27. Pagine ingiallite

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Non avrei mai pensato che questo, qualsiasi cosa esso sia, sarebbe mai potuto accadere.

Forse è questo il motivo che mi porta, d'impatto, a restare paralizzata nel momento in cui sento la morbidezza delle sue labbra a contatto con le mie.

Sostenere, infatti, che io e Nicholas ci stiamo baciando, per quanto sia la verità effettiva, è a mio avviso un po' un eufemismo: io non riesco a muovermi.
E infatti, penso proprio che sarebbe più corretto dire che Nicholas sta baciando me.

È come se il mio cervello si stesse rifiutando di mandare impulsi alle cellule del mio corpo, forse perché si tratta di una situazione così irreale da essere entrato in crisi.

Sento, a contatto con la mia pelle sensibile, la sua mano schiudersi e le dita posarsi intorno al mio collo, accarezzandolo involontariamente.
Vado a fuoco e mi manca il respiro.

Il mio corpo sembra non preoccuparsi più delle gelide mattonelle che toccano la mia schiena, è come se fosse in grado di percepire solo il calore che lo avvolge.
In lontananza, riesco a percepire il cigolio della porta che viene spalancata e due sussulti nel momento in cui immagino che i due signori abbiano notato la nostra presenza.
Devo svegliarmi e devo impegnarmi: è necessario che la situazione acquisti credibilità.

Ignorando la sensazione di subbuglio nello stomaco, sollevo una mano per appoggiarla sulla sua nuca e immergerla tra le morbide ciocche dei suoi capelli.
Prendo coraggio e mi decido a muovere le mie labbra contro le sue. In risposta, lo sento rilassarsi immediatamente quando se ne accorge.

Gli sfugge un sospiro e lo attribuisco al fatto che abbia adesso la sicurezza che io abbia capito il suo piano e mi sia decisa ad assecondarlo senza fare storie.
Mi perdo sulle sue labbra, tra le sue braccia, circondata dal suo profumo e stretta dalle sue mani.

Il rumore dei passi è lontano, non riesco ad accertarmi che siano andati via; ciò che sento vicino è il suo respiro pesante che aleggia nell'aria e atterra sulla mia pelle, sembra quasi una lieve carezza.
Mi si mozza il fiato quando, inaspettatamente, lui approfondisce il bacio con sicurezza e la sua mano risale per sistemarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

È una sensazione estremamente...strana.
Così inaspettata e così dolce.
Lascio che le mie labbra si scontrino contro le sue, lentamente, senza alcuna fretta.
E lui fa lo stesso.

Non passa molto tempo prima che, contemporaneamente, un formicolio si diffonda sul mio fianco nel momento in cui rafforza la presa con cui lo stringe. Mi viene spontaneo portare l'altra mia mano sulla sua guancia e mi sembra quasi che il mio palmo stia per ardere.
Sto impazzendo, sento la mia sanità mentale abbandonarmi a poco a poco ogni volta che lui fa qualcosa.

Si avvicina leggermente e il mio petto si sfiora con il suo. La pressione tra i nostri corpi vicini mi porta a perdere sempre più il senso della ragione.
Il battito del mio cuore sembra procedere ad un ritmo tutto suo fino a quando un piccolo e lontano campanello dall'allarme risuona nei meandri della mia mente.
Diventa sempre più assordante e in un primo momento sembrano essere solo parole quelle che il mio cervello mi sta comunicano, vane e insignificanti.

Poi un barlume di lucidità mi colpisce e subito acquisiscono significato.

Ha una ragazza.

Tre semplici parole sono in grado di spezzare la bolla che si è creata intorno a me. Il mio stomaco si attorciglia per via dell'impatto con la realtà che per un secondo è sembrata così lontana.
Mi sento così imbecille adesso.

Under the same night sky Where stories live. Discover now