Capitolo 37

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21 febbraio, venerdì.

Ieri non sono andata a scuola, ho preferito passarlo a casa e riposare, in questo momento sto stranamente leggendo il secondo libro di "chiamatemi Anna".

Toc toc

E ora chi è? Penso mentre appoggio il libro, la porta si apre, entra Kyle insieme al suo cane Bruce e a Kikko il pappagallo.

<Ciao bambina, ti ho portato i muffin al cioccolato che tu adori, visto che per colpa mia sei caduta diciamo, mia madre mi ha obbligato contro voglia di passare del tempo con te> borbotta entrando e aprendo la gabbietta di Kikko.

<Ciao, comunque, puoi anche andare da qualche parte, farò finta che tu sia stato con me> dico tranquillamente guardandolo.

<No! Cioè no, tanto non ho niente da fare> si agita.

<Va bene, ma non si agiti> dico ridendo imitando il nostro prof di storia nell'ultima affermazione.

<Ti ho anche portato loro, so che li adori> mi guarda e accarezza Bruce.

<Tienimeli un attimo d'occhio, ti vado a prendere da bere> dice uscendo dalla stanza e richiudendo la porta.

Io osservo Kikko che mi vola sul lato destro del letto.

<Vieni Kikko> dico schioccando le dita per richiamarlo.

<Vengo-vengo> starnazza lui, Kyle gli aveva insegnato molte parole e Kikko ne aveva imparate la maggior parte.

Nel frattempo Bruce sale sul letto e si accuccia di fianco a me, io lo accarezzo dolcemente.

<Quella-bambina> ad un tratto ripete il pappagallo.

Io mi giro e lo osservo <Cosa Kikko?>.

<Quella-bambina-mi-fa-perdere-la-testa> conclude lui.

Io lo guardo un po' scossa, cosa significava questa affermazione?, nel mentre rientra Kyle con del succo di frutta e anche dell'acqua.

<Quella-bambina-mi-fa-perdere-la-testa> ripete.

Io mi giro dalla parte di Kyle e chiedo <Kyle cosa sta dicendo Kikko?>.

<Cazzo, ehm niente, negli ultimi giorni ripete cose senza senso> svaga lui.

<Va bene... faccio finta di crederti> scherzo io.

<Quindi cosa facciamo?> svia il discorso.

<Ti va di invitare 2 amici a testa per giocare a obbligo o verità?> chiede.

<Dai ci sto, ma dipende chi chiami> lo guardo.

<Ryan e Thomas vanno bene?>.

<Ok dai, io chiamo Violet e Aisha> ribatto a mia volta.

<No dai, Aisha quella darkettona no!> sbuffa.

<Ti tiro due schiaffi, brutto idiota>.

<Ok, ok scherzo> dice alzando le mani in segno di resa.

Dopo mezz'ora arrivano tutti e 4 e finalmente diamo il via al gioco.

<Violet obbligo o verità> chiede Thomas.

<Verità> dice diretta.

<Hai mai tradito un tuo ex ragazzo/ragazzo attuale?>.

<Ehmm si> poi si gira verso di me.

Tutti si guardarono per un paio di secondi e riparte il gioco.

<Kyle obbligo o verità?> chiede Violet.

<Verità>.

<Hai una cotta per qualcuna?>.

Dopo alcuni secondi risponde con un <Sì>.

Violet quella deficiente si gira, fa un ghigno malizioso diretto a me, e Kyle lo nota.

<Madison obbligo o verità?> mi domanda Kyle.

<Verità>.

<Allora, hai mai provato sentimenti per qualcuno in questa stanza?> mi fissa negli occhi.

<Sì> rispondo, <un bene infinito per le mie amiche> lo guardo e gli faccio la linguaccia.

<Astuta> risponde lui.

Passano due ore e tutti tornano a casa tranne Kyle che naturalmente doveva stressarmi anche per tutta la serata.

<Ora che siamo soli, che si fa?> rompe il silenzio lui.

<Non saprei> esclamo accarezzando Bruce.

<Ti  va di giocare a un gioco di società?>.

<No, non ne ho voglia> sbuffo io.

<Nemmeno io> ridacchia lui.

<Allora preferisci guardare un film?>.

<Va bene dai, non possiamo fare altro con la mia gamba monca> rido io.

<Che guardiamo?, un bel film d'azione?> domanda.

<No, sai che non mi piacciono, piuttosto guardiamone uno comico>.

<Non ne ho voglia, un horror?>.

<Sii, questa notte non dormirò per colpa tua> ridacchio.

<Povera la mia bambina, comunque metto la tavola oujia>.

<Ok, non è che prenderesti dei pop corn dallo scaffale della cucina?> lo guardo.

<Vado rompipalle>.

Dopo poco ritorna con una marea di roba da mangiare.

<Non ti avevo chiesto tutta la dispensa> rido, e lui fa lo stesso.

Il film inizia e nel bel mezzo appare una scena che mi fa sobbalzare in aria e senza rendermene conto abbraccio Kyle.

<Oddio scusa> mi stacco rapidamente.

<Tranquilla se hai paura fai pure> dice mentre avvolge il suo braccio sul mio collo.

Al suo tatto io rabbrividisco, ma cerco di mantenere il controllo del mio corpo.

<Tutto bene?> ad un tratto domanda.

<Ehm si sì>.

<Sicura?> mi guarda con un ghigno stampato in volto.

Io non gli dò retta e continuiamo a guardare il film.

Credevo Di Odiarti Where stories live. Discover now