40. Pezzi di puzzle

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Le dita delle mie mani si stringono di riflesso attorno al barattolo di biscotti. Dovrei sentirmi delusa, forse amareggiata, affranta, e lo sono.
Sono certa che una parte di me lo sia ma in questo momento non riesco a darle ascolto.

Vengo accecata immediatamente dalla collera che l'improvvisa rivelazione ha fatto sorgere in me.

Per tutto questo tempo Nicholas ha finto di aver bisogno di una fidanzata per portare avanti le indagini, e invece la verità è che il ladro è sempre stato lui.

Mi stupisco della lucidità che riesco a mantenere. La me di poche settimane fa sarebbe scoppiata in un pianto isterico, si sarebbe rannicchiata sotto le coperte del suo letto e non avrebbe fatto altro fino al mio ritorno a casa.
Peccato che in questo istante io abbia tutt'altri piani.
Non ci penso due volte prima di compiere il gesto più impulsivo che possa fare.
Ho bisogno di affrontarli, faccia a faccia e a carte scoperte.

Spalanco la porta e Simon, vedendomi, si ammutolisce e perde il colorito che la foga della discussione gli aveva conferito. Sembra quasi che abbia appena visto un fantasma.
O un poliziotto, forse è più adatto alla situazione.

La stanza viene invasa da un silenzio agghiacciante e quando i miei occhi si posano sulla figura di Nicholas devo sforzarmi per mantenere un aspetto fermo e controllato.
L'ultima delle mie intenzioni è dargli prova di come le sue bugie mi stiano sgretolando.

<<Hai lasciato la porta aperta?>> Rimprovera Simon, fulminandolo con lo sguardo.

Con un'impulsività che non mi appartiene, alterno lo sguardo tra i due ragazzi, non permettendo al cameriere di rispondere.
<<Perché? Non volevi che ascoltassi un così bel discorso?>> scandisco lentamente, soffermandomi infine sul ragazzo che pensavo di aver imparato a conoscere <<Detective>>

Lui non si pronuncia, limitandosi ad aggrottare le sue sopracciglia, e mi sfugge una risata amara. <<Che stupida che sono!>> Sussurro a me stessa, realizzando solo adesso che le cose che non quadravano erano fin troppe e io come un'idiota in piena regola non ci ho dato il peso che avrei dovuto. <<Mi hai chiesto di fingermi la tua ragazza per poter rubare quel paio di orecchini e farla franca! E io, io...>>
Io gliel'ho permesso.

Lo guardo con l'espressione probabilmente molto simile a quella di un cerbiatto ferito e lui si allarma.
<<Cosa? No! C'è un malinteso, Catherine, ascoltami->> muove un passo nella mia direzione ma con un gesto fulmineo lo blocco, indietreggiando a mia volta.
<<Tu prova anche solo ad avvicinarti e chiunque si trovi a bordo saprà che razza di verme sei!>> Pronuncio in preda all'ira e lui cessa immediatamente di parlare.

Mi rimprovera con lo sguardo, sembra quasi ferito dalle mie parole. Lui?
Tra i due è lui quello amareggiato?
<<Non guardarmi così, non ne hai il diritto>> gli ricordo, guadagnando nuovamente la sua attenzione.
<<Parli senza sapere, dovresti ascoltare la mia versione della storia prima di accusarmi>>
<<Dovrei ascoltarti? E perché dovrei farlo? Cosicché tu possa rifilarmi una marea di stronzate?>> L'ironia delle mie parole mi colpisce non appena le pronuncio <<Ah, dimenticavo: lo hai già fatto>>

<<Catherine, Nicholas ha ragione, la verità è che->>
<<Tu non provare a difenderlo! Eri suo complice per tutto questo tempo e...>>
E Cole? Lui lo sa o è all'oscuro di tutto proprio come me? Posso fidarmi almeno di lui?

<<Non è vero, cioè...Sì, ma non per quello che pensi tu>>
<<Rispondi ad una sola domanda>> pongo fine alla sua per nulla convincente arringa.
<<Questo ragazzo>> gli dico, puntando l'indice su Nicholas, il quale dischiude le labbra colto alla sprovvista <<Tempo fa mi ha detto che tu eri su questa nave per una fortuita coincidenza. È la verità?>>
Simon mette su una smorfia e ha tutta l'aria di essere in difficoltà quando cerca lo sguardo di Nicholas.
<<Io...>>
<<Tu cosa Simon? Hai presentato un curriculum e hai fatto un colloquio oppure ti ha sistemato lui? È davvero merito del caso o no?>>
Insisto, ben consapevole  di quale sia la risposta e pertanto desiderosa di lasciare che siano loro stessi a smascherare le loro bugie.

Under the same night sky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora