34. Chiudi gli occhi

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Tic tac.
Tic tac.
Tic tac.

Un suono squillante punge le mie orecchie e pagherei oro affinché la smettesse.
Perché le sveglie devono essere così fastidiose?
<<Mmh>> mi lamento, stiracchiandomi per porre fine a questo strazio. Forse dovrei prima individuare la sua origine per eliminarlo.
<<Catherine...Spegnila>> un braccio mi spintona leggermente la spalla, accompagnando la voce impastata che mi fa scattare sull'attenti.

Cole...
La sveglia...
Merda!

Il mio corpo si muove senza che io ci pensi troppo, sollevandosi nel giro di pochi millisecondi. <<Cole!>> Lascio che la sveglia suoni e lo scuoto affinché si svegli. <<Svegliati! Dobbiamo muoverci, devi sposarti!>>
Come se avessi pronunciato le parole magiche, anche le palpebre di Cole si spalancano in tempo record.
<<Che ore sono?>> Mi domanda, tirandosi su e guardandosi attorno.
Cerco la sveglia e si può dire che mi lancio sul materasso per afferrarla e metterla a tacere.

<<Le sette! Abbiamo solo tre ore!>> Entro in panico e mi rendo conto che Cole ha molto meno da fare rispetto a quanto ne abbia io.
Oddio, sono io il problema!
Ancora in preda al sonno, cerco le mie scarpe e le infilo dirigendomi all'uscita.
<<Devo scappare>> gli dico e incrocio lo sguardo con il mio riflesso. Che disastro.
<<Ci vediamo dopo!>> Urlo, sbattendo la porta e correndo verso la mia stanza.

Proprio ad un passo da quella, qualcuno interrompe la mia goffa corsa, sbucando all'improvviso da un corridoio, e per poco non mi finisce addosso.
Grandioso...
<<Ecco dov'eri, proprio te stavo cercando!>> Mi rimprovera Taissa <<Hai idea di che ore siano?>>
<<Lo so, lo so, io e Cole ci siamo addormentati mentre vedevamo il film e->>
<<Poche chiacchiere!>> Mi interrompe, afferrandomi per un polso <<Hai un aspetto terribile!>>
Grazie, come al solito è l'emblema della gentilezza.

Mi trascina per tutto il corrido e molto presto vengo catapultata all'interno della sua stanza.
<<Catherine!>> Avvolta in un accappatoio rosa cipria, Sandy abbandona la piastra che stava usando per allisciare i suoi capelli e si alza per venirmi incontro. <<Tesoro, dobbiamo darci una mossa!>> Cerca qualcosa nella sua valigia e ben presto stringo tra le mani un accappatoio e un asciugamano.
<<Iniziamo con una bella doccia!>> mi suggerisce, propinandomi anche una grande quantità di flaconi di prodotti.

Cerco di spiegarle che dovrei tornare in camera a prendere il mio vestito ma non mi permette di parlare, troppo presa a spiegarmi la funzione di ciascuna delle sue creme. <<Questa invece idrata la pelle e la lascia estremamente luminosa, va messa dopo che->>
<<Sandy!>> Sovrasto la sua voce per riuscire a fare sì che mi ascolti. <<Dovrei recuperare il mio vestito, prima!>>
<<Ma come? Taissa mi ha detto di averlo lei!>> si porta le mani sui fianchi, quasi a volerla rimproverare.

<<Infatti è qui!>> Si difende e mi domando come abbia fatto ad entrare nella mia stanza. Quando mi volto, però, capisco che è altamente impossibile che lo abbia fatto.
Poggia una scatola bianca sul letto e mi guarda, allungandomi un bigliettino di carta che afferro velocemente.
<<Io non c'entro nulla, comunque, ha fatto tutto da solo, sono stata costretta!>> Si giustifica e ho già capito chi sia l'artefice di questa congettura.

Apro il foglio ripiegato su se stesso e leggo ciò che vi è scritto con urgenza.

"Solo il meglio per la mia testimone, mi era sembrato che ti piacesse.
Non farti scrupoli, offre la vecchia"

Ci ha anche disegnato una faccina che fa l'occhiolino.
Guardo la busta da cui Taissa l'ha tirato fuori e riconosco un logo fin troppo familiare.
Non può essere quello che sto pensando...

Under the same night sky Where stories live. Discover now