37. Colpo basso

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Esattamente a un anno dall'inizio,
siamo di nuovo qui.
Grazie per essere rimasti
❤️

<<Quindi quello che stai cercando di dire è che vorresti un cambio look?>> Le iridi scure di Taissa mi studiano con meticolosa circospezione e sono alquanto intimidatorie.
<<Sì, esatto>> annuisco, raddrizzandomi sulla sedia.
<<E parliamo di qualcosa di tranquillo oppure posso sbizzarrirmi?>> Indaga lei e decido di non pensare troppo alle conseguenze delle mie azioni.
<<Fai quello che vuoi...>>
<<Ottimo! Avrò bisogno di un litro di acqua detox, un paio di ciabattine e della tua carta di credito>>
<<Posso tagliarti i capelli?>> Si intromette Sandy, comparendo nella mia visuale con un paio di forbici tra le mani.
Okay, inizio ad avere i miei ripensamenti.

<<Lo hai mai fatto?>> Domando per accertarmi di non ritrovare un disastro al posto dei miei capelli.
<<No>> risponde lei semplicemente <<Cioè, una volta su mia sorella, ma non conta...>> Mi risponde vaga e approfondisco la questione.
Non sono del tutto convinta.

<<Perché non conta?>>
<<Perché lei ha quattro anni e non ha capito che fossero storti>> spiega meglio lei.
Rassicurante.
<<Ecco...>>
<<Basta così! Fate silenzio: devo pensare!>> Taissa affonda le mani tra le ciocche color cioccolato dei suoi capelli e si massaggia le tempie.

Io e Sandy ci scambiamo un'occhiata complice, entrambe sorprese e sconcertate dal suo atteggiamento, ma nessuna delle due decide di commentare.
La situazione è già difficile così.
Restiamo a guardarla finché sembra riemergere dal suo stato di ripiegamento interiore e, scrutandoci con occhi vispi e attenti, ci comunica il suo piano.
<<Questo è quello che faremo>> esordisce, per poi spiegare a Sandy quale compito le spetta, rigorosamente sussurrato all'orecchio cosicché io non possa sentirlo e oppormi, e sparire insieme alla mia carta di credito.

Sandy mi fa accomodare su una poltrona massaggiante e procede a lavare i miei capelli. Mentre mi godo il momento di relax, non posso fare a meno di pensare alla brutta figura di ieri sera.
Avrà sentito proprio tutto?
Anche la parte in cui dicevo che lo avrei baciato volentieri?

Non nutro molti dubbi al riguardo: sono abbastanza certa che la risposta sia sì. E forse, molto infondo, anche quello che sto facendo adesso è un modo per scappare dal confronto e spostare l'attenzione su altro.
Forse.

Un'ora dopo, davanti allo specchio contornato da lucine a led, osservo Sandy che termina il suo lavoro.
Per fortuna tutto è filato liscio e la mia amica si è rivelata molto più precisa del previsto.

Saluto ufficialmente i miei capelli lunghi fino a metà schiena, dal momento che adesso arrivano più o meno all'altezza del seno.
A vederli mi scappa un piccolo sorrisino: mi piacciono molto, avrei dovuto prendere questa decisione molto prima.

Quando, poi, Sandy incomincia a realizzare delle onde morbide con la piastra, si insinua in me il sospetto che, proprio come per Taissa, questo salone diventerà una tappa fissa anche per me.
Non penso di essere mai stata più soddisfatta di un taglio di capelli.
<<Ti piacciono?>> Mi chiede lei, continuando a lavorare le singole ciocche, probabilmente notando lo sguardo carico di meraviglia che sto dedicando al mio nuovo look.
<<Molto>> annuisco in maniera lieve per evitare di esserle d'intralcio <<Hai delle mani d'oro, Sandy, sembri essere nata per questo!>> Esclamo e anche le sue labbra si schiudono in un sorriso.

<<Grazie, Cat>> poggia la piastra sul ripiano davanti per sezionare i capelli ancora disordinati e ho l'impressione che stia pensando a qualcosa <<Ma non è per questo che sono nata>> aggiunge infatti subito dopo.
<<In che senso?>> Corrugo le sopracciglia, non capendo cosa intenda dire.
<<Mi piace fare le unghie, tagliare i capelli o truccare gli altri ma...Non è quello che sogno di fare. È più un passatempo...>> mi rivela con un tono un po' affranto.

Under the same night sky Where stories live. Discover now