai finta che lo siamo no?> risponde lui.

<COSA? Spero che tu stia scherzando> sputo per sbaglio un po' di drink mentre rido.

La canzone inizia e devo dire che Kyle è proprio negato, nel bel mezzo della canzone mi lancia sguardi intensi, io lo ignoro, ma lui continua con le occhiate e non posso fare a meno di guardarlo male.
A fine canzone decidiamo di ballare, e così facciamo, ci addentriamo in pista e ci scateniamo.
A fine serata ritorniamo a casa ridendo, pensando a come abbiamo cantato al karaoke.

<Fai davvero schifo a cantare Davis> rido io.

<Dovresti sentirti, Madison, anche tu non scherzi, per coprire quanto sei stonata servirebbe l'autotune a palla> mi ribatte Kyle, anche lui rideva.

<Non dirmi così> mi porto la mano al cuore, fingendomi offesa.

Arriviamo alla baita, ci salutiamo e ritorniamo nelle nostre camerate, erano ormai le 2:00 e io faccio tutto di soppiatto, sperando che i miei genitori non mi sentano, mi dicono sempre di non tornare tardi, potrebbero uccidermi per questo.
Stella menomale stava già dormendo, così mi infilo il pigiama e mi metto a letto, da quando sono stremata in pochi minuti già ronfo.

Credevo Di Odiarti Where stories live. Discover now