32. Devi dire di sì!

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And there's a dazzling haze, a mysterious way about you dear
Have I known you 20 seconds or 20 years?
Can I go where you go?
Can we always be this close forever and ever?
💓

***

Dal momento che mi sembra evidente che ogni volta che ho tentato di giustificarmi non sono stata all'altezza, questa volta decido volontariamente di fare finta di niente.
<<Quale nome?>> Domando, fingendo di essere ignara di tutto, quindi bevendo dalla cannuccia un sorso della mia Coca-Cola.

Tuttavia, nonostante il mio impegno, Simon non sembra convinto.
Speriamo lasci cadere l'argomento!
<<Il nome che hai appena pronunciato, Catherine>> abbandona qualsiasi cosa stesse facendo per poggiarsi al bancone, proprio di fronte a me, e il suo tono è così grave che vorrei schiaffeggiarmi seduta stante.
Non l'ho neanche mai sentito Simon così serio!

Solitamente è sorridente, solare...Mentre adesso mi sembra di essere sotto inquisizione.
<<Non ho detto niente>> a questo punto è troppo tardi per tornare indietro senza fare una brutta figura, quindi resto ferma sulla mia posizione <<Forse ti sei confuso...>>
<<Annie>> mi interrompe lui, abbassando notevolmente il tono della voce e lanciando un'occhiata a Nicholas, abbastanza lontano e troppo preso dalla conversazione per intercettare qualcosa di quello che stiamo dicendo. <<Ti dice qualcosa?>>

Nella mia testa si palesa un bivio: due strade parallele, una ricca di pericoli e l'altra apparentemente più sicura.
Apparentemente.
Continuare a confermare questa versione a Simon, oppure scegliere di ammettere quello che ho fatto, pur consapevole che verrò notevolmente rimproverata per le mie azioni e la mia curiosità.
Che devo fare?

La prima è sicuramente più attraente e meno rischiosa ma una parte di me, quella più debole presumo, si rifiuta di continuare a mentire a Simon.
Con una sensazione di affanno e pesantezza che mi assale non appena realizzo che sto per vuotare il sacco, mi accingo a parlare.
<<Va bene, okay, ho detto quel nome>> ammetto, gesticolando a causa del nervoso.
<<Te ne ha parlato lui?>> Domanda incredulo, come se ritenesse impossibile che una cosa del genere sia successa.

Scuoto la testa, assalita da un senso di vergogna ma comunque decisa ad andare fino in fondo.
<<Non proprio>> bofonchio e Simon mi guarda interrogativo, continuando a lanciare occhiate a Nicholas per assicurarsi che sia ancora lontano.
Cole tenta di approfittare della sua distrazione per impadronirsi del bicchiere di Nicholas ma tutto ciò che riceve è uno schiaffetto sulla mano.

Ormai mi sembra inutile fare scena muta, quindi confesso.
Si tratta di Simon, in fin dei conti...Non può essere troppo cattivo. Vero?
<<Ho letto...>> Deglutisco il groppo che mi si è formato in gola. Nella mia testa sembrava più facile ma adesso le parole non sembrano voler uscire.
Non ho paura della potenziale reazione di Simon, tuttavia mi sento a disagio nell'ammettere di aver letto una cosa così intima e privata.
<<Ho letto il suo diario qualche tempo fa>>

Gli occhi di Simon si sbarrano ancor prima che io finisca la frase, quando capisce ciò che sto ammettendo. Resta senza parole qualche secondo e poi sembra sforzarsi di tornare a parlare.
<<Tu hai letto quel diario?>> Ripete e sembra un automa vero e proprio.
<<Due paginette>> minimizzo ma quello che ho detto non sembra affatto rassicurarlo.
<<Oh, merda!>> Esclama e i muscoli della sua faccia si tendono in una smorfia preoccupata.
Mi sembra un po' eccessivo, ho soltanto letto qualche riga!
Capisco che non avrei dovuto farlo senza permesso ma...Anche meno!

Under the same night sky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora