Capitolo 32

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6 gennaio, domenica.

Oggi saremmo partiti dopo pranzo, quindi decido di andare a svegliare Kyle, mi incammino verso la sua stanza, ma noto che era socchiusa e così entro.
La scena che vedo mi fa rabbrividire, Veronika sta baciando Kyle, anzi lo sta divorando.
Kyle mi nota, si stacca velocemente dalla presa della stronza e mi guarda con gli occhi spalancati.

<Mad, non è come sembra> dice Kyle.

<Volevo solo> non finsico neanche la frase che esco con le lacrime che sforzavano di uscire.

Kyle lascia subito Veronika e mi insegue, ma io entro subito nella mia camera e chiudo a chiave la porta, lui bussa ripetutamente, ma io metto le cuffiette, faccio partire la playlist e affondo la testa sul cuscino.
Dopo poco smette finalmente di bussare, ma l'ho detto troppo presto, vedo Stella sbucare dalla porta e sussurrare:

<Scusa, mi rompeva le palle>.

Da dietro compare Kyle ed entra, si siede sul letto, e mi dice:

<Bambina, ti devo parlare>.

Io lo fermo e acida gli dico:

<Smettila di chiamarmi così, Davis>.

<Ieri sera è stato tutto un errore> ribatto io.

Appena sento queste parole, il mio cuore perde un battito, anche se non so il perché, io ho sempre odiato Kyle, ma da poco mi faceva sentire bene, diversa.

Lui mi fissa per un po' e poi esce e intravedo che va dalla stupida tedesca.
Volevo mandare a fanculo tutto il mondo attorno a me, ma il massimo che riesco a fare è mettermi a piangere silenziosamente.

<Oh sbrigati, adesso dobbiamo andare all'aeroporto, comunque cosa voleva Kyle?> mi chiede Stella.

<Adesso arrivo, mi metto le scarpe e scendo, Kyle non voleva niente> ribatto io.

Lei se ne va, io mi infilo le scarpe e varco le scale con la valigia in mano, sento un clacson che stava a indicare di andare, apro la porta dell'hotel e trovo la mia famiglia e quella Davis fuori, saluto i miei nonni con un caloroso abbraccio ed entro nel veicolo sbattendo violentemente la portiera.
In macchina ripenso a tutto, alla felicità di quando sono arrivata in montagna, quando Kyle mi doveva insegnare a sciare, alle passeggiate mattutine, a Dylan, ai nonni, al buonissimo cibo, alla battaglia di neve, al karaoke, all'idromassaggio e infine alla discussione di questa mattina.
Dopo poco arriviamo all'aeroporto e facciamo i biglietti, io sto vicino a Stella, lei inizia a guardare un film, Stella si stava guardando "Get Him To The Greek" un film in cui c'è Tom Felton , mentre io il "documentario" degli One Direction su Netflix per la 63828437192 volta.
Alla fine, ascolta la musica e mi sorgono delle domande:
Perché stavo male per Kyle?, non me ne fregava niente di lui, in fondo lo odiavo e sarebbe stato sempre così.
A riportarmi alla realtà è mi sorella che mi chiede:

<Cos'hai?, sei strana, non che tu non lo sia sempre, ma oggi sembra che ti sia morto il gatto, mamma mia su con la vita>.

<Non ho niente> dico secca io.

Per il restante tempo del viaggio, mangio gli snack che porta la hostess e lancio occhiatacce a Kyle, visto che lui mi fissa dall'inizio del volo, io distolgo lo sguardo e mi metto a chattare con Viola.

<Ohh Viola, tra pochi minuti, arrivooooo> le scrivo.

<Madddd, finalmente, non vedevo l'ora di uscire con te, è da 2 settimane che non faccio un cazzo> mi risponde lei dopo pochi secondi.

Quando sto per scrivere un altro messaggio sento un annuncio.


L'AEREO STA PER ATTERRARE, L'AEREO STA PER ATTERRARE.

Io mi stringo al seggiolino e dopo alcuni minuti, tutti siamo già scesi dall'aereo, tutti ci salutiamo a vicenda, saluto la famiglia Davis escluso Kyle, non gli rivolgo neanche uno sguardo, vedo che lui mi stava per venire in contro ma io lo ignoro e vado da Stella.
Vado a dormire presto perché l'indomani sarebbe riniziata la scuola.

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